Campiglia: le varianti annunciate non sono robetta

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pervenuta in redazione

CAMPIGLIA 31 gen­naio 2016 — La Giun­ta del Comune di Campiglia nel­l’Ot­to­bre del 2015 ha delib­er­a­to di mod­i­fi­care parzial­mente il Piano Strut­turale (P.S.) e il Rego­la­men­to Urban­is­ti­co (R.U.) per adeguar­li, come d’ob­bli­go, a nuove Leg­gi Region­ali (nuo­va legge sulle cave e piano pae­sag­gis­ti­co).
Con l’oc­ca­sione la Giun­ta ha dato manda­to agli uffi­ci di ver­i­fi­care l’at­tua­bil­ità di quat­tro richi­este di Vari­anti di antic­i­pazione a P.S. e R.U. Gli uffi­ci han­no avu­to anche manda­to di con­ferire incar­ichi tec­ni­ci esterni per pre­dis­porre le vari­anti stesse se del caso.
Alla crit­i­ca delle oppo­sizioni che ricor­da­vano al Sin­da­co che la paro­la ulti­ma in mate­ria urban­is­ti­ca è solo ed esclu­si­va­mente del Con­siglio Comu­nale, fu rispos­to che non c’era nul­la di deciso e che la ver­i­fi­ca degli uffi­ci avrebbe poi per­me­s­so la dis­cus­sione in aula sulle vari­anti pre­sen­tate o almeno su quelle che fos­sero “in gra­do di pro­muo­vere impat­ti pos­i­tivi sul­l’oc­cu­pazione, pro­muo­vere il sis­tema eco­nom­i­co locale, poten­ziare la dotazione tur­is­ti­ca ricetti­va del ter­ri­to­rio e sostenere politiche di riv­i­tal­iz­zazione del sis­tema eco­nom­i­co del cen­tro stori­co”.
Le quat­tro richi­este di vari­ante prese in con­sid­er­azione dal­la Giun­ta sono pre­viste in aree conosciute sot­to i pun­ti di vista geo­logi­co, sis­mi­co e idro­ge­o­logi­co. Le ver­i­fiche del­l’uf­fi­cio urban­is­ti­ca avreb­bero dovu­to essere allo­ra lim­i­tate a dare val­u­tazioni sulle con­seguen­ze del­l’ac­cogli­men­to delle vari­anti di antic­i­pazione sug­li stru­men­ti urban­is­ti­ci vigen­ti e sui cri­teri che li infor­mano anche alla luce del nuo­vo Piano pae­sag­gis­ti­co. Con queste val­u­tazioni poi il Con­siglio Comu­nale avrebbe poi dovu­to fare le scelte politiche che gli com­petono.
Per quel che abbi­amo capi­to tra le quat­tro le richi­este pre­sen­tate una vor­rebbe real­iz­zare in un ter­reno agri­co­lo dietro la CONAD un nuo­vo cen­tro com­mer­ciale di svari­ate migli­a­ia di metri cubi per ris­torante, com­mer­cio non ali­menta­re , ambu­la­tori e uffi­ci; un’ altra richi­es­ta prevede di fare un com­p­lesso (anche questo per varie migli­a­ia di metri cubi) per nuovi uffi­ci e un cen­tro di media dis­tribuzione ali­menta­re (un’al­tro super­me­r­ca­to) all’inizio di Ven­tu­ri­na lato Nord. La terza richi­es­ta prevede di real­iz­zare due appar­ta­men­ti in un gia­rdi­no ter­gale di per­ti­nen­za di un fab­bri­ca­to già in zona satu­ra a Ven­tu­ri­na e di real­iz­zare una nuo­va costruzione in Campiglia cen­tro stori­co per ampli­are un Bed & Break­fast esistente.
In prat­i­ca, sal­vo forse l’ul­ti­ma se gesti­ta intel­li­gen­te­mente, sono tutte vari­anti non mar­gin­ali come qual­cuno sostiene per­chè rischi­ano di incidere su pun­ti impor­tan­ti del R.U. Infat­ti se accolte, com­porter­an­no ampli­a­men­ti in zone agri­cole con­tro i prin­cipi stes­si del P.I.T. che prevede di indi­vid­uare dei lim­i­ti pre­cisi del­l’abi­ta­to. Oggi questi sono rap­p­re­sen­tati ver­so Sud a La Monaca da una fas­cia di capan­noni in fre­gio a via del­l’A­gri­coltura (in parte costru­iti e in parte anco­ra da real­iz­zare) che sono il frut­to delle sci­agu­rate scelte di espan­sione del­l’Am­min­is­trazione che a dis­tan­za di anni si sono dimostrate del tut­to sbagli­ate vista la man­ca­ta real­iz­zazione di tut­to fuorché del­la CONAD. Ques­ta vari­ante, se accol­ta, porterà sicu­ra­mente ad un ulte­ri­ore impov­er­i­men­to del cen­tro di Ven­tu­ri­na con perdi­ta di attiv­ità non si sa quan­to com­pen­sate da nuovi posti di lavoro.
Un’al­tra vari­ante se accol­ta, man­derà a monte tut­to il prog­et­to tan­to sostenu­to dal­l’Am­min­is­trazione, del­la Por­ta Nord e del­la altret­tan­to sci­agu­ra­ta lot­tiz­zazione dei laghet­ti di Tufa­ia sen­za che ques­ta ven­ga can­cel­la­ta.
La terza richi­es­ta, se accol­ta, diven­terà un prece­dente che per­me­t­terà a tan­ti di richiedere di costru­ire abitazioni in sec­on­da schiera nei rese­di pri­vati .
In un Comune nor­male queste con­sid­er­azioni mostra­no come le final­ità dichiarate all’inizio non siano min­i­ma­mente rag­giunte ( pro­muo­vere impat­ti pos­i­tivi sul­l’oc­cu­pazione, pro­muo­vere il sis­tema eco­nom­i­co locale, poten­ziare la dotazione tur­is­ti­ca ricetti­va del ter­ri­to­rio e sostenere politiche di riv­i­tal­iz­zazione del sis­tema eco­nom­i­co del cen­tro stori­co) e come siano alti i rischi di stravol­gi­men­to del P.S. ed R.U.
In un Comune nor­male queste con­sid­er­azioni sareb­bero state fat­te dagli uffi­ci pre­posti e la Giun­ta avrebbe por­ta­to in Con­siglio Comu­nale il dibat­ti­to sui pro e con­tro del­la scelta di fare Vari­anti di antic­i­pazione.
A Campiglia invece si decide subito di spendere  15mila euro per fare indagi­ni tec­niche che risul­tereb­bero tutte o in parte inutili se il Con­siglio Comu­nale decidesse di non accogliere tutte o parte delle richi­este di Vari­ante, in par­ti­co­lare quel­la pre­vista su un’area agri­co­la e di con­fine come il nuo­vo cen­tro com­mer­ciale dietro la CONAD.
In prat­i­ca è come dire che la Giun­ta, scav­al­can­do il Con­siglio Comu­nale, ha già deciso cosa fare sec­on­do il prin­ci­pio che chi ha il potere se lo gestisce come gli pare, in base al prin­ci­pio di autocrazia del Sin­da­co e non di democrazia.
Meglio farebbe il Sin­da­co ad atti­vare imme­di­ata­mente la revi­sione gen­erale del R. U. ormai in sca­den­za (2016) invece di star dietro a pre­sunte oper­azioni di svilup­po eco­nom­i­co, tur­is­ti­co ed occu­pazionale sul­la cui veridic­ità è tut­to da vedere e da dis­cutere già in lin­ea di prin­ci­pio e non a pos­te­ri­ori.

Comi­ta­to per Campiglia
Alber­to Primi

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