Centro storico: il Comitato per Campiglia propone

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CAMPIGLIA 15 feb­braio 2016 — Le ipote­si e pro­poste che seguono sono frut­to del con­trib­u­to di soci e ami­ci del Comi­ta­to per Campiglia e potran­no real­iz­zarsi solo se alle pro­poste faran­no segui­to delle val­u­tazioni serie del­l’im­peg­no eco­nom­i­co che ognuna richiederà in base a dati demografi­ci ed eco­nomi­ci appro­fon­di­ti. Inoltre le ipote­si potran­no real­iz­zarsi se l’Am­min­is­trazione assumerà un ruo­lo di ricer­ca e di coor­di­na­men­to, se le Asso­ci­azioni poten­zier­an­no le loro capac­ità propos­i­tive e orga­niz­za­tive e se ai cit­ta­di­ni tut­ti e a tan­ti stranieri che sono diven­tati “cit­ta­di­ni elet­tivi” a Campiglia, ver­rà dato il riconosci­men­to di essere i veri cus­to­di del paese in modo che l’or­goglio di cit­tad­i­nan­za e di apparte­nen­za si trasfor­mi in un volon­tari­a­to che aiu­ti a vivere e far crescere strut­ture trop­po poco conosciute dai campigliesi stes­si (la mostra di Guarnieri è sta­to un esem­pio di riap­pro­pri­azione di un pat­ri­mo­nio col­let­ti­vo da parte di alcu­ni cit­ta­di­ni).

TAVOLO A
Abitare a Campiglia (crit­ic­ità e poten­zial­ità dei luoghi di res­i­den­za, lavoro, e servizi; inter­ven­ti sug­ger­i­ti in ter­mi­ni di urban­is­ti­ca, via­bil­ità, acces­si­bil­ità dei luoghi e dei servizi, sosteg­no alle attiv­ità locali…)
PROPOSTE
1) Per ridurre l’e­so­do da Campiglia Cen­tro Stori­co (C.S.) è impor­tante annullare tutte le pre­vi­sioni di nuo­va edi­fi­cazione abi­ta­ti­va nel­la zona Case Nuove pre­vista nel Rego­la­men­to Urban­is­ti­co. Infat­ti quel­la che dove­va essere essen­zial­mente un’es­pan­sione di edilizia eco­nom­i­ca e popo­lare (zona 167), si è trasfor­ma­ta nel tem­po in una zona res­i­den­ziale pre­gia­ta che sfrut­tan­do la posizione col­linare sen­za le “sco­mod­ità” del cen­tro anti­co, ha atti­ra­to non pochi abi­tan­ti del C.S.
2) Il C. S. ha carat­ter­is­tiche introv­abili nei cen­tri nuovi: la man­can­za di traf­fi­co, gli spazi esterni estrema­mente carat­ter­iz­za­ti e tradizional­mente facil­i­tan­ti le relazioni di vic­i­na­to e il gio­co libero dei bam­bi­ni e dei ragazzi, la salubrità del­l’aria, potreb­bero essere una spin­ta al “ritorno nel C.S.”. Per riportare abi­tan­ti nel Cen­tro Stori­co e, in par­ti­co­lare, popo­lazione res­i­dente gio­vane, è indis­pens­abile innanzi tut­to la real­iz­zazione di un Nido, preve­den­do delle quote d’is­crizione ridotte rispet­to al resto del ter­ri­to­rio e riconoscen­do così al C.S le carat­ter­is­tiche di “area depres­sa” almeno fino a quan­do non s inver­tirà l’at­tuale proces­so di spopo­la­men­to.
3) Sem­pre nel­l’ot­ti­ca del pun­to 2 è da val­utare la mes­sa a dis­po­sizione di spazi per real­iz­zare espe­rien­ze del tipo “tem­po per le famiglie” (spazi gio­co per bam­bi­ni da zero a tre anni accom­pa­g­nati da un adul­to)
4) Per facil­itare l’ar­ri­vo di nuovi cit­ta­di­ni, in par­ti­co­lare gio­vani, è impor­tante atti­vare, almeno per alcu­ni anni, tutte le facil­i­tazioni pos­si­bili. Per chi vuole com­prar­si una casa per risiedere sta­bil­mente andrebbe riat­ti­va­to il cri­te­rio che gli inter­es­si sui presti­ti saran­no a cari­co del Comune e dovreb­bero essere ridotte le tasse di IMU e TARES. Per chi vuole trasferir­si in affit­to il Comune dovrebbe con­tribuire al canone di affit­to, ridurre l’IMU per i pro­pri­etari, ridurre TARES per i con­dut­tori.
5) Per riv­i­tal­iz­zare il C.S. è anche impor­tante facil­itare l’inse­di­a­men­to di nuove attiv­ità in par­ti­co­lare arti­gianali, spe­cial­mente quelle che porter­an­no gli impren­di­tori a sta­bilir­si nel C.S. . Anche per questi dovrebbe essere pre­vis­to un mag­gior con­trib­u­to sul­l’af­fit­to e una riduzione di IMU e TARI.
6) Indipen­den­te­mente dal­la real­iz­zazione e pro­mozione del cohous­ing, per pro­muo­vere l’inse­di­a­men­to di nuovi res­i­den­ti e di nuove attiv­ità, il Comune dovrebbe ver­i­fi­care il suo pat­ri­mo­nio immo­bil­iare e come ad oggi viene uti­liz­za­to. Quel­lo disponi­bile o meglio uti­liz­z­abile potrebbe essere dato in locazione dopo aver­lo ristrut­tura­to o, per non sovrac­cari­care il bilan­cio comu­nale, dar­lo in locazione nel­lo sta­to di fat­to las­cian­do a cari­co del con­dut­tore le opere di ristrut­turazione. In tal caso il prog­et­to sarà con­corda­to con il Comune e il canone sarà ulte­ri­or­mente ridot­to per alcu­ni anni fino a coprire i costi sostenu­ti dal con­dut­tore.
7) Con­sideran­do le carat­ter­is­tiche fisiche del cen­tro stori­co, è impor­tante per i res­i­den­ti, ma anche per vis­i­ta­tori e tur­isti, facil­itare la fruizione del bor­go com­ple­tan­do l’in­stal­lazione di cor­ri­mani lun­go le scali­nate e le strade a forte pen­den­za.
8) Con­sideran­do le carat­ter­is­tiche delle strade del C.S. e le dif­fi­coltà di movi­men­to che queste com­por­tano, nel trasporto di pesi in par­ti­co­lare per le tante per­sone anziane, dovrebbe essere mes­so a pun­to, con la pro­mozione dei com­mer­cianti e l’aiu­to del Comune, un servizio di trasporto mer­ci e bagagli con pic­coli mezzi oggi man­cante e spes­so richiesto anche dai tur­isti. Questo potrebbe anche con­tribuire a man­tenere oper­ante il sis­tema del pic­co­lo com­mer­cio sen­za l’ob­bli­go di riv­ol­ger­si alla grande e media dis­tribuzione.
9) E’ impor­tante che i servizi com­mer­ciali indis­pens­abili (bar, tabac­chi, gior­nalaio, pan­i­fi­cio, ali­men­ta­ri, ris­torazione, far­ma­cia) siano orga­niz­za­ti in modo che almeno uno per cat­e­go­ria, sia aper­to al pub­bli­co tut­ti i giorni del­l’an­no sal­vo le feste canon­iche. Occorre quin­di un coor­di­na­men­to e anche un aiu­to fat­ti­vo da parte del Comune gra­zie even­tual­mente ad una riduzione di tasse comu­nali.
10) L’at­tuale mer­cati­no ambu­lante set­ti­manale è ridot­to a pochi banchi, tan­to da pro­porre un suo sposta­men­to sul bor­do di piaz­za Gal­listru, las­cian­do così uti­liz­z­abili i parcheg­gi là dove oggi viene fat­to il mer­ca­to.
11) Va riv­ista e rior­di­na­ta l’at­tuale cartel­lonis­ti­ca ver­ti­cale e oriz­zon­tale, spes­so car­ente o con­fusa. Questo sia per quan­to riguar­da i luoghi di inter­esse che per la cir­co­lazione dei veicoli. In par­ti­co­lare va ese­gui­ta una seg­nalet­i­ca oriz­zon­tale nei parcheg­gi in genere e in par­ti­co­lare sot­to la Roc­ca.
12) Occorre real­iz­zare un cartel­lone di attiv­ità al Teatro dei Con­cor­di e all’ex Cin­e­ma Man­nel­li dan­do gli spazi in ges­tione a quelle asso­ci­azioni e com­pag­nie che garan­tis­cono le migliori pro­poste a liv­el­lo quan­ti­ta­ti­vo e qual­i­ta­ti­vo. E’ indis­pens­abile però che la ges­tione preve­da un cer­to numero di giorni durante i peri­o­di inver­nali ma anche estivi, a dis­po­sizione del Comune a cos­to zero. Nelle date con­cor­date il Comune met­terà a dis­po­sizione gli spazi per man­i­fes­tazioni pro­mosse da Asso­ci­azioni, Comi­tati, grup­pi di cit­ta­di­ni (pre­sen­tazione di lib­ri, di foto, di video, spet­ta­coli ama­to­ri­ali di prosa e musi­ca, ecc.) sem­pre a cos­to zero.
13) Quan­to pre­vis­to al pun­to prece­dente deve spin­gere il Comune e le Asso­ci­azioni a indi­vid­uare e “sfruttare” il poten­ziale umano che esiste a Campiglia (pit­tori, scrit­tori, can­tan­ti, musicisti, stu­diosi) in gra­do di con­tribuire a dare a Campiglia un arric­chi­men­to del­la qual­ità del­la vita di chi vi risiede, un mag­giore sti­mo­lo per chi viene da fuori per un peri­o­do più o meno lun­go, una spin­ta per chi vive nel ter­ri­to­rio cir­costante a fruire di questo cen­tro stori­co che è il più impor­tante e il più grande del­la Val di Cor­nia e non solo.
14) Le carat­ter­is­tiche del Cen­tro Stori­co potreb­bero essere rin­forzate e rese più inter­es­san­ti da una serie di opere:
Recu­per­are la sen­tieris­ti­ca che appare nel Cat­a­sto Leopoldino in par­ti­co­lare il col­lega­men­to tra Fonte di Sot­to e Fonte di Sopra e il sen­tiero che par­tendo dal­la stra­da sot­to il Teatro arri­va alla scala di S. Anto­nio;
restau­rare e in parte ricostru­ire la Fonte di Sopra;
Real­iz­zare una quin­ta di alber­a­ture (cipres­si?) in gra­do di ridurre l’im­pat­to visi­vo del viadot­to del­la cir­con­va­l­lazione che por­ta all’Ospedale;
Real­iz­zare una scala di acces­so alla Roc­ca dota­ta di ser­voscala, in aggiun­ta all’at­tuale ingres­so pri­vo di “acces­si­bil­ità” per i diver­sa­mente abili.
15) Pro­muo­vere l’ac­ces­si­bil­ità a INTERNET tramite WI FI in qualunque parte del cen­tro stori­co.
16) Accel­er­are l’in­di­vid­u­azione e il poten­zi­a­men­to del­la colti­vazione di prodot­ti ali­men­ta­ri locali deg­ni di un mar­chio di qual­ità e di orig­ine con­trol­la­ta per la loro speci­ficità. Ricer­care finanzi­a­men­ti anche region­ali per sosten­erne e pro­muoverne la pro­duzione e la pub­bli­ciz­zazione.
17) Pro­muo­vere attiv­ità cul­tur­ali facen­do venire gio­vani artisti di vari set­tori per real­iz­zare par­ti­co­lari even­ti, dan­do loro ospi­tal­ità gra­tui­ta con l’aiu­to dei cit­ta­di­ni. Un esem­pio inter­es­sante viene dal­l’es­pe­rien­za degli scavi a Riotor­to. In ques­ta otti­ca dovreb­bero essere atti­vati dei lab­o­ra­tori aper­ti su temi di carat­tere musi­cale, cin­e­matografi­co, arti visive in genere, o anche mestieri e tec­niche.
18) Pro­gram­mare l’e­lim­i­nazione del­l’impian­tis­ti­ca aerea ester­na nelle strade. A dif­feren­za di altri cen­tri antichi del­la zona, Campiglia è afflit­ta da una rete di fili, tubazioni ecc. di luce e tele­fo­nia che sono incon­grui con il volto di un cen­tro stori­co.
19) Pro­muo­vere il restau­ro del paese deci­den­do una vol­ta per tutte quali case intonacare e quali las­cia­re a vista (bisogna rifar­si anche agli stu­di del prof. Fran­covich). In base allo stu­dio di archivi fotografi­ci e comu­nali è impor­tante indi­vid­uare le sis­temazioni delle fac­ciate degli edi­fi­ci nelle quali fino agli anni ’60 era anco­ra leg­gi­bile un dif­fusa tradizione di dec­o­razioni a tem­pere col­orate e a intonaci con cor­ni­ci, finte architet­ture ecc. Per ridare anche una speci­ficità al C.S. andrebbe stu­di­a­ta l’op­por­tu­nità di rein­tro­durre questi mod­el­li dec­o­ra­tivi, definen­do tec­niche ammis­si­bili di intonaca­ture e più in gen­erale un piano del col­ore. Questo prog­et­to dovrebbe essere sostenu­to da una mag­giore atten­zione alle attiv­ità edilizie, a volte scon­sid­er­ate, che da anni si con­tin­ua a las­cia­re all’e­stro e “al buon gus­to” di pro­pri­etari e maes­tranze. Occorre met­tere a pun­to aiu­ti eco­nomi­ci ad esem­pio las­cian­do a cari­co del comune gli inter­es­si su presti­ti final­iz­za­ti al restau­ro delle fac­ciate, all’e­lim­i­nazione di antenne tele­vi­sive e parabole non con­do­miniali, all’e­lim­i­nazione di tubazioni esterne incon­grue, all’e­lim­i­nazione di comigno­li e altro in cemen­to amianto.
20) Risol­vere una vol­ta per tutte il caso di un edi­fi­cio abban­do­na­to e cadente da decen­ni al Pog­giame (farne una abitazione di pro­pri­età comu­nale, tramite acqui­sizione?)
21) Stu­di­are e val­oriz­zare i gran­di “pozzi” e cis­terne pub­bliche con il restau­ro, la cartel­lonis­ti­ca esplica­ti­va e una mag­giore vis­i­bil­ità (illu­mi­nazione par­ti­co­lare)
22) Pro­muo­vere l’abbel­li­men­to del cen­tro con l’u­so di piante e fiori nelle strade come già viene fat­to da alcu­ni pri­vati, moti­van­do i cit­ta­di­ni, per esem­pio istituen­do un pre­mio e riconosci­men­ti per le soluzioni più inter­es­san­ti.
21) Va elim­i­na­ta com­ple­ta­mente la pre­vi­sione, oggi esistente nel Rego­la­men­to Urban­is­ti­co, di una strut­tura ricetti­va a La Fonte di Sot­to, facen­do un prog­et­to uni­tario che preve­da il riu­so del­l’ed­i­fi­cio pri­va­to esistente (anche con ampli­a­men­to in caso di uti­liz­zo con­ven­zion­a­to per attiv­ità tur­is­ti­ca tipo B&B o affit­ta­camere), il con­sol­i­da­men­to ed un restau­ro “leg­gero” del­l’ed­i­fi­cio pub­bli­co (ex macel­lo) preve­den­do una even­tuale con­ces­sione se si real­iz­za una qualche strut­tura di accoglien­za tur­is­ti­ca nel­l’ed­i­fi­cio vici­no, la rip­uli­tu­ra e risis­temazione del par­co del­la Fonte di Sot­to con inter­ven­ti sui sen­tieri, sulle piante ad alto fus­to (potature e sfior­i­t­ure), sulle pavi­men­tazioni. Il prog­et­to uni­tario dovrebbe com­pren­dere anche la sis­temazione dei campet­ti con inter­ven­ti di restau­ro e miglio­ra­men­to del­la illu­mi­nazione e pavi­men­tazioni e con la real­iz­zazione di servizi igien­i­ci che pos­sano essere uti­liz­za­ti anche dai vis­i­ta­tori del par­co.
22) Il Cen­tro stori­co di Campiglia pre­sen­ta ogni pri­mav­era uno spet­ta­co­lo eccezionale di voli di ron­di­ni, ron­doni e balestruc­ci. Negli ulti­mi anni il fenom­e­no è dimi­nu­ito, in parte, prob­a­bil­mente per la dis­truzione dei nidi nel rifaci­men­ti dei tet­ti. Oltre a pre­scri­vere una mag­giore atten­zione per chi fa inter­ven­ti sulle cop­er­ture, dovrebbe essere pre­vista in questi casi anche la mes­sa in opera di nidi arti­fi­ciali che sono in com­mer­cio e che pos­sono invogliare a nid­i­fi­care alcune specie.

TAVOLO B
Tur­is­mo e pro­mozione del ter­ri­to­rio (desta­gion­al­iz­zazione, stru­men­ti di pro­mozione, creazione di inizia­tive di pro­mozione del­l’in­tero ter­ri­to­rio, marchi di qual­ità e per­cor­si tur­is­ti­ci…)
PROPOSTE
1) Oltre alla real­iz­zazione di col­lega­men­ti più fre­quen­ti con Ven­tu­ri­na come già sug­ger­i­to al pun­to 1) del tavo­lo C, è oppor­tuno almeno nel peri­o­do Mag­gio-Otto­bre prevedere fre­quen­ti (ogni ora) corse che porti­no a Rim­igliano. Va infat­ti tenu­to pre­sente che molti stranieri, spe­cial­mente chi viene a Campiglia per una vacan­za più o meno breve, sono abit­uati a trovare ed uti­liz­zare mezzi pub­bli­ci per spostar­si nel ter­ri­to­rio.
2) Il Cen­tro Stori­co di Campiglia è poco noto rispet­to ad altri cen­tri antichi del ter­ri­to­rio pur essendo il più grande e stori­ca­mente più impor­tante. E’ indis­pens­abile far­lo conoscere uti­liz­zan­do tut­ti i mezzi a dis­po­sizione. Va mes­sa a pun­to una cartel­lonis­ti­ca par­ti­co­lar­mente attraente sul­l’Au­re­lia nuo­va e sul­la vec­chia a Ven­tu­ri­na, al Par­co di San Sil­ve­stro, al Par­co ter­male e nei pae­si vici­ni (Ceci­na, Castag­ne­to Car­duc­ci, San Vin­cen­zo, Suvere­to, Sas­set­ta, Piom­bi­no, Fol­loni­ca) costru­en­do una rete di rec­i­p­ro­ca conoscen­za e pub­blic­ità. Andreb­bero real­iz­za­ti bre­vi fil­mati a tema da river­sare su Youtube, imple­mentare con questi il sito del Comune che attual­mente è molto povero a liv­el­lo di infor­mazioni (sto­ria, cul­tura, mon­u­men­ti, servizi, even­ti.…), uti­liz­zare il più pos­si­bile le radio com­p­rese quelle non a dif­fu­sione locale ma che si riv­ol­go­no a ter­ri­tori più ampi o diver­si, far pub­bli­care arti­coli sul­la stam­pa del set­tore tur­is­ti­co e più in gen­erale su quo­tid­i­ani ital­iani e stranieri.
3) Van­no moti­vati gli artisti stranieri che pos­sono diventare “ambas­ci­a­tori” di Campiglia nei loro pae­si d’o­rig­ine.
4) Va fat­to conoscere e pub­bli­ciz­za­to, garan­ten­done un acces­so non saltu­ario e infor­ma­to (gra­zie anche alle asso­ci­azioni e al volon­tari­a­to), il pat­ri­mo­nio cul­tur­ale : il Museo di Arte Sacra,la Mostra per­ma­nente di Car­lo Guarnieri e il Museo del Min­erale ( reso vis­i­bile come vet­ri­na, sos­tituen­do i por­toni ciechi del Palaz­zo Pre­to­rio che lo ospi­ta, con infis­si in vetro e infer­ri­ate ).
5) Va miglio­ra­ta la fruizione del castel­lo instal­lan­do almeno un cartel­lo ai pie­di del­la sali­ta dal­l’al­bero di Cecchi­no, con indi­ca­to cosa vi è da vis­itare, i servizi for­ni­ti e gli orari. Dovrebbe poi essere affi­da­ta, al lim­ite a cos­to zero, ad una asso­ci­azione, coop­er­a­ti­va o sin­goli, la ges­tione di un servizio bar per almeno otto mesi l’an­no, in gra­do di garan­tire la pulizia dei bag­ni, la pulizia degli spazi aper­ti del castel­lo, la real­iz­zazione di even­ti artis­ti­ci ‚la ven­di­ta di pub­bli­cazioni, guide e mappe rel­a­tive a Campiglia. In ques­ta otti­ca dovrebbe anche essere con­sen­ti­ta la real­iz­zazione di una tet­toia in leg­no tra le mura e il fab­bri­ca­to dei servizi.
6) Invogliare i tur­isti a vis­itare il castel­lo instal­lan­do ripro­duzioni fedeli di antiche mac­chine bel­liche, sul­l’e­sem­pio di quan­to viene fat­to in tan­ti musei didat­ti­ci.
7) Garan­tire l’il­lu­mi­nazione pub­bli­ca, trop­po spes­so non fun­zio­nante, anche nei peri­o­di non cop­er­ti da even­tu­ali servizi di manuten­zione e accoglien­za pre­visti al pun­to 5).
8) Allun­gare la sta­gione tur­is­ti­ca cre­an­do man­i­fes­tazioni nel cor­so del­l’an­no, real­iz­zan­do even­ti che diventi­no appun­ta­men­ti noti e ripetu­ti in un pro­gram­ma in parte già esistente, ma con man­i­fes­tazioni trop­po dis­tan­ti tra di loro nel tem­po. Occorre pro­muo­vere il trekking gra­zie all’aper­tu­ra di nuovi sen­tieri e la manuten­zione degli attuali, real­iz­zan­do carte di per­cor­si, met­ten­do a pun­to per­cor­si tem­ati­ci (botan­i­ca, min­er­ali, arche­olo­gia) carat­ter­iz­za­ti da pun­ti di sos­ta e ris­toro (esisten­ti e mes­si in rete) che vedano Campiglia come pun­to di parten­za e di arri­vo. Occorre real­iz­zare quan­to pri­ma l’itin­er­ario cicla­bile inter­co­mu­nale di cui è sta­to dis­cus­so recen­te­mente a Piom­bi­no a Palaz­zo Appi­ani. Anche l’at­tiv­ità ciclis­ti­ca va orga­niz­za­ta una o più man­i­fes­tazioni a tema che si ripetano annual­mente. Oltre al trekking e alla bici,vanno pro­mosse e orga­niz­zate d’ac­cor­do con i pri­vati ed asso­ci­azioni espe­rien­ze di per­cor­si a cav­al­lo, di vendem­mia e di gas­trono­mia.
9) Occorre far diventare Campiglia sede di Con­veg­ni, meglio se una parte a sca­den­za fis­sa, su temi che riguardi­no in par­ti­co­lare gli ele­men­ti carat­ter­is­ti­ci del ter­ri­to­rio (agri­coltura, arche­olo­gia, tur­is­mo cul­tur­ale, min­er­alo­gia) o man­i­fes­tazioni (scuo­la jazz, yoga, ecc.) uti­liz­zan­do al meglio il sis­tema ricetti­vo attuale, inte­gra­to da un alber­go dif­fu­so.
10) Pro­gram­mare fin dal­la sca­den­za delle con­ces­sioni in essere, cri­teri di con­duzione delle cave che siano meno impat­tante sul ter­ri­to­rio ad esem­pio scor­ag­gian­do lo sca­vo sui fianchi delle mon­tagne. Va appli­ca­to rigi­da­mente l’ob­bli­go del rispet­to dei piani di ripristi­no, evi­tan­do vari­anti antic­i­patri­ci, sana­to­rie, ecc, non lim­i­tan­dosi ad accu­muli di terre sui gradoni delle cave, ma obbli­gan­do a vere piantu­mazioni per ridurre almeno in parte, l’im­pat­to neg­a­ti­vo sul pae­sag­gio e sul­la “appetibil­ità” del ter­ri­to­rio per altre attiv­ità eco­nomiche.
11) Puntare alla real­iz­zazione del­l’al­ber­go dif­fu­so stu­dian­do le poten­zial­ità di trasfor­mazione di abitazioni e la dis­lo­cazione degli spazi col­let­tivi del­l’al­ber­go, real­iz­zan­do un serio stu­dio di fat­tibil­ità che ser­va ad indi­vid­uare quali pro­mozioni e finanzi­a­men­ti atti­vare per invogliare un poten­ziale impren­di­tore a real­iz­zare e gestire la strut­tura.
12) Poten­ziare le strut­ture esisten­ti tipo B&B e Affit­ta­camere, elim­i­nan­do pri­ma di tut­to la pre­vi­sione del Rego­la­men­to Urban­is­ti­co di un nuo­vo alber­go impat­tante, pri­vo di fat­tibil­ità ad oggi. Vista la situ­azione attuale, in atte­sa di un futuro sconosci­u­to, è suf­fi­ciente fin da subito incre­mentare il tipo di ricettiv­ità esistente spin­gen­do a miglio­rarne la qual­ità, anche alla luce del fat­to che gli spazi pub­bli­ci per even­tu­ali con­veg­ni o even­ti impor­tan­ti esistono già e sono sot­touti­liz­za­ti in lunghi peri­o­di del­l’an­no (Teatro dei Con­cor­di, ex Cin­e­ma Man­nel­li, Pieve di San Gio­van­ni).
13) Facil­itare la real­iz­zazione da parte di pri­vati che gestis­cono già attiv­ità aperte al pub­bli­co, di vis­ite gui­date al C.S. e alle emer­gen­ze storiche, pae­sag­gis­tiche, nat­u­ral­is­tiche e artis­tiche, del ter­ri­to­rio, non solo di Campiglia, anche pro­dut­tive (can­tine, orti, vivai, ecc.). In ques­ta otti­ca i tur­isti dovreb­bero trovare chi da San Sil­ve­stro li por­ta a vis­itare Campiglia , mag­a­ri con pic­coli mezzi elet­tri­ci, e da lì altri luoghi e attiv­ità del­la Val di Cor­nia.

TAVOLO C
Il cen­tro stori­co e il ter­ri­to­rio cir­costante (relazioni tra vari attori del com­pren­so­rio, trasporti e col­lega­men­ti tra le diverse aree del ter­ri­to­rio …)
PROPOSTE
1) Con­sideran­do la scar­sità dei col­lega­men­ti pub­bli­ci esisten­ti, il cen­tro stori­co di Campiglia è col­le­ga­to con il resto del ter­ri­to­rio comu­nale solo per chi può spostar­si con un mez­zo motor­iz­za­to pri­va­to. Per ricostru­ire un sen­so di unità ter­ri­to­ri­ale con le altre realtà del comune è indis­pens­abile atti­vare un servizio di col­lega­men­to con caden­za di 30/45 minu­ti almeno. In questo modo e in relazione all’aus­pi­ca­to aumen­to di res­i­den­ti, si potrà intro­durre com­por­ta­men­ti di sposta­men­to diver­si e forte­mente richi­esti da molti stranieri.
2) Val­utare l’op­por­tu­nità e l’even­tuale ricadu­ta pos­i­ti­va sul ter­ri­to­rio, di uno stu­dio sul­l’area arche­o­log­i­ca di Campiglia Vec­chia e di una sua val­oriz­zazione a liv­el­lo tur­is­ti­co in accor­do con la pro­pri­età.
3) Riqual­i­fi­care il pae­sag­gio del­l’ar­ri­vo al Cen­tro Stori­co per la via di San Vin­cen­zo.
In par­ti­co­lare va risis­tem­ato il luo­go degli scavi di un inse­di­a­men­to preis­tori­co, oggi in totale abban­dono e non si sa se com­pro­mes­so o meno dai movi­men­ti di ter­ra effet­tuati per risol­vere una frana.
Va trova­ta un’al­tra col­lo­cazione per i deposi­ti di mate­ri­ali edili anco­ra esisten­ti in prossim­ità del­la Madon­na di Fuci­na­ia.
Va pro­mosso il recu­pero, restau­ro (con even­tuale riu­ti­liz­zo) del­l’ed­i­fi­cio e forno mediceo.
4) Fare del C.S., nel­la scelta di even­ti, man­i­fes­tazioni e lab­o­ra­tori artis­ti­ci, cin­e­matografi­ci e musi­cali oppor­tu­ni, un pun­to di richi­amo e di inter­esse per i cit­ta­di­ni del ter­ri­to­rio cir­costante.

Comi­ta­to per Campiglia

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