Urbanistica a Campiglia: chiedete e vi sarà dato

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pervenuta in redazione

CAMPIGLIA 27 otto­bre 2015 — Il Sin­da­co di Campiglia, con la delib­era G.C. 15/2015, ha deciso di fare spendere un pò di sol­di ai cit­ta­di­ni per real­iz­zare i desideri di alcune per­sone (sei? sette?) che vogliono costru­ire là dove oggi non si può, con la gius­ti­fi­cazione che è indis­pens­abile sostenere il “com­par­to eco­nom­i­co locale” anche se questo vuol dire mod­i­fi­care in maniera dis­or­gan­i­ca, estem­po­ranea e saltu­ar­ia le regole obbli­ga­to­rie per tut­ti.
Nes­suno sa, nep­pure il Con­siglio Comu­nale, quali siano queste sei o sette richi­este che dovreb­bero risoll­e­vare l’e­cono­mia locale, cer­to è che la Giun­ta le ha ritenute così impor­tan­ti da fare val­utare all’uf­fi­cio tec­ni­co comu­nale se ci sono osta­coli, come risolver­li e a quali pro­fes­sion­isti esterni dare l’in­car­i­co per preparare le vari­anti al Piano Strut­turale e al 1° Rego­la­men­to Urban­is­ti­co.
Vis­to che il Piano Strut­turale è sta­to prog­et­ta­to da un famoso urban­ista per i Comu­ni di Piom­bi­no, Campiglia Marit­ti­ma, Suvere­to e Sas­set­ta ed è costa­to centi­na­ia di migli­a­ia di euro e vis­to che il Rego­la­men­to Urban­is­ti­co è sta­to fat­to in accor­do con Suvere­to e Piom­bi­no, ci si chiede quali siano questi gran­di van­tag­gi (per altro per il solo comune di Campiglia) che gius­ti­f­i­cano il rimet­tere le mani su un P.S. che dovrebbe scadere solo nel 2027 e un R.U. che comunque dovrebbe essere riv­is­to a breve e com­p­lessi­va­mente.
La neces­sità di adeguare il P.S. e il R.U. a nuove leg­gi region­ali e provin­ciali in mate­ria di pae­sag­gio e cave non deve essere il grimaldel­lo per met­tere mano autono­mamemte a piani che furono redat­ti in una otti­ca di azioni inter­co­mu­nali per altro con­tin­u­a­mente richia­mate nel­la stes­sa delib­era.
Questo pro­cedere del Sin­da­co è una chiara pro­va del dis­in­ter­esse a infor­mare i cit­ta­di­ni su richi­este estem­po­ra­nee e che fan­no spendere sol­di pub­bli­ci e del dis­in­ter­esse a portare avan­ti una visione inter­co­mu­nale del­la ges­tione del ter­ri­to­rio.
Non è accetta­bile che una ammin­is­trazione deci­da alla chetichel­la cosa fare e a chi far fare, spe­cial­mente quan­do ha già dimostra­to in anni pas­sati la peri­colosa ten­den­za a far­si abbindolare da impren­di­tori vari che pro­prio con la promes­sa di cap­i­tali e lavoro, han­no potu­to dare vita a scem­pi del ter­ri­to­rio sen­za rag­giun­gere il ben­go­di promes­so. Ricor­diamo in mer­i­to l’e­lim­i­nazione del verde pub­bli­co per fare la res­i­den­za tur­is­ti­ca alberghiera a Fonte di Sot­to, mai real­iz­za­ta, lo scem­pio rap­p­re­sen­ta­to dal­la Lot­tiz­zazione del­la Stazione incom­ple­ta e ridot­ta a un pez­zo di squall­i­da per­ife­ria urbana, la dis­truzione di sette ettari di cam­pagna per una lot­tiz­zazione indus­tri­ale alle Lavoriere, abor­ti­ta e che di fat­to è servi­ta solo a far spostare l’impianto Beton­val dal­la zona del Par­co Ter­male per farvi costru­ire abitazioni.
In lin­ea di prin­ci­pio il Comi­ta­to per Campiglia è con­trario alle “vari­anti antic­i­patri­ci” in quan­to si sono sem­pre dimostrate peg­gio­ra­tive del­lo stru­men­to urban­is­ti­co orig­i­nario, ma se pro­prio il Sin­da­co le vuole fare, abbia almeno l’e­d­u­cazione di par­larne in Con­siglio comu­nale e con i Comu­ni vici­ni; e abbia pri­ma di tut­to la con­sapev­olez­za che non si pos­sono solo pro­porre mod­i­fiche aggiun­tive, ma bisogna anche pro­porre mod­i­fiche che can­celli­no o cor­reggano pre­vi­sioni sbagli­ate come appun­to Fonte di Sot­to, Lavoriere e Stazione.

Comi­ta­to per Campiglia

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