18 impianti per il riciclaggio navi: nessuno in Italia
PIOMBINO 27 dicembre 2016 — Il 19 dicembre la Commissione Europea ha istituito l’ elenco europeo degli impianti di riciclaggio delle navi sulla base delle disposizioni del Regolamento (UE) n. 1257/2013.
La Commissione era tenuta ad adottare atti di esecuzione per istituire un elenco europeo sia degli impianti di riciclaggio delle navi che sono situati nell’Unione e sono stati notificati dagli Stati membri sia degli impianti di riciclaggio delle navi che sono situati in un paese terzo.
Gli Stati membri hanno notificato complessivamente 18 impianti di riciclaggio delle navi ubicati nell’Unione e tutti gli impianti sono stati inseriti nell’elenco.
Per quanto attiene agli impianti di riciclaggio delle navi situati in un Paese terzo per i quali è stata presentata alla Commissione una domanda di inserimento nell’elenco europeo la valutazione delle informazioni e dei documenti giustificativi trasmessi o raccolti è tuttora in corso. La Commissione adotterà atti di esecuzione afferenti agli impianti di riciclaggio delle navi ubicati al di fuori dell’Unione una volta conclusa la valutazione.
L’elenco, che può essere aggiornato con le stesse procedure che hanno portato all’elenco pubblicato, include i seguenti impianti:
in Belgio il cantiere NV Galloo Recycling Ghent,
in Danimarca gli stabilimenti di Fornæs ApS e Smedegaarden A/S,
in Francia gli impianti di Gardet & De Bezenac Recycling/Groupe Baudelet Environment — GIE MUG, Grand Port Maritime de Bordeaux e Les Recycleurs bretons,
in Lettonia lo stabilimento A/S «Tosmares kugubuvetava»,
in Lituania gli impianti di UAB APK, UAB Armar e UAB Vakaru refonda,
in Olanda i cantieri Keppel-Verolme e Scheepsrecycling Nederland B.V.,
in Polonia l’impianto di ALMEX Sp. Z o.o.,
in Portogallo il cantiere Navalria — Docas, Construções e Reparações Navais,
in Spagna lo stabilimento DDR Vessels XXI, S.L.,
nel Regno Unito gli impianti di Able UK Limited, Harland and Wolff Heavy Industries Limited e Swansea Drydock Ltd.
Come si vede nessun impianto ha sede in Italia. Segno evidente che l’ Italia non ne ha notificato alcuno.
Tantomeno, e non poteva non essere così, quello, ancora da realizzare, di Piombino di cui si parla da tempo.
Del resto solo il 15 dicembre la Regione Toscana ha rilasciato all’Autorità portuale di Piombino l’autorizzazione per la sola infissione in mare di palancole e inerti di cava al fine della realizzazione di una banchina interna darsena nord nel porto di Piombino, lavori che possono essere realizzati indipendentemente dagli altri interventi (versamento in vasca di colmata e versamento dei sedimenti marini dragati nel retro banchina) necessari per il funzionamento del polo per la demolizione delle navi, parte di un appalto più ampio, aggiudicato alla ditta Sales per un importo di 17.820.657 euro, che comprendeva:
— Progettazione definitiva ed esecutiva dell’opera oggetto dell’appalto;
— Realizzazione di tutta la banchina interna della darsena Nord (Sv. 300 m), completa degli arredi, e pavimentazione della fascia di terrapieno a tergo così da ottenere una larghezza complessiva della fascia operativa misurata dal filo banchina pari a 35 m circa;
- Dragaggio fino a quota –20.00 m s.m.m. dei fondali prospicienti i primi 100 m della banchina nord e dragaggio a quota –18.00 m s.m.m. dei fondali prospicienti la restante porzione di banchina Nord per un volume complessivo pari a circa 650.000 m³, e refluimento dei sedimenti dragati per la frazione contaminata all’interno dei setti II e III della vasca impermeabile esistente e per quelli non contaminati a completamento del riempimento dell’area di recupero di suolo al mare, compresi la sistemazione e lo spianamento delle aree di colmata;
— Completamento del riempimento con materiali di risulta dei dragaggi e con materiale di cava lungo la fascia operativa posta a tergo della nuova banchina e lungo una fascia di larghezza utile pari a 30 m circa in adiacenza al piazzale pavimentato ai fini della realizzazione del corridoio di accesso alla nuova banchina;
— Esecuzione degli interventi di consolidamento lungo il corridoio di accesso alla banchina;
— Installazione della strumentazione prevista nell’ambito del monitoraggio delle strutture (inclinometri, celle di carico, prismi/caposaldi) in corrispondenza di 3 sezioni della nuova banchina (una ogni 100 metri circa);
— Pavimentazione della fascia operativa posta a tergo della nuova banchina e del corridoio di accesso alla stessa;
— Realizzazione del sistema di raccolta e trattamento delle acque meteoriche della fascia di piazzale pavimentato posta a tergo della nuova banchina e del cunicolo servizi di banchina.