Atm, Tiemme, Asiu: la giostra delle poltrone
PIOMBINO 30 settembre 2015 — E’ sconcertante quanto sta accadendo in merito alle nomine nei cda delle varie partecipate e a sottolineare lo sconcerto ci sono le parole di Torlai, pesanti come pietre: il sindaco di Piombino , azionista di maggioranza di ATM, avrebbe espressamente chiesto a Torlai, vicepresidente Tiemme e rappresentante di ATM in seno all’Spa Tiemme, di dimettersi prima del passaggio, dovuto per statuto, nell’assemblea dei comuni soci : assemblea che dovrebbe ratificare una decisione diversa da quella adottata il 29 luglio us ( quando era stato confermato l’incarico a Torlai) e rendere chiari e trasparenti i motivi di questo cambiamento. Le parole di Torlai sembrano far riferimento alla necessità di bypassare le decisioni ratificate dall’assemblea per far posto ad un’altra persona.
Ancora la giostra delle poltrone, ancora nominati da collocare ai posti di comando nelle società pubbliche, ancora un sistema di potere clientelare che sta diventando inaccettabile e del quale anche molti cittadini cominciano a rendersi conto.
Già alla formazione del nuovo cda di ATM , avevamo denunciato l’irregolarità della nomina di Valerio Rossi , pensionato che in base alle restrizioni imposte dalla legge Madia , non avrebbe potuto far parte del cda di una società pubblica: Rossi all’ATM come Olmo all’ ASIU. Silenzio e risposte vaghe in entrambi i casi, a sottolineare l’arroganza di una forza politica che colloca in posti di responsabilità pubblica dei nominati , sovrapponendo il proprio interesse a quello pubblico e mostrando di non voler distinguere il partito politico di maggioranza dalle istituzioni che governa e che invece sono di tutti.
Già in quell’occasione avevamo chiesto che le nomine per i dirigenti della cosa pubblica fossero fatte in modo trasparente , supportate da curricula comprovanti competenza e non chiamando i soliti fedeli di partito da sistemare nei posti di comando.
In questa non più credibile corsa alle poltrone si inserisce ora la lotta intestina fra le due anime del Pd locale , quella che fa capo all’attuale segretario e quella renziana, che si riverbera anche sulla nomine da fare nella Società Parchi. Le accuse, rese pubbliche, fanno emergere la concezione padronale delle istituzioni: nella direzione del partito si scelgono i futuri amministratori, senza alcuna gara pubblica nella quale poter confrontare competenze e meriti documentati. La decadenza della politica locale sta offrendo uno spettacolo impietoso.
Carla Bezzini, Un’Altra Piombino