INIZIATA LA VERIFICA REGIONALE DI ASSOGGETTABILITA' A VIA

2 impianti fotovoltaici, 80 ettari in Bocca di Cornia

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PIOMBINO 7 mag­gio 2020 — Sono due i prog­et­ti di impianti foto­voltaici sot­to­posti a pro­ced­i­men­to di ver­i­fi­ca di assogget­ta­bil­ità a val­u­tazione di impat­to ambi­en­tale di com­pe­ten­za regionale, ambedue in Boc­ca o Boc­che di Cor­nia.
Il pri­mo prog­et­to riguar­da la real­iz­zazione di un impianto foto­voltaico a ter­ra da 33,830 MWp, pos­to in loc. Boc­ca di Cor­nia, nel Comune di Piom­bi­no ed è pro­pos­to dal­la Soci­età Solar Ener­gy Sette S.r.l. in una area a for­ma tri­an­go­lare di cir­ca 64 ettari, com­pre­sa ad ovest dal­la SS 398, a sud dal­la SP 40 ed a est dal fiume Cor­nia; il promon­to­rio di Mon­tege­moli è a cir­ca 1,8 km men­tre il sis­tema col­linare di Pop­u­lo­nia dista cir­ca 6,5 km; il prog­et­to prevede altresì le infra­strut­ture elet­triche per la con­nes­sione del­l’impianto alla rete nazionale.

 

Il pro­ced­i­men­to è sta­to avvi­a­to il 29 aprile 2020. Entro 45 giorni pos­sono essere pre­sen­tate osser­vazioni. Entro 90 giorno il pro­ced­i­men­to, sal­vo richi­es­ta di inte­grazioni e chiari­men­ti, deve essere con­clu­so.
L’impianto foto­voltaico è cos­ti­tu­ito da 76.024 mod­uli per un poten­za nom­i­nale pari a 33.830,68kWp ed una poten­za immes­sa in rete di 30,844 MW.

Il sec­on­do riguar­da la real­iz­zazione di un impianto foto­voltaico con tec­nolo­gia a sili­cio monocristalli­no di poten­za mas­si­ma pari a 9.805 kWp, pos­to in loc. Boc­che di Cor­nia, nel Comune di Piom­bi­no ed è pro­pos­to dal­la Soci­età SPV Ener­gy 1 S.r.l..
Il prog­et­to riguar­da l’installazione di pan­nel­li foto­voltaici per la pro­duzione di ener­gia da fonte rin­nov­abile in un’area com­pre­sa tra il Canale Allac­ciante destro e il Fos­so Cor­nia Vec­chia, in cor­rispon­den­za del­lo svin­co­lo del­la SS 398 ver­so la zona indus­tri­ale di Mon­tege­moli; il prog­et­to prevede altresì le infra­strut­ture elet­triche per la con­nes­sione del­l’impianto alla rete nazionale.
La super­fi­cie com­p­lessi­va­mente cop­er­ta dall’ impianto foto­voltaico sarà di cir­ca. 11,5 ettari ed ha un anda­men­to più o meno pianeg­giante, divi­so in 2 lot­ti dal­la stra­da comu­nale via Po che si dira­ma dall’Area P.I.P. di Mon­tege­moli in direzione Nord.

Il pro­ced­i­men­to è sta­to avvi­a­to il 21 aprile 2020. Entro 45 giorni pos­sono essere pre­sen­tate osser­vazioni. Entro 90 giorno il pro­ced­i­men­to, sal­vo richi­es­ta di inte­grazioni e chiari­men­ti, deve essere con­clu­so.
L’intervento con­siste nel­la real­iz­zazione di un impianto foto­voltaico “a ter­ra” del tipo Grid Con­nect­ed per la pro­duzione di ener­gia elet­tri­ca di poten­za nom­i­nale pari a cir­ca 9,805 MWp.
L’impianto sarà cos­ti­tu­ito com­p­lessi­va­mente da 26.500 pan­nel­li foto­voltaici in sili­cio monocristalli­no del­la Poten­za Nom­i­nale di 370 Wp cad. mon­tati su strut­ture fisse di sup­por­to metal­liche (acciaio e allu­minio) infisse nel ter­reno. L’impianto com­p­lessi­va­mente occu­pa una super­fi­cie di cir­ca 11,57 ettari di 16,1 in disponi­bil­ità del­la pro­po­nente (esclusa l’area a vin­co­lo pae­sag­gis­ti­co che, come det­to, sarà las­ci­a­ta lib­era). La super­fi­cie radi­ante dei pan­nel­li è di cir­ca 4,92 ettari.

SPV Ener­gy 1 S.r.l., per un prog­et­to anal­o­go, ave­va chiesto il 10 mar­zo 2020 il ritiro e la con­seguente archivi­azione dell’istanza di avvio del pro­ced­i­men­to di ver­i­fi­ca di assogget­ta­bil­ità a val­u­tazione di impat­to ambi­en­tale  pre­sen­ta­ta il 20 dicem­bre 2019.
La Regione Toscana decise di non pro­cedere all’ulteriore cor­so del­la val­u­tazione del prog­et­to e di dis­porne l’archiviazione.
Era­no sta­ti pre­sen­tati 1 osser­vazione e 11 con­tribu­ti tra i quali in par­ti­co­lare si pote­vano notare i pareri neg­a­tivi del Comune di Piom­bi­no e del­la Soprint­en­den­za Arche­olo­gia, Belle Arti e Pae­sag­gio per le Province di Pisa e Livorno (cfr l’articolo pub­bli­ca­to da Stile libero Idee dal­la Val di Cor­nia il 14 feb­braio 2020 Foto­voltaico: Comune e Soprint­en­den­za con­trari).
Rimane­va la facoltà del pro­po­nente pre­sentare una nuo­va istan­za e per questo la Regione, in vista del­la pos­si­bile real­iz­zazione di ques­ta ipote­si, ave­va rac­co­manda­to di tenere con­to

  • del­la nor­ma­ti­va e dei piani, dei con­tenu­ti dei con­tribu­ti tec­ni­ci istrut­tori già acquisi­ti nell’ambito del prece­dente pro­ced­i­men­to,
  • delle dis­po­sizioni nor­ma­tive e di piano in mate­ria di aree non idonee per la instal­lazione di impianti foto­voltaici a ter­ra,
  • del piano di ind­i­riz­zo ter­ri­to­ri­ale con valen­za di piano pae­sag­gis­ti­co e del­la nec­es­saria com­pat­i­bil­ità pae­sag­gis­ti­ca dell’impianto,
  • del­la cor­ret­ta ges­tione del ris­chio idrauli­co gra­vante sull’area,
  • dei cri­teri e delle modal­ità di instal­lazione degli impianti foto­voltaici,
  • dei fenomeni di rif­les­sione dei pan­nel­li in ter­mi­ni di dis­tur­bo pres­so i recet­tori e di abbaglia­men­to dei con­du­cen­ti di veicoli e veliv­oli,
  • delle modal­ità per garan­tire la con­ser­vazione del­la fer­til­ità agro­nom­i­ca durante i 30 anni del­la vita utile,
  • delle inter­feren­ze del cavi­dot­to, nonché delle mis­ure nec­es­sarie alla cor­ret­ta posa del medes­i­mo nelle aree a peri­colosità da frana ele­va­ta,
  • del ris­chio di incen­dio e del con­seguente pos­si­bile rilas­cio di sostanze inquinan­ti,
  • delle alter­na­tive,
  • degli impat­ti cumu­la­tivi con gli altri impianti foto­voltaici a ter­ra pre­sen­ti nel­lo stes­so baci­no visi­vo.

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