25 aprile in difesa della Costituzione
SUVERETO 27 aprile 2015 — Il PD ogni volta si meraviglia che a Suvereto non e’ stato eletto un Sindaco inquadrato, una marionetta del potere, ma un uomo libero che conosce bene il suo ruolo istituzionale e che non deve, in maniera ipocrita, appiattire il suo pensiero per compiacere tutti.
“Ho citato Calamandrei, Ignazio Silone, Peppino Impastato e il giudice Livatino” interviene Parodi “e’ stato un discorso commemorativo per i 70 anni dalla Liberazione senza retorica e demagogia, proprio per il profondo rispetto che ho dei morti che ci hanno consegnato questa liberta’. Ho parlato dei principi fondanti dell’ANPI, in primis la difesa della Carta Costituzionale, ed ho, senza ipocrisie come e’ mio stile, criticato pesantemente il Governo Renzi.”
Italicum, riforma del titolo V della Costituzione, Job Acts, articolo 18, crisi Lucchini, il Sindaco ha attualizzato i concetti di resistenza e liberta’, ricordando che il 25 aprile del 1945 non fu solo la fine di un regime ma, anche l’inizio di una nuova Italia. Chi si professa “partigiano del terzo millennio” deve aver ben chiari gli obiettivi da difendere e i pericoli che si nascondano tra le pieghe di una democrazia che e’ tale solo se si salvaguardano gli equilibri studiati dai padri costituenti.
“La legge elettorale e la riforma del Senato sono un rischio concreto per la nostra democrazia” continua il sindaco “ la Costituzione non va modificata, va applicata. La distrazione del PD di Suvereto nei confronti di quello che accade in Parlamento e’ disarmante. Mi consola che non sono il solo a pensarla cosi’, anche Ernesto Nassi, presidente Anpi Roma e la partigiana Tina Costa hanno criticato in piazza nella capitale le riforme targate Renzi. Che non è ne onorevole ne senatore, ma segretario di partito. Le uniche preferenze che ha preso sono alle primarie del PD e non nelle urne dai cittadini.”
“Per quanto riguarda l’Italicum lo spirito della Costituzione (art. 72) vorrebbe che le leggi elettorali fossero terreno di prevalente competenza parlamentare e non governativa” conclude Giuliano Parodi “e nella storia repubblicana, è stata sempre lasciata la massima autonomia ai gruppi parlamentari su questo tema. Il disegno di legge in questione è stato invece avanzato in prima persona dal Governo, ed il Presidente del Consiglio ha imposto forzosamente un iter legislativo senza precedenti, giungendo a rimuovere e sostituire ben 10 rappresentanti del suo partito in Commissione Affari Costituzionali, minacciando il ricorso al voto di fiducia per costringere i dissidenti ad uniformarsi e si chiede di impedire il voto finale segreto. Questo modo di agire a mio avviso mina le basi della Democrazia, e come ho detto in piazza a volte i “colpi di Stato” non vengono fatti con le armi ma con la penna”.
Giuliano Parodi, Sindaco di Suvereto