398: il porto non riesce ad agganciare la bretella
PIOMBINO 3 maggio 2014 – Qualche giorno fa il presidente della Provincia di Livorno, Giorgio Kutufà è intervenuto sul Tirreno per chiarire: “Non sono 70 — ha detto – ma addirittura 142 i milioni per completare la bretella della 398 fino alle banchine del porto”. Lui, a quel che si legge, lo avrebbe appreso in una riunione preliminare all’Accordo di programma che è stato firmato pochi giorni fa per la riconversione del polo industriale di Piombino. Addirittura al presidente è sembrato eccessivo lo stanziamento che si divide tra i 50 milioni che dovrà scucire la Sat per il primo tratto Montegemoli-Gagno e gli altri 92, necessari, secondo Kutufà per il secondo tratto da Montegemoli a Poggio Batteria.
Certo che, se di fronte ad un’opera indispensabile per la qualificazione del porto, una infrastruttura di cui si parla da tempi biblici, ha problemi di comprensione anche il Presidente della Provincia siamo proprio a posto.
Proviamoci noi a tentare di capire nel mare delle carte che si sono accumulate negli anni.
Si potrebbe partire da molte parti, limitiamoci alla storia recente: l’11 dicembre 2010 viene firmato in Comune a Piombino “L’accordo per il prolungamento della 398”. Sono presenti tra gli altri il sindaco, Gianni Anselmi, l’allora ministro delle infrastrutture Altero Matteoli, gli esponenti di Anas, Sat, Camera di Commercio e Autorità portuale.
Il documento è un protocollo d’intesa secondo cui – come si legge in una nota del Comune – “la Sat assolverà buona parte di questo completamento infrastrutturale, impegnandosi a inserire nel piano finanziario della Livorno-Civitavecchia la progettazione e la realizzazione del prolungamento della 398 da Montegemoli fino a Capezzolo e prevedendo anche la costruzione di rampe di svincolo per il comparto retroportuale, verso viale Unità d’Italia, e per le aree produttive ex Irfid e Colmata. Per il secondo lotto fino al porto, inoltre, entro la fine del 2011 il Ministero delle infrastrutture, con il supporto del Ministero dell’ambiente, si impegna a coordinare le attività per la progettazione definitiva di questo tratto finale fino a Poggio Batteria, con l’obiettivo di risolvere in questo lasso di tempo le complessità progettuali che questi pochi chilometri di strada presentano, a causa della vicinanza degli impianti industriali. Una volta giunti alla progettazione definitiva, sarà la Sat ad eseguire i lavori del collegamento con il porto di Piombino, potendo contare su una copertura di 20 milioni di euro da parte della Regione, di 1 milione da parte della Camera di Commercio di Livorno e di un ulteriore finanziamento ministeriale che garantirà la copertura globale dell’opera dopo la progettazione e la definizione sicura di un quadro complessivo dei costi. Le opere saranno realizzate subordinatamente all’approvazione da parte del Cipe del progetto definitivo dell’intero completamento Livorno-Civitavecchia e del relativo piano economico-finanziario. Secondo la tempistica descritta dal vicepresidente della Sat, entro aprile 2011 potrà essere chiuso il progetto definitivo dell’intero corridoio tirrenico. L’auspicio è quello che tutta la Livorno-Civitavecchia sia percorribile entro il 2017. La realizzazione dell’opera si svolgerà per lotti funzionali e la realizzazione della 398 andrà di pari passo con i lavori dell’autostrada”
Il sindaco Anselmi anticipa che, “…in base agli impegni presi con la Sat, i lavori per la 398, contestualmente a quelli del lotto funzionale dell’autostrada, dovrebbero concludersi entro il 2015”. Una cosa che ad oggi sembra davvero improbabile.
Il protocollo di intesa del gennaio 2010 era stato preceduto da una serie di altri atti che, per non annoiare, vogliamo riassumere solo riportando i titoli dei comunicati stampa emessi dal Comune di Piombino nelle varie occasioni: 7 marzo 2008: “398, pronto il preliminare: consegnato da Sat il progetto di prolungamento fino al porto”; 30 settembre 2008: “Conferenza di servizi sulla 398”; 1 ottobre 2008: “Prime osservazioni tecniche sul tracciato della 398”; 13 dicembre 2008; “Altri 13 milioni nella casse del Comune per la 398”.
Siglato il protocollo di intesa del dicembre 2010, si va avanti a passi cadenzati senza nessun acuto per un po’ di tempo. Il 2011 e buona parte del 2012 passano sostanzialmente nell’attesa con due sole notazioni. Nella prima si dà atto della “forte convergenza tra Regione e Comune per lo sviluppo della 398 e del porto”. Un passaggio nel quale il sindaco Anselmi dice tra l’altro: “L’iter procedurale del PRG portuale, l’avvicinarsi della conclusione della conferenza dei servizi che porterà all’affidamento della realizzazione del porto turistico di Porto Batteria, richiedono che il completamento della 398 proceda speditamente. L’altra questione importante che si affianca alle altre e su cui ragioniamo da tempo, è la volontà della Regione e degli enti locali del territorio di prescrivere al soggetto attuatore dell’opera nella massima misura possibile per il sottofondo del lotto toscano della Tirrenica di materiale di recupero in luogo di materiali di cava. E’ evidente che in questa prospettiva la candidatura della Tap per la fornitura di questo materiale sia forte e naturale, anche alla luce dei risultati della sperimentazioni effettuate”.
Per la cronaca il “materiale di recupero” di cui si parla è il conglomix che entra così per la prima volta in un documento relativo alla 398.
La seconda notazione del novembre 2011 si riferisce all’approvazione di una delibera regionale “che contiene aspetti essenziali per la realizzazione della nuova autostrada tra Cecina e Civitavecchia, con richiesta di posizioni chiare su pedaggi, utilizzo materiali, viabilità alternativa e tempi”. Negli allegati all’atto, sono contenute numerose richieste di integrazioni al progetto Sat, indicate dai Comuni. Il sindaco Anselmi così commenta: “Un risultato politico importante, del quale sono fiero, frutto anche del lavoro dei consigli comunali. La Regione ha fatto un ottimo lavoro sintetizzando le istanze dei territori. In particolar modo per Piombino sono state recepite tutte le istanze avanzate. Tra le richieste della Regione, fondamentale la prescrizione che prevede la realizzazione integrale della bretella fino al porto che trova copertura finanziaria sia nel Protocollo d’intesa con il ministero delle Infrastrutture del dicembre 2010, sia nell’accordo Stato-Regione degli giugno 2011. Molto importante inoltre anche il fatto che l’inizio dei lavori della 398 debbano coincidere con l’avvio dei lavori di realizzazione dell’intera autostrada, il che consentirà di accelerare i tempi per l’avvio dei cantieri. Altra richiesta essenziale, la questione dei pedaggi e la necessità di prevedere un sistema che garantisca la riduzione progressiva del pedaggio per gli utenti che fanno un uso ricorrente dell’autostrada stessa, nonché forme di esenzione per i residenti, al fine di evitare lo spostamento del traffico autostradale verso la viabilità locale. Insieme a questo, si chiede inoltre di individuare e realizzare le opportune viabilità complanari, laddove ce ne sia bisogno e ci sia comunque la necessità del pedaggio. L’autostrada dovrà essere realizzata, inoltre, valutando in primis la possibilità di riutilizzo di miscele di materiali o di prodotti provenienti dalle lavorazioni industriali di scorie industriali; questo rende naturale la candidatura di Tap con il suo conglomix”.
Tutta roba che col passare del tempo rimane a mezz’aria, mai attuata, spesso dimenticata.
Per arrivare a qualcosa di importante si deve scorrere il calendario fino al 24 gennaio 2013 quando viene data la notizia che per la “398 è pronto il progetto definitivo realizzato da Sat”.
Il sindaco Anselmi al riguardo commenta: “Siamo stati noi a concordare con il Cipe questo iter perché volevamo essere sicuri di avere in mano la progettazione dell’intero tratto fino al porto e non soltanto del lotto 7, da Montegemoli a Gagno. Per non correre questo rischio, abbiamo preferito avere la progettazione definitiva di tutta la strada, definendone i tempi in maniera chiara e prevedendo poi un secondo ritorno al Cipe per l’approvazione di tutto il progetto. Purtroppo con la crisi istituzionale il Cipe non potrà essere riunito a breve, ma bisognerà aspettare l’insediamento del nuovo governo. In ogni caso nella delibera si dice chiaramente che finchè il Cipe non approverà il progetto definitivo dei lotti non ancora ratificati, tra i quali anche il nostro, non saranno avviati i lavori della Tirrenica”.
Del progetto, che non è comunque un progetto esecutivo, vengono indicate anche le caratteristiche essenziali. Così si apprende che il tracciato stradale, che si snoderà per oltre cinque chilometri, avrà inizio in corrispondenza del punto finale della strada statale a Montegemoli. Qui sarà realizzata una rotatoria e un cavalcavia che dovrebbe collegare la 398 sopra la strada Geodetica, senza soluzione di continuità per chi arriva quindi da Venturina. Il tracciato proseguirà poi parallelamente al fosso Cornia mantenendosi affiancato alla sua sponda destra, e attraverso il fosso Montegemoli. Con un viadotto verrà scavalcata la linea ferroviaria di collegamento Lucchini-FS e il fosso Cornia vecchia, proseguendo alla sinistra dello stesso e mantenendosi per poco più di un chilometro nella zona tra la ferrovia e il fosso.
Un altro svincolo importante sarà previsto nella zona ex Irfid, vicino alle “Terre Rosse”, punto centrale del tracciato, che garantirà il collegamento alla futura zona cantieristica, alla struttura di diporto su via delle Terre Rosse, e poi su viale Unità d’Italia. Il collegamento sarà reso possibile da un’altra rotatoria posta a destra del fosso Cornia vecchia che permetterà lo smistamento dei flussi.
Il secondo tratto del percorso, che proseguirà a due corsie, sarà caratterizzato invece dal passaggio all’interno della zona industriale di proprietà Lucchini e dalla presenza della ferrovia Campiglia-Piombino. Il tracciato attraverserà la viabilità stradale e la linea ferroviaria, entrambe di proprietà Lucchini, con un viadotto. Proseguendo verso il porto la strada attraverserà la linea ferroviaria che, nel tratto fino alla stazione di Portovecchio, verrà riconfigurata con un viadotto. A Portovecchio sono previste inoltre due rampe per il collegamento con il porto commerciale di Piombino, in uscita e in entrata. A questo punto il tracciato principale si alzerà per passare al di sopra del cavalcaferrovia previsto e proseguire verso il porto con solo due delle quattro corsie originali. La strada si dividerà poi in due rampe che permetteranno il collegamento, con un sistema ad anello, alla zona di imbarco del porto commerciale e al futuro porto turistico di Poggio Batteria.
Non si lesinano nell’occasione anche notizie sui costi: 50 milioni per il primo tratto, 64 milioni il secondo tratto dal Gagno fino a Porto Vecchio e altri 30 milioni per il tratto più costoso in sopraelevata da Porto Vecchio fino a Poggio Batteria. Per un totale di 144 milioni di euro che il Tirreno, in un lungo servizio con tanto di foto del sindaco di fronte ad una enorme piantina, arrotonderà a 145.Tirreno
Ed ecco, ritornando alle ultime esternazioni meravigliate di Giorgio Kutufà, che gira e rigira i conti in qualche modo tornano. Il presidente della Provincia ha sentito dire durante un incontro preliminare all’accordo di programma del giorni scorsi che i milioni per tutta la bretella non sono 70 ma 142, il Tirreno riferisce la notizia nei giorni scorsi con un titolo a 4 colonne ma la novità e la meraviglia sono relative: basta infatti leggere la prima pagina della cronaca di Piombino del 25 gennaio 2013 per avere sufficienti lumi. Ovviamente tutto un altro discorso è quello di veder compiuta un’opera del genere in tempi ragionevoli. Tanto è vero che nei mesi successivi gli annunci spacciati per certezze finiscono nel solito libro dei sogni e perfino vengono dimenticati da chi dovrebbe avere almeno un po’ di memoria.
Il 25 gennaio 2013 la Costa Concordia era già naufragata da oltre un anno ed il dibattito sul porto di destinazione del relitto già occupava le cronache. Il folto schieramento in favore del porto di Piombino vedeva allora, tra i principali antesignani, il ministro dell’ambiente Corrado Clini. Fu sua l’iniziativa di inserire all’ordine del giorno dei lavori dell’ultima seduta del governo Monti, un decreto “omnibus” che trattava diverse emergenze del Paese tra cui quella della crisi industriale complessa a Piombino. Il provvedimento era fortemente indirizzato alla conquista del relitto della Concordia ma neanche una volta, nell’unico articolo dedicato alla città toscana, il nome della nave da recuperare veniva rammentato. Il quel decreto, il numero 43 del 26 aprile 2013, si indicavano invece due scadenze ravvicinate: entro trenta giorni doveva essere sottoscritto un accordo di programma nel quale definire opere e finanziamenti riguardanti soprattutto l’ampliamento e la riqualificazione del porto di Piombino e, sempre entro 30 giorni, il Cipe avrebbe dovuto deliberare per dare l’ok alla bretella di collegamento per il porto. Il cammino accidentato verso la conversione in legge del decreto portarono ad un lungo slittamento delle scadenze tanto che l’accordo di programma venne firmato a metà agosto, dopo il varo qualche giorno prima di un inutile protocollo di intesa e, al Cipe, la bretella della 398 non è mai stata discussa nonostante il termine ultimo per deliberare fosse stato indicato nel 25 agosto 2013.
Giova però riportare testualmente cosa al riguardo si dice del primo tratto della 398 nel decreto del 27 aprile 2013: “Al fine di consentire la realizzazione degli interventi infrastrutturali destinati all’area portuale di Piombino, il Cipe, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto (ndr: il 26 giugno 2013) delibera in ordine al progetto definitivo relativo al lotto 7 – tratto tra l’intersezione della strada 398 fino alla svincolo di Gagno – compreso nella bretella di collegamento al porto di Piombino, parte integrante dell’asse autostradale Cecina-Civitavecchia, approvato con delibera del Cip n. 85/2012 del 3 agosto 2012 , pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 30 del 27 dicembre 2012. L’impegno finanziario del lotto 7 – tratto tra l’intersezione della strada statale 398 fino alla svincolo di Gagno (ndr: sono, come detto, 50 milioni di euro) – è a carico della concessionaria Sat, in conformità ed in coerenza con il piano finanziario dell’intera opera dell’asse autostradale Cecina- Civitavecchia”.
Mentre bene o male l’accordo di programma sottoscritto a metà agosto 2013 definisce in 113 milioni gli stanziamenti per il porto (il 47 per cento sono finanziamenti già inviati e mai spesi, il 7,5 per cento viene erogato dal governo: 10 milioni dal ministero dell’ambiente e 10 dal ministero delle infrastrutture, ed il resto deriva da un mutuo di 50 milioni che, garante la Regione, viene contratto dall’Autorità portuale di Piombino), appena un cenno, nel testo, viene dedicato alla strada: “si possono destinare – è scritto – le eventuali risorse riprogrammabili” alla realizzazione del tratto Gagno-Poggio Batteria della 398.
Quindi tutto fermo in attesa della mai giunta decisione del Cipe per il primo tratto fino al Gagno e sostanzialmente ancora bloccati al vecchio annuncio del gennaio 2013 circa il progetto del tratto finale della strada.
Di più i 2,5 chilometri da Montegemoli all’ingresso di Piombino restano legati alla definizione del progetto definitivo dell’intera autostrada come indicato nel decreto di aprile e perfino ad una mai smentita presa di posizione della Sat che, per operare materialmente sul tracciato, ha sempre indicato come prevalenti e precedenti debbono essere le bonifiche delle aree che fanno parte di un Sin, cioè di un Sito di Interesse Nazionale, appunto da bonificare. Chi al riguardo debba operare le bonifiche e con quali finanziamenti non è mai stato definito.
Gli infiniti ritardi nelle decisioni del Cipe per il tratto Montegemoli-Gagno così come fissato nel decreto di aprile, riguardano sostanzialmente un rimpallo di prescrizioni e risposte alle prescrizioni tra il ministero dell’ambiente ed il ministero delle infrastrutture. Tanto che più volte (il 22 settembre 2013 l’allora sottosegretario alle infrastrutture Erasmo D’Angelis, più di recente il sottosegretario Silvia Velo, l’onorevole Andrea Manciulli ed il viceministro Claudio De Vincenti) è stata indicata come “prossima” la deliberazione del Cipe sulla 398 senza che, in una decina di sedute dal 25 agosto 2013 ad oggi, l’argomento sia stato anche solo sfiorato dal Comitato interministeriale.
È in questa situazione che siamo giunti all’accordo di programma del 24 aprile 2014 dal titolo “Disciplina degli interventi per la riqualificazione e la riconversione del polo industriale di Piombino”. Un documento che, almeno dal numero dei firmatari che contraggono impegni, dovrebbe promettere bene. Per la cronaca lo hanno infatti firmato: la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero della difesa, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, l’Agenzia del demanio, la Regione Toscana, la Provincia di Livorno, il Comune di Piombino, l’Autorità portuale di Piombino, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa.
In questo ultimo accordo di programma, il problema 398 viene affrontato all’articolo 9, denominato “Potenziamento della infrastruttura viaria dell’area portuale di Piombino: completamento della bretella di collegamento dell’autostrada Tirrenica al porto di Piombino – collegamento Gagno – Montegemoli”.
Questo articolo 9 si compone di 4 commi:
Primo ComIn adempimento alle prescrizioni derivanti dalla delibera Cipe 85/2012 ed al fine di completare l’iter di approvazione del lotto 7, bretella di Piombino, in aderenza alle complessive indicazioni del Cipe relative alla realizzazione dell’Autostrada tirrenica in concessione a Sat, il Governo ed il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, coerentemente all’ottemperanza intervenuta ad opera della determina direttoriale del Ministero dell’ambiente del 10 febbraio 2014 e tenuto conto degli specifici impegni finanziari già assunti dalla Sat e dalla Regione Toscana, sono impegnati ad indire la conferenza dei servizi approvativa del progetto definitivo dell’opera per l’inoltro al Cipe, entro il mese di luglio 2014, del progetto definitivo del tratto svincolo Geodetica-Gagno.
In questo testo pare di capire che, mentre restano in piedi gli impegni finanziari riguardo a tutta la bretella per la Sat (50 milioni per il primo tratto fino al Gagno, da contemplare nel progetto definitivo della Tirrenica) e della Regione Toscana, viene assunto l’impegno a convocare una Conferenza dei servizi, ovvero l’incontro di tutte le parti attive nell’esecuzione dell’opera, per arrivare ad un progetto definitivo di tutta la 398 superando così gli adempimenti che stanno attualmente bloccando l’iter. Il progetto definitivo uscito dalla Conferenza dei servizi dovrà poi passare per il Cipe, cioè attraverso un iter che potrebbe non essere breve. E comunque superato questo esame, esisterà un progetto definitivo del quale solo il tratto da Montegemoli al Gagno sarà finanziato come meglio ribadito nel secondo comma dell’articolo 9.
Secondo Comma:
L’assegnazione delle risorse necessarie alla realizzazione del tratto “uno” sono disponibili a valere sulle risorse apportate dal piano economico e finanziario complessivo della Sat; mentre per la realizzazione del tratto “due”, da Gagno a Poggio Batteria, la Sat ha provveduto, in attuazione dell’intesa sottoscritta nel 2010, a redigere la sola progettazione.
In questo comma viene appunto ribadito quel che è già contenuto nel decreto di aprile 2013. Ovvero, come più volte specificato, una volta giunti ai progetti esecutivi, sarà la Sat a finanziare con 50 milioni di euro il tratto Montegemoli-Gagno. La società concessionaria invece per il tratto Gagno-Poggio batteria, si farà carico della progettazione esecutiva, come del resto si era già visto il 24 gennaio 2013 quando il sindaco Gianni Anselmi aveva steso le grandi carte dell’opera di fronte ai giornalisti per presentare il progetto di massima.
Non viene però specificato nell’accordo come verrà finanziata almeno la parte più consistente dal Gagno al Poggio Batteria che, sempre riferendoci alla presentazione del sindaco a gennaio 2013, dovrebbe avere un costo di 94 milioni. Nella stessa presentazione Anselmi riferì alla stampa che il Comune prevedeva di riversare sulla 398 i 20 milioni che la Sat si era impegnata a concedere per la viabilità alternativa (la Fiorentina-Ghiaccioni), la Regione era disposta a sborsare 20 milioni ed il governo altri 25. Si arriverebbe così a circa 65 dei presunti 94 necessari. Non è dato a sapere se queste disponibilità – ripetiamo non ribadite nell’accordo – esistano ancora.
Terzo comma:
Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti si impegna ad individuare risorse aggiuntive da trasferire al Comune di Piombino per realizzare la parte terminale dell’asse viario di accesso al porto nel tratto da Gagno a Poggio Batteria tenendo conto, in raccordo col Ministero dell’ambiente, anche dei costi e delle modalità di gestione delle rocce e delle terre di scavo.
Anche in questo caso siamo in presenza non di un finanziamento ma di uno dei molti impegni previsti dall’accordo. Tanto per chiarire non può sfuggire che una cosa è un finanziamento a bilancio ed una cosa ben diversa è un impegno, per quanto autorevole, a reperire fondi. In ogni caso, l’eventuale finanziamento potrebbe aggiungersi a quelli che indicavamo nel comma due per rendere eventualmente più concreta la realizzazione del tratto di strada fino al porto. Non sfugge però che, in questo caso, indicare tempi ragionevolmente brevi per aprire i cantieri è un vero azzardo.
Comma quarto:
Il governo assume l’impegno a ricercare le risorse necessarie per realizzare il completamento dell’autostrada tirrenica anche prevedendo un’integrazione di risorse pubbliche.
Questo comma si giustifica per il fatto che senza il completamento dell’opera non verrà realizzata neanche la bretella per il porto, a cui è intimamente legata. Appare evidente anche la pressione soprattutto della Regione Toscana da sempre orientata verso la conclusione più rapida possibile di tutta la nuova autostrada. C’è anche in questo caso da rilevare che nell’accordo si parla di impegno e non di stanziamento che, nella fattispecie, non sarebbe peraltro neanche al momento quantizzabile.
Da segnalare invece che, a fronte di una tuttora consistente e diffusa contrarietà alla realizzazione dell’autostrada, esiste nei fatti anche una rilevante diminuzione dei flussi veicolari sull’attuale Variante Aurelia tale da rimettere in discussione i conti economici della struttura da parte della Concessionaria. Non stupirebbe, al riguardo, se alcune componenti societarie della Sat (www.tirrenica.it), tornassero a riesaminare il loro impegno sulla Tirrenica.