ULTIMATUM DEL GOVERNO A CEVITAL che PERò vuole andare avanti

Rebrab messo in mora: situazione preoccupante

PIOMBINO 19 aprile 2017 — Cer­to il sin­da­co Mas­si­mo Giu­liani deve pro­prio essere usci­to delu­so dal­la riu­nione svoltasi nel pomerig­gio del 19 aprile al min­is­tero del­lo svilup­po eco­nom­i­co con il min­istro Car­lo Cal­en­da, la vice min­istro Tere­sa Bel­lano­va, la sot­toseg­re­tario Sil­via Velo, il pres­i­dente del­la Regione Toscana Enri­co Rossi, i rap­p­re­sen­tan­ti nazion­ali e locali delle orga­niz­zazioni sin­da­cali e il pres­i­dente di Cevi­tal Issad Rebrab accom­pa­g­na­to dai più alti diri­gen­ti com­pre­so l’am­min­is­tra­tore del­e­ga­to Said Benikene. Delu­so dato che nel­la mat­ti­na­ta in un’in­ter­vista rilas­ci­a­ta al Tir­reno ave­va det­to esplici­ta­mente :”Io cre­do che Rebrab voglia andare avan­ti. Ma ora deve dare prove tan­gi­bili del suo impeg­no”.
Sem­bra invece che quest’im­peg­no non ci sia sta­to dato che, lo dice un comu­ni­ca­to uffi­ciale del Pres­i­dente Rossi, “il min­istro, dopo aver ascolta­to gli inter­ven­ti dei rap­p­re­sen­tan­ti azien­dali, ha annun­ci­a­to che domani invierà ad Afer­pi una let­tera con la quale il Gov­er­no invi­ta la pro­pri­età ad adem­piere agli impeg­ni pre­si.
In caso con­trario la richi­es­ta è quel­la di fir­mare un accor­do per pro­l­un­gare il peri­o­do di sorveg­lian­za fino al 2019, vis­to che per il Mise non ci sono le con­dizioni per inter­romper­lo alla sca­den­za nat­u­rale del luglio prossi­mo”.
Il seg­re­tario nazionale del­la Uilm, Roc­co Palombel­la, sul­lo stes­so argo­men­to ha affer­ma­to che “il pro­l­unga­men­to del peri­o­do di sorveg­lian­za di almeno due anni rispet­to al tem­po di ges­tione stra­or­di­nar­ia tut­to­ra in atto è un’ipote­si avan­za­ta dal min­istro Car­lo Cal­en­da che con­di­vidi­amo e che rite­ni­amo sia da attuare al più presto.…Domani l’azien­da ricev­erà let­tera for­male di mes­sa in mora da parte del dicas­t­ero del­lo svilup­po eco­nom­i­co e vedremo come replicherà. Ma allo sta­to delle cose emer­gono più fat­ti con­nes­si ad inadem­pien­ze impren­di­to­ri­ali che a motivi di svilup­po. Così non va”.
Situ­azione molto con­fusa in cui di cer­to c’è la let­tera a Rebrab, meno cer­to il dopo, tra una legge che fis­sa obb­lighi per il patron di Cevi­tal su attiv­ità impren­di­to­ri­ale e lavo­ra­tori da man­tenere fino al pri­mo luglio, ammin­is­trazione stra­or­di­nar­ia che deve vig­i­lare oltre, accor­do con Rebrab tut­to da costru­ire.
C’è da essere molto pre­oc­cu­pati anche per­ché le uniche cose certe sono  che

  • Afer­pi ha una perdi­ta per il 2016 sti­ma­ta in più di 20 mil­ioni,
  • non ha sol­di per man­tenere la nor­male ges­tione e che per­tan­to perde 2 mil­ioni al mese,
  • il per­son­ale è sta­to tut­to assun­to ma il suo impiego è sta­to ed è larga­mente infe­ri­ore rispet­to a quan­to piani­fi­ca­to e quin­di è in dis­cus­sione lo stes­so accor­do sui con­trat­ti di sol­i­da­ri­età,
  • gli inves­ti­men­ti pre­visti dal­l’ul­ti­mo accor­do di pro­gram­ma sia per la siderur­gia sia per l’a­groal­i­menta­re, sia per la logis­ti­ca non sono stai real­iz­za­ti,
  • lo stes­so finanzi­a­men­to per la costruzione di un forno elet­tri­co da parte di SMS Demag non è sostenu­to dal finanzi­a­men­to nec­es­sario,
  • ci sono dub­bi anche sul­la iniezione di 25 mil­ioni di cap­i­tale per “garan­tire il cir­colante”.

Una situ­azione che per la ver­ità non è di oggi, rispet­to alla quale non sem­bra che abbiano prodot­to qualche effet­to i ten­ta­tivi del gov­er­no di sbloc­care l’im­passe.
Di qui quel­la che può essere chia­ma­ta una mes­sa in mora che però evi­den­te­mente non risolve affat­to i prob­le­mi dato che molto dipen­derà dal­la rispos­ta di Issad Rebrab che non sem­bra inten­zion­a­to ad ammet­tere ritar­di e inadem­pien­ze.
In ques­ta situ­azione il pres­i­dente Enri­co Rossi ha lan­ci­a­to una nuo­va idea: “dob­bi­amo tentare di far arrivare i cap­i­tali nec­es­sari instau­ran­do una trat­ta­ti­va tra gov­erni per sbloc­care i fon­di che Cevi­tal dice di avere in Algeria…Credo che il gov­er­no ital­iano deb­ba impeg­nar­si per sbloc­care i fon­di algeri­ni, anche minac­cian­do di acquistare minori quan­tità del loro gas”.
Una dichiarazione che è lecito sup­porre farà la fine delle tante che il pres­i­dente ha tira­to fuori a lun­go e ripetu­ta­mente, com­pre­sa l’as­si­cu­razione che sarebbe sta­to lui a decidere dove sarebbe sta­ta sman­tel­la­ta la Con­cor­dia per­ché sua era la com­pe­ten­za.

Post scrip­tum
Con il sin­da­co Mas­si­mo Giu­liani capi­ta di essere indot­ti in errore. Pen­sava­mo fos­se usci­to delu­so dal­la riu­nione ed invece sem­bra il con­trario. Questo almeno a leg­gere il comu­ni­ca­to uffi­ciale del Comune di Piom­bi­no:

Afer­pi, Rispos­ta cer­ta entro 15 giorni.
Pro­ro­ga del­la Marzano e tavo­lo sug­li ammor­tiz­za­tori sociali
Un lun­go incon­tro quel­lo di oggi pomerig­gio (19 aprile) al Min­is­tero del­lo Svilup­po Eco­nom­i­co per affrontare la ques­tione Afer­pi e pren­dere delle deci­sioni defin­i­tive per sbloc­care una situ­azione fer­ma da trop­po tem­po. All’in­con­tro era­no pre­sen­ti il min­istro Car­lo Cal­en­da e il vicem­i­nistro Tere­sa Bel­lano­va, insieme al sin­da­co di Piom­bi­no Giu­liani, alle rap­p­re­sen­tanze sin­da­cali nazion­ali e ter­ri­to­ri­ali, al pres­i­dente del­la regione Enri­co Rossi e all’azien­da conil ceo di Cevi­tal  Issad Rebrab e  lssad Benikene.
L’in­con­tro era sta­to chiesto con forza dalle rap­p­re­sen­tanze sin­da­cali e dai lavo­ra­tori per avere risposte con­crete su inves­ti­men­ti pro­dut­tivi e ambi­en­tali.
Il gov­er­no ha gesti­to nel cor­so del­l’in­con­tro una situ­azione molto dif­fi­cile, ponen­do con forza alcune ques­tioni diri­men­ti – affer­ma il sin­da­co – Domani mat­ti­na Cal­en­da invierà una let­tera all’azien­da alla quale l’azien­da dovrà rispon­dere  entro 15 giorni. Nel­la let­tera si chiederà un impeg­no eco­nom­i­co imme­di­a­to per garan­tire la con­ti­nu­ità pro­dut­ti­va e gli inves­ti­men­ti, si chieder­an­no garanzie sul con­trat­to di acquis­to del forno elet­tri­co e un crono­pro­gram­ma det­taglia­to delle demolizioni.
Altra cosa impor­tante, si prospet­ta inoltre la fir­ma di un accor­do con l’azien­da per pro­rog­a­re la sorveg­lian­za del­lo Sta­to per ulte­ri­ori due anni al fine di ver­i­fi­care lo sta­to di attuazione degli impeg­ni, con una pro­ro­ga del­la legge Marzano.
Un aspet­to questo molto impor­tante – com­men­ta Giu­liani – per­ché garan­tisce le par­ti sul­l’at­tuazione degli accor­di.
Infine, sul fronte del­la tutela dei lavo­ra­tori, si è con­corda­to un tavo­lo speci­fi­co sug­li ammor­tiz­za­tori sociali sia per i lavo­ra­tori in sol­i­da­ri­eta sia per quel­li del­l’in­dot­to, che sara segui­to diret­ta­mente dal vicem­i­nistro Bel­lano­va.
La lot­ta che è sta­ta por­ta­ta avan­ti in questi giorni con il pre­sidio dei lavo­ra­tori insieme alle isti­tuzioni  ha sicu­ra­mente por­ta­to oggi a una pre­sa  di posizione net­ta da parte del gov­er­no – com­men­ta il sin­da­co — La pro­pri­età non potrà per­me­t­ter­si di non rispon­dere alla let­tera che sarà invi­a­ta dal gov­er­no, altri­men­ti non sus­sis­ter­an­no le con­dizioni per portare avan­ti questo prog­et­to. Si prospet­ta quin­di un peri­o­do anco­ra dif­fi­cile da gov­ernare. Cre­do che oggi comunque dal gov­er­no sia arriva­ta una rispos­ta forte che dovrebbe sbloc­care ques­ta situ­azione, in un sen­so o nel­l’al­tro.

Aggior­na­men­ti
Nel­la ser­a­ta del 19 aprile il Min­is­tero del­lo svilup­po eco­nom­i­co ha emes­so il seguente comu­ni­ca­to stam­pa che non aggiunge molto a quan­to già saputo e pub­bli­ca­to anche da Stile libero ma ha il mer­i­to di chiarire il val­ore del pas­sag­gio for­male (la let­tera per la mes­sa in mora) che lo stes­so Min­is­tero si appres­ta a com­piere e le con­seguen­ze che ne pos­sono sca­turire nel futuro prossi­mo  in fun­zione del­la rispos­ta di Issad Rebrab, qualunque essa sia. Rimane la grav­ità del­la situ­azione anche per il pre­sente, carat­ter­iz­za­to, dice lo stes­so Min­is­tero, dal­la man­can­za di “sig­ni­fica­tivi avan­za­men­ti sia per quan­to riguar­da i tem­pi di real­iz­zazione dei nuovi impianti, sia per quan­to con­cerne la cop­er­tu­ra finanziaria dell’investimento”:

Oggi (19 aprile) al Min­is­tero del­lo Svilup­po Eco­nom­i­co è pros­e­gui­to il con­fron­to sul piano indus­tri­ale pre­dis­pos­to da Cevi­tal per le acciaierie Afer­pi di Piom­bi­no.
Alla riu­nione, pre­siedu­ta dal Min­istro Car­lo Cal­en­da e dal­la Vice Min­istro Tere­sa Bel­lano­va, han­no parte­ci­pa­to l’im­pren­di­tore algeri­no Issad Rebrab, i sin­da­cati e le isti­tuzioni locali.
Nel cor­so dell’incontro sono state ulte­ri­or­mente illus­trate dal­la pro­pri­età le carat­ter­is­tiche dell’investimento pre­vis­to, già dal luglio 2015, per il rilan­cio del­lo sta­bil­i­men­to siderur­gi­co toscano.
Le indi­cazioni rice­vute dal­l’azien­da non han­no purtrop­po con­sen­ti­to di ril­e­vare sig­ni­fica­tivi avan­za­men­ti sia per quan­to riguar­da i tem­pi di real­iz­zazione dei nuovi impianti, sia per quan­to con­cerne la cop­er­tu­ra finanziaria dell’investimento.
Per ques­ta ragione il Gov­er­no ha comu­ni­ca­to la deci­sione di inviare nelle prossime ore ad Afer­pi una let­tera for­male di denun­cia delle inadem­pien­ze con­trat­tuali fino­ra ril­e­vate.
Con questo atto uffi­ciale il Gov­er­no intende sol­lecitare l’Azienda a riconoscere la pros­e­cuzione, oltre il bien­nio che scadrà il prossi­mo mese di giug­no, delle attiv­ità di sorveg­lian­za pre­viste dal­la Legge per le Ammin­is­trazioni Stra­or­di­nar­ie. Qualo­ra non venisse accol­ta tale richi­es­ta, non resterebbe che avviare la pro­ce­du­ra di rescis­sione del con­trat­to di ces­sione degli impianti sot­to­scrit­to a luglio del 2015.
Il Min­istro Car­lo Cal­en­da ha sot­to­lin­eato, a con­clu­sione del­la riu­nione, che “la vicen­da del­la acciaieria di Piom­bi­no è ad una svol­ta crit­i­ca e mi auguro che la pro­pri­età e in par­ti­co­lare il Sign­or Rebrab, com­pren­da che di tem­po ne è trascor­so trop­po sen­za vedere alcun avan­za­men­to del prog­et­to siderur­gi­co annun­ci­a­to. Ora i lavo­ra­tori e le isti­tuzioni devono avere certezze; non è più il momen­to delle vaghe promesse”.

Mau­ro Fat­i­can­ti, respon­s­abile nazionale del­la siderur­gia per la Fiom, il 20 aprile ha pub­bli­ca­to su Face­book il seguente post:

#Afer­pi: si apre fase nuo­va a fronte del­l’in­con­sis­ten­za di Rebrab ora Gov­er­no fac­cia fino in fon­do il suo dovere.
Se qual­cuno mi chiedesse se sono con­tento di come è anda­to ieri a Roma l’in­con­tro con il #Gov­er­no e #Rebrab direi con asso­lu­ta certez­za NO. Io per­sonal­mente avrei prefer­i­to che l’azien­da si pre­sen­tasse con le carte in rego­la, ovvero con i prog­et­ti e i rel­a­tivi finanzi­a­men­ti come ave­va promes­so già a dicem­bre del 2014 quan­do, a pre­cisa doman­da sui finanzi­a­men­ti per il prog­et­to rispon­de­va che l’azien­da, #Cevi­tal, era una azien­da ric­ca e che era­no in gra­do di provvedere da loro met­ten­do 400 mil­ioni nel 2015 e altri 600 nel 2016/2017.
Ieri Rebrab, invece ci ha pri­ma spie­ga­to per l’en­nes­i­ma vol­ta, abbi­amo ogget­ti­va­mente per­so il con­to, devo dire las­cian­do­mi alli­bito, che a parole con­fer­ma tut­to, addirit­tura i due forni elet­tri­ci, per poi rac­con­tar­ci delle sue altre acqui­sizioni in #Europa e spie­gan­do­ci che in #Fran­cia il gov­er­no francese gli ave­va presta­to i sol­di per sal­vare una azien­da, ora, tralas­ci­amo la sin­go­lare coin­ci­den­za fra quan­to det­to e la pro­pos­ta di un presti­to ponte, “da resti­tuire in comode rate” (?!!), avan­za­ta nei giorni scor­si, ovvi­a­mente non pos­so che credere in una sfor­tu­na­ta coin­ci­den­za non cer­to in una posizione con­cor­da­ta con il padrone, rimane il fat­to che il padrone di Cevi­tal ha, in maniera schizofreni­ca rib­a­di­to una realtà esistente solo ai suoi occhi met­ten­do a dura pro­va la pazien­za di chi da tem­po denun­ci­a­va i ritar­di rispet­to al crono­pro­gram­ma com­pre­so il Gov­er­no.
Come tut­ti san­no il pri­mo luglio di quest’an­no sca­den­do gli obb­lighi derivan­ti dal­la legge in mate­ria di acqui­sizioni di aziende in A.S. (Legge Marzano) e Cevi­tal sarebbe diven­ta­ta a tut­ti gli effet­ti pro­pri­etaria del­lo sta­bil­i­men­to sen­za alcun obbli­go di legge a man­tenere gli organi­ci,
tut­ti sap­pi­amo a quan­to gira lo sta­bil­i­men­to ora e tut­ti prob­le­mi derivan­ti dal­la man­can­za di risorse des­ti­nate all’ac­quis­to del semi­prodot­to e il ris­chio, anzi ogget­ti­va­mente la certez­za, del non rag­giung­i­men­to del 40% di ore lavo­rate com­p­lessi­va­mente richiesto dai con­trat­ti di sol­i­da­ri­età, lo sce­nario che si sarebbe aper­to era la Cas­sa per un anno e poi, inevitabil­mente, i #licen­zi­a­men­ti.
Io cre­do che il Gov­er­no, a cui anche ieri ho rim­prover­a­to di non aver assun­to per tem­po i nos­tri allar­mi sui ritar­di del crono­pro­gram­ma, abbia fat­to bene a met­tere in mora Cevi­tal, pro­prio per­ché è sta­to il Gov­er­no che ha ven­du­to la #Luc­chi­ni in A.S. al grup­po Cevi­tal e ora si deve assumere la respon­s­abil­ità di pros­eguire con l’at­tuazione del­l’ac­cor­do di pro­gram­ma e con l’ob­bi­et­ti­vo, per noi irri­n­un­cia­bile, che a #Piom­bi­no si torni a colare acciaio. Anche a cos­to del­la rescis­sione del con­trat­to con Cevi­tal.
Si apre dunque una fase nuo­va con tutte le incertezze del caso, ma, fra la certez­za del­la fine che avrebbe fat­to lo sta­bil­i­men­to se las­ci­a­to nelle mani di Rebrab e l’in­certez­za di ques­ta fase dove però il Gov­er­no è chiam­a­to a fare atti pro­pri e assumer­si lui in pri­ma per­sona il des­ti­no del sec­on­do polo siderur­gi­co ital­iano, per­sonal­mente preferisco la sec­on­da.
È chiaro che questo è un pri­mo pas­sag­gio frut­to anche del­la #lot­ta e del pro­tag­o­nis­mo dei #lavo­ra­tori, non c’è nes­suna ragione per fes­teggia­re e tante ragioni per con­tin­uare a lottare per­ché, vada come vada, cre­do che la lot­ta la dob­bi­amo portare fino in fon­do sen­za guardare in fac­cia nes­suno e, almeno per quan­to riguar­da la #Fiom, garan­ten­do in ogni pas­sag­gio la nos­tra #indipen­den­za da tut­ti ad esclu­sione dei lavo­ra­tori che sono per noi l’u­ni­co rifer­i­men­to ai cui rispon­dere del nos­tro oper­a­to.

CREDIAMOCI FINO IN FONDO!

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