A Campiglia va rifatto subito il piano sbagliato

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CAMPIGLIA 23 feb­braio 2016 — Le dichiarazioni del Sin­da­co e dell’assessore all’urbanistica epri­mono una visione pro­fon­da­mente diver­sa dal­la nos­tra. Se i tur­isti scel­go­no la Val di Cor­nia come meta tur­is­ti­ca non è cer­to per i capan­noni sor­ti ovunque (molti dei quali vuoti), tan­to meno per i gran­di cen­tri com­mer­ciali o per le cave. Il tur­is­mo da noi si sta affer­man­do per scelte fat­te in anni lon­tani da altre ammin­is­trazioni, tra cui quelle di aver con­ser­va­to lunghi trat­ti di cos­ta lib­era e di aver val­oriz­za­to una parte del nos­tro pat­ri­mo­nio stori­co e nat­u­rale. Lo si deve all’iniziativa di tante imp­rese agri­cole che in questi anni (sen­za nes­sun sosteg­no delle ammin­is­trazioni locali) han­no ricon­ver­ti­to le loro attiv­ità ver­so pro­duzioni tipiche. Lo si deve alle aziende tur­is­tiche che sono cresciute pro­prio gra­zie alla tutela del pat­ri­mo­nio cul­tur­ale e nat­u­rale. Queste sono le scelte che stan­no aiu­tan­do oggi la Val di Cor­nia ad uscire dal pan­tano del­la crisi. Basterebbe guardare dove , nonos­tante la crisi, è sta­to cre­ato qualche pos­to di lavoro in più (anco­ra pochi) e dove invece si sono purtrop­po per­si. Ma questo non lo si dice, pref­er­en­do pro­pa­gan­dare un gener­i­co sosteg­no alle imp­rese che, in realtà, è solo ad una parte e non a tutte.
La si smet­ta dunque di bol­lare come con­trari allo svilup­po col­oro che van­no soste­nen­do che capan­noni, cave e pan­nel­li solari nei campi non sono il modo migliore per sostenere la ripresa. Han­no solo visioni diverse da col­oro che pen­sano ad un futuro fat­to di grande indus­trie, cave, spec­u­lazione immo­bil­iare e gran­di cen­tri com­mer­ciali.
Non è un caso che i pic­coli negozi del­la ztl di Ven­tu­ri­na non vedano con favore la nasci­ta di gran­di cen­tri com­mer­ciali nel­la per­ife­ria del­la Monaca. Sono decen­ni che atten­dono inter­ven­ti di riqual­i­fi­cazione del­la vec­chia Aure­lia colpevol­mente abban­do­na­ta ad un’ ibri­da ztl che è rius­ci­ta a scon­tentare tut­ti, fau­tori del­la pedonal­iz­zazione e sosten­i­tori del­la com­ple­ta ria­per­tu­ra del traf­fi­co. Per risol­vere quel prob­le­ma non è sta­to fat­to nul­la di nul­la, nonos­tante le promesse ver­gog­nosa­mente dis­at­tese. Per i cit­ta­di­ni e i com­mer­cianti delusi da decen­ni non sono state fat­te vari­anti urban­is­tiche antic­i­patri­ci, nep­pure pic­coli prog­et­ti. Si è las­ci­a­to incan­crenire il prob­le­ma, si è las­ci­a­to montare il dis­senso e ora la sfidu­cia. Quelle non sono imp­rese? Quei cit­ta­di­ni non mer­i­tano l’attenzione di chi ci ammin­is­tra? La realtà è che da tem­po la nos­tra ammin­is­trazione usa due pesi e due mis­ure anche nei con­fron­ti delle imp­rese.
Se c’è bisog­no di fare vari­anti al rego­la­men­to urban­is­ti­co pri­ma del­la sua sca­den­za la ragione è evi­dente: quel­lo che han­no approva­to solo quat­tro anni fa era total­mente lon­tano dai bisog­ni e dal­la realtà. Lo dimostra­no i fat­ti. Inizino dunque ad ammet­tere l’errore. Dicano che i lunghi tem­pi imp­ie­gati (10 anni) e i tan­ti sol­di spe­si (mil­ioni) non han­no prodot­to niente di utile per i nos­tri cit­ta­di­ni.
Noi siamo asso­lu­ta­mente favorevoli a rifare subito un piano sbaglia­to. Ma lo si fac­cia per tut­ti e non per qual­cuno. Lo si fac­cia subito, insieme agli altri Comu­ni del­la Val di Cor­nia, tut­ti! Lo si fac­cia tenen­do di con­to che c’è bisog­no di scelte che val­orizzi­no davvero le nos­tre risorse, dall’agricoltura al pat­ri­mo­nio cul­tur­ale, dal ter­mal­is­mo al tur­is­mo. In ques­ta visione c’è spazio anche per nuove indus­trie. Gli spazi sono quel­li las­ciati liberi dal­la grande indus­tria siderur­gi­ca, davan­ti al por­to. Sono centi­na­ia di ettari che chiedono di essere boni­fi­cati e riusati (cosa che fino ad oggi non han­no fat­to) guardan­do anche alle esi­gen­ze del­la Val di Cor­nia e del­la Toscana merid­ionale . Vogliamo par­lare di questo, da subito, oppure ci trastul­liamo in qualche vari­anti­na acco­modante solo per qual­cuno? Fino­ra la nos­tra ammin­is­trazione ha elu­so il con­fron­to, sia sulle vari­antine per pochi che sulle prospet­tive per tut­ti. Preferisce, come sem­pre, la non trasparen­za.

Comune dei Cit­ta­di­ni

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