A causa della spending review
Un po’ di tempo fa ho avuto bisogno del Giudice di Pace per un ricorso contro il Comune, ricorso accolto tra l’altro ma non è questo l’importante. Gli ultimi governi stanno portando avanti il progetto (non originale di questi tempi) di rendere più difficile la vita al cittadino di periferia accentrando certi servizi pubblici. La scusa/causa: la spending review. Io, semplicemente, difendo il mantenimento del Giudice di Pace a Piombino perché se fosse stato più lontano molto probabilmente non avrei esercitato il mio diritto. Passa sempre più il messaggio che chi ha più soldi si paga l’avvocato e se lo manda a Livorno ( per es.), chi ne ha meno lascia perdere ed aumenta l’indignazione e la sfiducia nei riguardi delle istituzioni.
Un po’ di tempo fa sulle cronache della stampa è venuto fuori il ricorso di Portoferraio al TAR per difendere i suoi faldoni di pratiche che erano finiti a Livorno, alcuni giorni fa, sempre sulla stampa, è apparso un articolo con alcune dichiarazioni degli impiegati del Tribunale civile e penale di Piombino: sono preoccupati perché il 13 Settembre scade l’ultima possibilità di riforma del Decreto Legislativo 155/2012 detto “decreto taglia tribunali”.
Forse sarà anche una tecnica: si allontanano le sedi così le numerose pratiche diminuiscono per stanchezza, ma anche qui si ricade nella stessa considerazione di prima: chi ha più soldi si paga l’avvocato, chi ne ha meno lascia perdere ed aumenta l’indignazione contro le istituzioni.
A causa della delocalizzazione dei servizi c’è ormai un vasto pendolarismo di assistiti del Servizio Sanitario anche nella nostra zona: si è costretti spesso ad andare a Cecina o a Livorno anche per esami delicati come le colonscopie. Il cittadino di periferia (di serie B ?) perde tempo e soldi probabilmente più di una ventina di anni fa. C’è il progresso scientifico che fa aumentare l’aspettativa di vita, pare ci sia una fase di regresso sociale che porta sempre più ostacoli alla rete dei servizi.
Eppure i soldi non sono spariti nel nulla, forse andrebbero presi là dove sono. Una massa di cittadini sta perdendo, pochi altri stanno prendendo l’esclusiva.
Forse andrò controcorrente ma mi convince poco anche la corsa al taglio delle Province o all’unificazione dei Comuni. Mi pare che abbiano una sua valenza di collegamento democratico tra i diversi livelli dello Stato. Non nego assolutamente che ci siano cose da rivedere ma il nocciolo del problema sta altrove. Sta nelle politiche disastrose dei governi nazionali, europei e mondiali. Che si fa? Si abrogano ? E’ la globalizzazione dell’indifferenza, come dice Papa Francesco, che va combattuta ed allontanare i servizi non è un segno di maggiore sensibilità.
E ancora… si chiudono i distretti sanitari creando disguidi per i più lontani e probabilmente aumentando anche le code di attesa. E’ questa l’efficienza?
La spending review ha altre diverse sfaccettature.
Per un servizio più o meno pubblico come l’autostrada si inventa un balzello a Rosignano che è tra i più cari mentre da Grosseto a Civitavecchia si continua ad andare su strade ataviche. Si è fatta l’autostrada dove non serviva e non la si fa dove serve.
Si discute di IMU sì, IMU no come se si potesse equiparare una villa con 10 ettari intorno di giardino ed un monolocale in un quartiere operaio. Chi ha di più deve pagare in proporzione di più e se c’è chi non paga bisognerebbe stangare in proporzione alla sua ricchezza. I soldi si trovano e si fa funzionare una cosa che è la spina dorsale di una nazione sana: i servizi pubblici.
Enrico Nannini