A Piombino bocciata anche la speranza
PIOMBINO 15 dicembre 2015 — Come si fa, nella nostra città a trasformare il Pd, un partito ex comunista, in un partito riformista, proiettato verso un socialismo liberale, dove prevale universale il principio di libertà ? Come si fa a spiegare alla gente che l’assistenzialismo è una formula transitoria che non può offrire un futuro? Come si fa a non capire che il nepotismo e la clientela sono distorsioni del concetto di socialità? Una buona classe dirigente dovrebbe fare scuola, traendo insegnamento dagli errori del passato cercando di non ripeterli. Facciamo un esempio: si sono spesi molti soldi pubblici per restaurare un bene come la Lega Navale per destinarlo ad uso privato, mentre si potevano creare le condizioni perché fosse direttamente il privato ad investire, estendendo gli ambiti delle concessioni per i dovuti ammortamenti. Questo è successo anche per il Centro Velico, sempre inibendo l’investimento privato. Oggi, Giuliani vuole investire quasi un milione di euro per il piazzale di Marina, senza pensare che quest’area potrebbe essere occasione d’impresa, oltre che di recupero paesaggistico. Questi siti e molti altri, potevano e potrebbero diventare grandi centri produttivi di economia turistica, basterebbe ripensarne usi e destinazioni, allargandoli all’iniziativa privata. Il nuovo atto di indirizzo di Martina Pietrelli, purché ancora timido per noi, avrebbe comunque dato nuovo respiro a questa urbanistica asfittica e conservatrice; un atto che Ascolta Piombino chiede da un anno e che è il motivo per cui abbiamo cessato il dialogo con questo gruppo dirigente del Pd. Sono undici anni che si lavora sui problemi di questa città con il metodo della monocrazia e della sudditanza, un’astuta politica di gestione padronale spruzzando fumo qua e là, un po’ come la fiaba della cicala;
Riccardo Gelichi, Portavoce di Ascolta Piombino