A Piombino le opere d’arte non esposte altrove

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pervenuta in redazione

La sera del 31 dicem­bre il Pres­i­dente del­la Repub­bli­ca ci ricor­da­va che per super­are la grave crisi si pote­va con­tare anche su un pat­ri­mo­nio di beni cul­tur­ali notev­ole non del tut­to sfrut­ta­to.
In quei momen­ti alcu­ni operai del­la Magone e del­la Luc­chi­ni per­cor­re­vano il trat­to Livorno-Piom­bi­no per met­tere in evi­den­za la situ­azione del lavoro per­du­to.
Piom­bi­no è al cen­tro di un’ area indus­tri­ale impor­tante e pun­to di pas­sag­gio per un’area tur­is­ti­ca tra le più svilup­pate d’I­talia.
Il col­lega­men­to tra le due indi­cazioni ci ha por­ta­to ad elab­o­rare un’idea ed una pro­pos­ta: trovare un locale adat­to a met­tere in mostra opere d’arte che attual­mente sono cus­todite pres­so musei come gli Uffizi, ma che non trovano spazio per essere esposte.
Qual­cuno ha ricorda­to inci­den­tal­mente l’op­er­azione che ha vis­to nascere a Bil­bao il museo Guggen­heim.
Sen­za far­si gran­di illu­sioni potrem­mo pen­sare ad un inter­ven­to modesto ma che dia il seg­no di una vital­ità d’inizia­ti­va di fronte alla scon­fit­ta di fab­briche che chi­udono.
Si trat­ta ora da un lato di ver­i­fi­care la disponi­bil­ità a met­tere a dis­po­sizione opere ”nascoste” ancorché ben cus­todite, e dal­l’al­tro di cer­care un locale e met­ter­si a fare dei con­ti.
Sem­bra che le poten­zial­ità del ter­ri­to­rio di Piom­bi­no ci siano tutte per tentare ques­ta avven­tu­ra.

Rug­gero Morel­li

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