A proposito di debiti non chiari e di crediti pure
PIOMBINO 28 gennaio 2020 — Ci preoccupa il silenzio che in questi ultimi due mesi è calato intorno alla vicenda di RIMateria da parte di tutti. Ma da cittadini ci preoccupa ancora di più che nessuno si sia accorto che nel bilancio di RIMateria del 2017 figurano ben 2milioni e 368mila euro di crediti di Tariffa Igiene Ambientale (TIA) che risultano “inesigibili” da un anno all’altro.
Sono soldi della collettività, soldi che servono per pagare il servizio di smaltimento dei rifiuti urbani e che da un bilancio all’altro non figurano più, finiti tra i crediti che non si possono più riscuotere senza fornire ulteriori dettagli. Eppure nel bilancio RIMateria 2017 i crediti iscritti erano pari a circa 8 milioni di euro, passando a 10 milioni nel bilancio successivo.
Che tipo di operazione è stata compiuta?
A futura memoria e perché tutti possano comprendere a proposito di questi crediti di TIA conferiti da ASIU presumibilmente nell’anno 2016 per euro 3.429.398 e definiti crediti verso controllanti, nella Nota Integrativa al bilancio RIMateria SpA al 31 dicembre 2017 si legge che gli stessi nell’anno 2017 rimangono in bilancio come crediti buoni ancora da riscuotere per euro 945.390, risultano incassati per euro 115.737 e vengono ritenuti inesigibili per euro 2.368.656 senza fornire nessuna minima spiegazione a supporto della inesigibilità nella Nota Integrativa, nella Relazione sulla gestione e nella relazione del Collegio Sindacale ma evidenziati nella Relazione della società di Revisione come “ crediti che dovranno essere riconosciuti dai Comuni per i quali si sono generati in osservanza del meccanismo previsto dall’art.7 comma 9 della L.68/2015 (frase del tutto incomprensibile se rapportata al contenuto letterale del suddetto articolo di legge)”.
Noi non siamo addetti ai lavori, ci intendiamo poco di bilanci e criteri di contabilità, però siamo curiosi, visto che noi quei soldi della bolletta rifiuti li abbiamo pagati fino all’ultimo centesimo e gradiremmo una spiegazione sulle alchimie del bilancio RIMateria tenuto presente che 2.368.000 euro e spiccioli non possono sparire da un bilancio senza la dovuta spiegazione in nota integrativa, pena l’esposizione della società a problematiche anche di natura penale . Per mesi si è discusso di un ampliamento di discarica di oltre due milioni di metri cubi dietro le nostre case. Una discarica accanto alla nuova discarica che s’ingoierà pezzi di territorio, nell’indifferenza di tutti. Parliamoci chiaro: non è stato stoppato niente, in questi giorni si è fatto un gran parlare di bonifiche. E, ad oggi, RIMateria può chiedere il cambio delle concessioni demaniali.
Sappiamo che tra pochi mesi si voterà per le regionali, che molti hanno interesse a tenere “un basso profilo”. Solo che noi vogliamo scegliere come votare e capire come mai dalla Commissione comunale dedicata al debito Asiu non ci sia una traccia d’informazione verso la cittadinanza. Oramai sono mesi che si è istituita e voci di corridoio ci dicono che non ci sono neanche tutti i documenti da studiare e capire come si è creata quella voragine finanziaria che ha dato origine alla privatizzazione di Asiu ed all’ingresso dei privati. Abbiamo visto i bilanci, che sono pubblici, sia di Asiu sia di RIMateria negli anni dal 2010 al 2018 compreso e gradiremmo avere una spiegazione definitiva su questo fatto: in campagna elettorale ci è stato detto da coloro i quali erano favorevoli al raddoppio di RIMateria che l’operazione era necessaria perché nel periodo suddetto i debiti delle due società Asiu e RIMateria ammontavano a 50.000.000 di euro e soprattutto che l’operazione vendita azioni ai privati risultava imprescindibile per affrontare la gravissima situazione debitoria suddetta e ed il risanamento delle perdite conseguenti . Dai bilanci di Asiu e RIMateria depositati dal 2010 al 2018 risulta invece una forbice di debiti tra i 25.643.000 del 2010 e i 16.894.000 del 2018.
È abbastanza evidente, anche per i non addetti ai lavori, che la società RIMateria con base sociale Asiu e Lucchini, senza l’aiuto di forze esterne e con i dovuti accorgimenti di miglioramento della gestione, tenuto presente l’ultimo valore della produzione riconosciuto al 31 dicembre 2017, pari ad euro 14.503.000, avrebbe potuto risanare i propri bilanci sia in termini patrimoniali che economici con le proprie forze.
Ovviamente resta pregiudicata a questo proposito la situazione patrimoniale ed economica di Asiu.
Vogliamo conoscere la verità attraverso gli atti. Per questo chiediamo al sindaco di Piombino, in qualità di socio di Asiu (e quindi di RIMateria) di chiedere i verbali di assemblea soci perché nel Consiglio d’Amministrazione di RIMateria si tiene conto di quelle che viene deciso nell’assemblea dei soci.
Per la verità ci chiediamo come mai non è stata ancora fatta questa richiesta ad Asiu e RIMateria. Cosa si sta aspettando? Che vada in porto la terza fase della privatizzazione? Che entri Sei Toscana, la quale vanta crediti anch’essa verso Asiu/RIMateria? A proposito, quanto costa al Comune di Piombino questo contratto per lo smaltimento dei rifiuti urbani? Ed alla fine della liquidazione, che percentuale avrà di azioni il Comune di Piombino in RIMateria? Come mai le istituzioni non rispondono su questi temi?
Un Gruppo di Cittadini di Colmata