A San Vincenzo la tassa di soggiorno si estende
SAN VINCENZO 3 dicembre 2019 — La maggioranza approva la tassa di soggiorno anche per le gli affitti turistici delle abitazioni.
A prima vista potrebbe sembrare un atto di equità nel mercato turistico, in realtà rischia di essere una decisione che favorirà il gli affitti “non in chiaro” che non si affidano alle agenzie immobiliari.
In effetti, mentre con gli alberghi e le strutture ricettive in generale esiste una metodologia ufficiale di individuazione delle presenze, è ben chiaro che per le cosiddette seconde case l’individuazione dell’affitto turistico è agevole solo quando vi è l’intervento delle agenzie immobiliari. Nel caso di privati cittadini che utilizzano altri canali sarebbe necessario che il Comune instaurasse un sistema capillare di controlli che non risulta siano assolutamente previsti.
In tal senso, la scelta di applicare la tassa di soggiorno agli affitti turistici non corrisponde ad una decisione di uguaglianza, bensì solo ad una volontà di fare ulteriore cassa su un segmento già in affanno nel nostro paese. Il mercato degli affitti estivi presenta infatti luci e ombre nel nostro Comune e meriterebbe un’analisi più attenta da parte di questa amministrazione, valorizzando chi svolge l’attività turistica di qualità mediante gli affitti di appartamenti e semmai disincentivando chi affitta senza seguire le regole spesso anche con servizi di scarsa qualità.
L’operazione svolta da Bandini qui è al contrario: incassiamo quel che si può da chi è facilmente tracciabile e per il resto pazienza…
Sappiamo che la tassa di soggiorno è un asset importante per il nostro bilancio, ma proprio per questo applicare tale tassa anche alle seconde case non appare un passaggio fondamentale per le risorse del nostro Comune.
Tanto più che sempre il sindaco Bandini in passato aveva deciso di sospendere l’applicazione della tassa di soggiorno. Nulla è cambiato da allora, forse solo che è passato il momento delle promesse elettorali.
Aspettiamo inoltre di conoscere quali saranno i criteri di riscossione, che potrebbero costituire un ulteriore elemento di parzialità rispetto alla tassa di soggiorno applicata per le strutture ricettive. Per queste ultime infatti si tratta di una somma stabilita in base alle presenze. Di sicuro tale sistema per le abitazioni è di più difficile riscontro, visto che comunque anche le agenzie immobiliari non potranno controllare quotidianamente le presenze nelle abitazioni a loro affidate e dubitiamo che tali controlli saranno organizzati dal Comune.
Gruppo Consiliare San Vincenzo Futura