A San Vincenzo si continua a costruire troppo
SAN VINCENZO 2 ottobre 2015 ‑In alcuni dei nostri primi incontri, nel 2013, vennero individuate azioni che sarebbero potute servire agli enti locali per limitare il consumo di suolo.
La realizzazione di un censimento dell’invenduto e dello sfitto, attuando dei progetti e/o processi perché domanda e offerta s’incontrino, era una delle azioni possibili, ma sarebbe servita anche una moratoria sulle nuove costruzioni, il poter calibrare l’Imu andando a premiare chi affitta la propria seconda casa. Si sarebbe infine reso utile che il fondo per l’abitare di Cassa Depositi e Prestiti non avesse dovuto realizzare nuovi interventi di housing sociale, ma magari investire per inserire nel mercato a canone convenzionato le abitazioni invendute.
San Vincenzo è l’esempio della non lungimiranza e insensibilità sul tema, purtroppo… lo è sempre stato con tutte le amministrazioni che negli ultimi decenni, si sono susseguite.
Attraverso un percorso denominato “Piano Strutturale partecipato” (PS), circa 40 cittadini parteciparono nel 2010 alla stesura e discussione, delle nuove linee guida che avrebbero dovuto essere a supporto del nuovo PS di San Vincenzo.
Purtroppo sembra che questo percorso partecipato sia stato poco utile alle amministrazioni comunali di San Vincenzo (Biagi/Bandini), visto la riconferma più o meno ampia, dei mq edificabili lasciati in eredità dal vecchio PS del 1998 e praticamente riconfermati più o meno nel nuovo PS.
Per sostenibilità delle costruzioni si intende l’edificare con impiego di modalità, tecniche e materiali tali da minimizzarne l’impatto ambientale e sanitario.
In pratica attuare i criteri della bioedilizia e architettura bioclimatica, massimizzando l’impiego di materiali naturali, durevoli, riciclabili, a filiera NON lunga e con il minimo consumo di combustibili fossili, con ciclo di vita sostenibile, tali anche da evitare insalubrità… inoltre, attuare efficienza nell’uso delle risorse, in particolare impiegando fonti rinnovabili.
A San Vincenzo ci sono 6.967 abitanti per circa 7.800 abitazioni. Ció vuol dire che abbiamo 1,2 abitante per ogni casa e che secondo alcune stime, a San Vincenzo ci sono 4.800 seconde case, ma potrebbero essere anche di più.
Considerando la crescita demografica della nostra cittadina, si suppone che il costante incremento di costruzioni abitative sia da imputarsi al solo settore delle “seconde case”, portatrici di quote IMU.
Lo stato di attuazione del Piano Strutturale approvato nel 1998, parla di 134.992mq realizzati tra nuove costruzioni e ristrutturazioni, con un residuo di irrealizzato di 43.229mq totali.
Nel NUOVO PIANO STRUTTURALE approvato il 5 Agosto 2015 con delibera n. 76, si parla di 90.800mq complessivi da realizzare nei prossimi 15 anni di cui 46.500mq di nuove costruzioni.
C’è da dire che il dimensionamento di progetto del nuovo Piano Strutturale per il nuovo da edificare, riguarda la funzione residenziale, commerciale, turistico ricettiva, direzionale, produttiva ed agricola, ivi comprese le attività complementari e l’agriturismo.
I dati sopra sono significativi e mostrano una ipotetica fotografia di cosa sarà San Vincenzo nei prossimi anni.
L’attuale primo cittadino precisava e dettava parole, durante la stesura del suo programma elettorale, che senza mezzi termini, sono state vanificate dalle decisioni prese.
“Zero e a Capo”, più che uno slogan sembra oggi un epitaffio. L’attuale maggioranza, San Vincenzo C’è, lista Pd, così scriveva nel suo programma di mandato elettorale maggio 2014. E’ chiaro che sfugge qualcosa ed è anche chiaro che il cambio di direzione non dovrebbe essere solo uno slogan del Partito Democratico… ma un obbiettivo obbligatorio.
Per ” Consumo di Suolo Zero” si intende invertire la tendenza di una pianificazione urbanistica basata sulla crescita del nuovo costruito, puntando invece sulla riqualificazione dell’esistente e poco conta dire che il vecchio Piano Strutturale prevedeva costruzioni residue.
Salvatore Settis, fu il primo nel 2008 ad indignarsi per come la cittadina di San Vincenzo si stesse cementificando, distruggendo cosí parte di un patrimonio territoriale di proprietà anche dei cittadini, come viene sancito nell’art. 9 della Costituzione Italiana.
Purtroppo, continua Settis in una sua recente intervista, i Comuni vivono di oneri di urbanizzazione che oggi sono spesso quasi la loro unica risorsa. A questo si aggiunge una legge, la Bassanini, che consentì di usare detti oneri per la spesa corrente. Poco dopo il governo Berlusconi, tagliò i fondi ai Comuni, che oggi per rientrarci economicamente si vedono “costretti” a svendere i loro territori.
L’attuale governo nazionale a guida PD non ha certo rimesso a posto la faccenda fiscale, sposando evidentemente la decisione di Forza Italia, malgrado (ancora) le promesse di Renzi, spese proprio in tal senso.
L’inversione di marcia, il CAMBIAVERSO, parola che ad alcuni PERSONAGGI ultimamente, riempie la bocca, dovrebbe essere un pò più ricca di consapevolezza.
Parlare di cambiamento quando NON si ha minimamente la volontà di iniziare a cambiare, più che di presunzione, sa molto di ipocrisia e inganno.
Una proposta, come Meetup storico SanVincenzo5stelle, depositata in Comune a San Vincenzo nel settembre 2014, aveva come scopo la riqualificazione dell’Area Feste, sita in zona impianti sportivi, ma un’area simile poteva essere individuata in altre zone di San Vincenzo. All’interno si proponeva linee guida per una riconversione edile attraverso un “polo tecnologico in Bio-Edilizia con annesso PeR ( parco energie rinnovabili ). Poteva essere la ristrutturazione e ripartenza di un settore in crisi, attraverso la sostenibilità dello stesso, quello EDILE. Dopo incontri con architetti e tecnici, discussioni, l’amministrazione di San Vincenzo è ancora lí che ci pensa.
Ad oggi ci sono in programma su San Vincenzo e San Carlo nei prossimi anni, costruzioni di nuove abitazione e annessi, per 11.500mq con destinazione residenziale, 1200mq con destinazione commerciale, 12.500mq per la destinazione turistico-ricettiva, di cui 8000mq nel sistema ambientale della tenuta di Rimigliano, 800mq con destinazione direzionale, 5500mq con destinazione produttiva, e 15.000mq con destinazione agricola.…e ci sta’ che ci siamo dimenticati qualcosa.
Questo per Loro è il massimo del cambiamento!!!
Meetup storico SanVincenzo5stelle