A Suvereto una svolta che deve far riflettere
SUVERETO 8 giugno 2014 — Ad una prima osservazione i risultati delle elezioni europee ed amministrative di Suvereto mostrano tendenze che si ritrovano negli altri Comuni del Val di Cornia; alle europee una forte affermazione del PD (57%, con incremento di 10 punti rispetto al 2009), con una polarizzazione dei risultati che vede , dall’altra parte, il Movimento 5 Stelle assumere il ruolo di antagonista
che era stato del Centrodestra. I motivi possono ricondursi all’effetto Renzi, che ha beneficiato anche di probabili ritorni di grillini intimoriti dai toni troppo duri della campagna elettorale del comico.
Alle amministrative si ritrova un calo, qui più accentuato, della lista PD, dominus della politica locale, con una forbice più accentuata tra europee e amministrative, e con la sostanziale differenza che a Suvereto la lista Suvereto Protagonista, sostenuta dal PD, con il supporto più estetico che sostanziale di altri due partiti, ha perso dopo decenni di governo suo e dei suoi predecessori.
Ha vinto, con quasi il 60% dei consensi , Giuliano Parodi con la lista civica ‘pura’ di Assemblea Popolare Suvereto, emanazione del Comitato che si era opposto alla fusione tra Suvereto e Campiglia, movimento che portava in dotazione un fortissimo consenso popolare. Da non sottovalutare che Parodi ha vinto con una rilevante affluenza alle urne: l’80%, circa 10 punti base sopra la media degli altri Comuni.
Il diffuso malcontento rispetto al governo locale del PD a Suvereto ha fatto superare il limite ‘di resistenza’ rispetto a comportamenti di voto inerziali, rinunciatari o conformisti che portano alle riconferme elettorali; su questo ha influito senza dubbio la serie di scelte sbagliate fatte negli ultimi anni dall’amministrazione: il silenzio su boro e arsenico nell’acqua, il progetto di una centrale a biomasse in prossimità del paese e in mezzo a vigneti pregiatissimi, infine la proposta di fusione con Campiglia, decisa nelle segreterie e calata sui cittadini senza alcuna informazione né consultazione preventive, bocciata in modo inequivocabile (82% di NO). Su tutti questi temi Parodi, capogruppo di minoranza, ha fatto informazione ed una opposizione tenace, in consigli comunali che erano divenuti luoghi di ratifica più che di dibattito.
Inotre il partito di maggioranza, sia nella vicenda referendaria che nelle recenti elezioni locali, si è mostrato incapace di una campagna elettorale efficace; forse perché non abituato, in un contesto dove la vittoria è stata data sempre per scontata o, come si dice, ‘a prescindere’; si è limitato a ricorrere alla presenza di big della politica (onorevoli, governatori e … forse, ministri) non rendendosi conto che questo ne certificava ulteriormente la lontananza dai cittadini e la dipendenza da apparati remoti dalla comunità.
Al di là di analisi quantitative e dei flussi dei voti, è forse necessario riflettere sui messaggi che la politica non ha saputo intercettare, un rumore di fondo , da tempo inascoltato, che ha finito per sovrastare la musica.
Qualche mese fa, commentando il voto referendario, scrivevo:
”… una partecipazione massiva e compatta di cittadini ha portato ad un risultato di netto contrasto con quanto l’apparato politico aveva deciso, anche fuori dalle deleghe ricevute ( con il sostegno di governatori, amministrazioni, onorevoli) . E’ emerso il senso della cittadinanza, svincolata dalle logiche di mansueta appartenenza politica ed ha preso corpo l’indignazione, sostenuta da una speranza mai venuta meno; la vicenda di Suvereto ha sottolineato la inadeguatezza della attuale idea di politica e la necessità di ritrovarne l’etica perduta e, in prospettiva, educare e formare una nuova classe dirigente.
Questa è la lezione che il popolo di Suvereto, che qualcuno ha sbrigativamente liquidato come campanilista spingitore di botti, ha dato alla politica locale, da tempo avviata verso una deriva oligarchica ed autoreferenziale che l’ha progressivamente allontanata dai cittadini. Tanto da perdere la capacità (e l’interesse?) di captarne gli umori, le necessità e le volontà, e quindi a perdere il suo ruolo di rappresentanza. “
Ritengo attuali queste considerazioni, con l’aggiunta che oggi non c’è più tempo per rimandare la ricerca di modelli di democrazia partecipativa , che integrino o sostituiscano un sistema democratico rappresentativo che ha mostrato i suoi limiti, dovuti anche ad una involuzione della cultura politica; mi sia consentito di citare il monito di Croce, già citato da Bobbio nell’’Elogio della Mitezza’, che invita a contrapporre alla politica “…la forza non politica con cui la buona politica deve sempre fare i conti”.
Cinque anni fa tutte le Amministrazioni del Val di Cornia furono elette avendo nel loro programma l’Unione dei Comuni, mai realizzata nonostante avessero tutte la stessa matrice politica; oggi a Suvereto, unico Comune con una amministrazione ‘diversa’, sia la maggioranza che la minoranza hanno tra le priorità dei loro programmi l’Unione dei Comuni. L’impegno di tutte le nuove amministrazioni nell’attuazione, subito, di una vera politica sovracomunale per la collaborazione e la valorizzazione delle specificità di ciascun Comune, nell’interesse unico dei cittadini, sarebbe davvero un buon nuovo inizio.