A tutti un tetto sotto cui dormire

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PIOMBINO 12 mag­gio 2014 — Gli aiu­ti sociali. E’ questo un pun­to fer­mo del nos­tro pro­gram­ma. Per­ché a tut­ti, anche a chi non ne ha la pos­si­bil­ità, deve essere garan­ti­to un tet­to sot­to cui dormire.
Il peri­o­do che sti­amo viven­do è dif­fi­cilis­si­mo sot­to il pro­fi­lo eco­nom­i­co ed occu­pazionale. A Piom­bi­no la crisi è resa anco­ra più trag­i­ca dalle prob­lem­atiche legate alla fab­bri­ca. Troppe famiglie, a causa del­la perdi­ta del lavoro, del­la cas­sa inte­grazione, delle rate del mutuo, del­l’au­men­to delle tasse, non san­no come arrivare a fine mese. Pro­prio quelle famiglie spes­so si ver­gog­nano a chiedere aiu­to. In un momen­to così del­i­ca­to, un’amministrazione comu­nale non può abban­donare i pro­pri cit­ta­di­ni.
“Occorre che il nos­tro Comune, insieme alle autorità pre­poste, met­ta in atto un con­trol­lo più adegua­to su col­oro che usufruis­cono degli aiu­ti sociali – evi­den­zia il can­dida­to sin­da­co, Francesco Fer­rari – L’o­bi­et­ti­vo è quel­lo di evitare che qualche furbet­to pos­sa avvalersene pur non aven­done reale neces­sità, sot­traen­do così quell’aiuto a chi, invece, ne ha vera­mente bisog­no. Fino­ra, però, i con­trol­li sono sta­ti inesisten­ti”.
Inoltre, in una situ­azione come quel­la che sta viven­do Piom­bi­no, dove anche i fon­di pub­bli­ci per aiutare i bisog­nosi sono inadeguati, occorre fare scelte dolorose quan­to obb­li­gate, selezio­nan­do dove ind­i­riz­zare i sus­si­di. Pen­si­amo che Piom­bi­no deb­ba pri­ma di tut­to pre­oc­cu­par­si di aiutare col­oro che con la cit­tà han­no un legame pro­fon­do. L’attuale nor­ma­ti­va con­sente indis­tin­ta­mente a cit­ta­di­ni e stranieri, di usufruire degli aiu­ti rel­a­tivi all’emergenza abi­ta­ti­va, ponen­do poi dei cri­teri di pun­teg­gio che, per loro natu­ra, priv­i­le­giano gli stranieri a dis­capi­to dei piom­bi­ne­si. “Cer­to che al Pd questo fa como­do per­ché poi quegli stes­si immi­grati ser­vono a votare alle pri­marie!”, sot­to­lin­ea Fer­rari. La nor­ma­ti­va comu­nale deve essere riv­ista. Non è una ques­tione di razz­is­mo. Razz­is­mo è con­sen­tire a migli­a­ia di uomi­ni, donne e bam­bi­ni di arrivare in Italia (quan­do riescono a sbar­care sani e salvi) a bor­do di un bar­cone, pieni di illu­sioni e con la sper­an­za di trovare nel Bel Paese lavoro, ric­chez­za e for­tu­na. E’ nec­es­sario che l’Italia, anzi l’Europa, pren­da con­sapev­olez­za di ciò e fac­cia in modo che le popo­lazioni dis­agiate vengano aiu­tate a casa loro, per il bene loro e nos­tro. “Un Comune si deve pre­oc­cu­pare di tute­lare i pro­pri concit­ta­di­ni – rib­adisce Fer­rari – per­ché non può più essere toller­a­to che un ital­iano che a Piom­bi­no è nato o ha vis­su­to per molti anni sia costret­to ad abban­donare la pro­pria ter­ra per cer­car for­tu­na all’estero, per­ché qui nes­suno lo ha aiu­ta­to”.
Tra l’al­tro c’è da tenere pre­sente anche l’aspet­to eco­nom­i­co. Sap­pi­amo tut­ti che gli stranieri che vivono e lavo­ra­no a Piom­bi­no, in gran misura risparmi­ano il più pos­si­bile nell’intento, legit­ti­mo e nobile, di man­dare denaro alla pro­pria famiglia rimas­ta nel Paese di orig­ine. Questo però sot­trae mon­e­ta al mer­ca­to piom­bi­nese che vive anche e soprat­tut­to di con­sumo. Aiutare pri­ma anco­ra col­oro che han­no un forte radica­men­to con Piom­bi­no con­sen­tirà un ritorno eco­nom­i­co sul ter­ri­to­rio.
In questo con­testo di reces­sione, dopo la sop­pres­sione nel 2009 del difen­sore civi­co, sarebbe utile cos­ti­tuire uno sportel­lo comu­nale, un servizio che gra­tuita­mente for­nisca ai cit­ta­di­ni aiu­to sot­to for­ma di con­sulen­ze o indi­cazioni riguar­do a pratiche varie, come la rine­gozi­azione di un mutuo, la richi­es­ta per ottenere una pen­sione di inva­lid­ità o un asseg­no sociale.

Comi­ta­to per Francesco Fer­rari Sin­da­co

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