Accoglienza profughi: caso non risolto a Campiglia

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CAMPIGLIA 20 gen­naio 2016 — Accogliere un numero ben defini­to di profughi non cam­bia cer­ta­mente le nos­tre vite per­son­ali ma è ormai sot­to gli occhi di tut­ti come l’attuale situ­azione non sia più di nor­mal­ità! Per­ché le isti­tuzioni sem­bra­no non accorg­er­si di ciò che è sot­to gli occhi di tut­ti? Il cen­tro migranti gesti­to dal­l’as­so­ci­azione Homo Dio­gene vici­no alla stazione di Campiglia Marit­ti­ma, anche oggi sce­na di taffer­ugli, di volan­ti delle forze del­l’or­dine a sirene spie­gate con migranti a bor­do. Attual­mente in Italia tut­to è affida­to ad asso­ci­azioni, onlus e coop­er­a­tive che gestis­cono le risorse sta­bilite a liv­el­lo nazionale, poco più di 34 euro al giorno. Purtrop­po non man­cano le crit­ic­ità, tra sprechi e uti­lizzi impro­pri, per non par­lare di ruoli ambigui e col­lu­sione dei gestori anche con la crim­i­nal­ità orga­niz­za­ta, vedi i fat­ti di “Mafia Cap­i­tale”, il set­tore non è nor­ma­to adeguata­mente e si pres­ta a spec­u­lazioni per­pe­trate ai dan­ni di cit­ta­di­ni e migranti. Nat­u­ral­mente questo non è il caso campigliese, ma vogliamo che ogni cen­tes­i­mo sia spe­so per inte­grare nel­la maniera adegua­ta.. Ecco per­ché, a nos­tro avvi­so, sarebbe più utile che ad occu­par­si diret­ta­mente del­l’ac­coglien­za di queste per­sone fos­sero i Comu­ni, sen­za nes­sun sogget­to ter­zo a fare da inter­me­di­ario. Ci sarebbe sicu­ra­mente un miglio­ra­men­to del­la ges­tione del­l’ac­coglien­za evi­tan­do sovraf­fol­la­men­ti, promis­cuità e ten­sioni spin­gen­do così ver­so un’in­te­grazione più cura­ta ed imme­di­a­ta. Sti­amo cer­can­do di dare un sen­so alla paro­la inte­grazione; paro­la che usi­amo sem­pre e che poi non è tradot­ta qua­si mai in fat­ti prati­ci. Gli episo­di come quel­li di oggi nel­la zona stazione ser­vono solo a creare con­flit­ti che dan­neg­giano non soltan­to i cit­ta­di­ni stranieri ma anche gli ital­iani res­i­den­ti in prossim­ità del cen­tro che non han­no nul­la da guadagnare da scelte che cre­ano solo ingius­tizia, dis­a­gio e frus­trazione. Andare ver­so il “mul­ti­cul­tur­al­is­mo”, cioè nell’idea che in una soci­età possano/debbano con­vi­vere sen­za prob­le­mi cul­ture diverse con la metodolo­gia adot­ta­ta nel Comune di Campiglia lo rite­ni­amo davvero impos­si­bile! La cul­tura non è come un cap­pot­to che uno può infi­lar­si o sfi­lar­si a piacere; abbi­amo il dovere di offrire agli immi­grati pro­tezione sì, ma anche oppor­tu­nità lavo­ra­tive, eguaglian­za e godi­men­to dei dirit­ti e degli obb­lighi. Ma questo come può essere pos­si­bile tenen­do ben dis­tan­ti le due cul­ture? Quan­do sarebbe ormai nec­es­sario pren­dere atto del proces­so di strut­turazione del­l’im­mi­grazione, a cui dovrebbe cor­rispon­dere una visione organ­i­ca proi­et­ta­ta nel futuro ver­so un’in­te­grazione com­ple­ta. Rite­ni­amo altresì richiedere all’am­min­is­trazione che si è fat­ta pro­motrice di questo prog­et­to di accoglien­za, tramite un pro­to­col­lo d’in­te­sa con la prefet­tura, di garan­tire una sorveg­lian­za più stret­ta dei profughi accolti nel cen­tro, per­ché durante una nos­tra ispezione effet­tua­ta dai nos­tri con­siglieri por­tav­oce comu­nali Daniele Fioret­ti e Chesi Cristi­na e con il con­sigliere regionale Enri­co Can­tone, ci siamo resi con­to che la coop­er­a­ti­va che gestisce l’ac­coglien­za non è sem­pre a conoscen­za degli sposta­men­ti dei migranti stes­si all’us­ci­ta del cen­tro. Onde evitare episo­di come quel­lo odier­no, anche a tutela dei profughi affinché essi non rischi­no di divenire manovalan­za per la crim­i­nal­ità orga­niz­za­ta, il M5S di Campiglia Marit­ti­ma chiede un inter­ven­to imme­di­a­to del­l’am­min­is­trazione che garan­tis­ca una qui­eta con­viven­za anche con gli abi­tan­ti del­la zona.

I con­siglieri comu­nali por­tav­oce M5S Campiglia Marit­ti­ma
Daniele Fioret­ti
Chesi Cristi­na M5S 

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