Accordo firmato: lo stabilimento è di Jindal
PIOMBINO 24 luglio 2018 — Poco prima delle 14 il sindaco di Piombino Massimo Giuliani, a Roma per la discussione del passaggio agli indiani di Jsw dello stabilimento siderurgico di Piombino, ha postato su Facebook questa nota:
La firma delle azioni e del contratto c’è stata. Il contratto è in mano al notaio. Stiamo firmando tutti l’accordo di programma. Quando tutti avranno firmato, ci sarà la transazione economica. Quando Cevital dirà che i soldi sono arrivati il notaio dichiarerà il positivo esito della transazione.
Era il messaggio atteso: JSW, che fa capo al colosso indiano guidato dall’industriale Sajjan Jindal, è quindi da oggi il proprietario degli impianti che furono di Lucchini prima del passaggio in Val di Cornia degli algerini di Cevital.
Immediatamente i diversi organi di informazione hanno ripreso la notizia.
La firma sulla transazione è stata certificata da un notaio a Livorno che è rimasto in attesa della conferma ufficiale del versamento della somma pattuita da parte degli algerini per suggellare quindi il passaggio del pacchetto azionario.
Contemporaneamente gli enti istituzionali interessati alla vicenda hanno sottoscritto l’accordo di programma che fa parte integrante del contratto di compravendita e al quale è stato allegato, da parte di Jsw, il proprio piano industriale. Al momento i due documenti non ci sono ancora noti. Dovrebbero essere divulgati a breve. È possibile che qualcosa di più in merito venga reso noto domani, 25 luglio, quando dalle 9 alle 10:30, i sindacati di categoria Fim, Fiom, Uilm, incontreranno, nel piazzale Aferpi, di fronte al consiglio di fabbrica, i lavoratori per riferire loro sull’esito dell’incontro al Ministero dello sviluppo economico.
Al momento gli unici dati di merito (in parte conferme di annunci di qualche giorno fa) sul futuro dell’attività di Jsw giungono dal comunicato del Governatore Enrico Rossi, pubblicato da Toscana Notizie.
Il presidente ha parlato di un impegno di Jindal per costruire due forni elettrici con una capacità produttiva di “almeno due milioni di tonnellate” di acciaio.
A fronte di una transazione di 75 milioni, il gruppo indiano ha in animo, secondo quanto riferisce il governatore, di investire un miliardo e 50 milioni di euro. A sostegno di questo consistente impegno il governo supporterà Jsw con 33 milioni a cui si aggiungeranno 30 milioni della Regione Toscana per l’efficienza energetica e ambientale del ciclo produttivo e altri 30 milioni, sempre della Regione, per progetti di ricerca e formazione.
Rossi ha anche parlato di un interessamento degli indiani per il porto di Piombino. A tal fine Jsw presto presenterà un piano per ottenere le concessioni dalla Port authority.
Sul piano occupazionale Jindal, secondo le rassicurazioni di Rossi, assorbirà tutti i 2000 addetti ex Cevital con un immediato reimpiego di 435 lavoratori da settembre nel settore dei laminatoi. Che crescerenno fino a 600, conteggiando anche gli impieghi per le demolizioni e fino a 1500 con l’allestimento degli impianti di produzione dell’acciaio. Nelle more la Regione ha annunciato una richiesta al governo per gli ammortizzatori sociali.
Sul piano ambientale, Rossi ha indicato l’impegno di Jsw sulle demolizioni e sulla riorganizzazione dello stabilimento in modo da allontanare le produzioni dal centro di Piombino.
La notizia della firma del passaggio dello stabilimento da Cevital e Jindal e del concreto arrivo del gruppo indiano a Piombino, ha suscitato diverse reazioni.
Come sempre vi diamo conto, in modo integrale, di quelle di cui siamo venuti in possesso.
Ministero dello sviluppo economico
È stato sottoscritto oggi al Ministero dello Sviluppo economico il nuovo Accordo di programma per la reindustrializzazione e la riqualificazione ambientale dell’area di Piombino, dopo che nel corso della giornata era stato formalizzato il passaggio di proprietà dello stabilimento siderurgico ex Lucchini dagli algerini di Cevital agli indiani di JSW Steel Italy.
Hanno firmato l’accordo per la parte pubblica il Sottosegretario Dario Galli, il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il Sindaco di Piombino Massimo Giuliani, il Presidente della Provincia di Livorno Alessandro Franchi, il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, l’Autorità portuale di Livorno-Piombino, l’Agenzia del Demanio, mentre per la parte privata Aferpi, Piombino Logistic, JSW Steel Italy.
Con l’impegno di tutti si è arrivati finalmente alla conclusione positiva di questo accordo – ha dichiarato il Sottosegretario Dario Galli — che restituisce una prospettiva industriale al sito siderurgico di Piombino e garantisce un futuro ai lavoratori. Oltre ad essere soddisfatti confidiamo che con la realizzazione del piano industriale presentato dalla multinazionale indiana si possa ritornare nei prossimi anni alla piena occupazione dello stabilimento. L’importanza di questo accordo non risiede soltanto nel rilancio dell’acciaieria e del suo indotto, che per l’Italia è storicamente strategica e motivo di orgoglio, ma anche perché le parti si impegnano a rispettare le normative ambientali e a mettere in sicurezza il territorio.
Nell’Accordo di programma sono previsti dal Mise 33 milioni di euro di finanziamenti per realizzare progetti di tutela ambientale e di risanamento del territorio attraverso i contratti di sviluppo, mentre la Regione Toscana si impegna a finanziare con 30 milioni di euro, a valere sul Por Fesr 2014–2020, un progetto di efficientamento energetico e miglioramento ambientale del ciclo produttivo dello stabilimento ex Lucchini. Sono inoltre previste risorse per progetti di ricerca e sviluppo e per la formazione che saranno presentati dal nuovo proprietario del polo siderurgico.
Come garanzia dell’effettiva implementazione del piano industriale presentato da JSW Steel Italy, i finanziamenti verranno erogati soltanto alla fine del percorso di reindustrializzazione del sito di Piombino. Il Governo avvierà pertanto un attento monitoraggio degli impegni presi dal gruppo indiano con le Istituzioni.
Massimo Giuliani su Facebook
La firma delle azioni e del contratto c’è stata. Il contratto è in mano al notaio. Stiamo firmando tutti l’accordo di programma. Quando tutti avranno firmato, ci sarà la transazione economica. Quando Cevital dirà che i soldi sono arrivati il notaio dichiarerà il positivo esito della transazione.
Gianni Anselmi sul Facebook
Le firme sono state apposte, le azioni girate, è in corso il trasferimento del controvalore pattuito.
Jindal SW è il nuovo proprietario delle acciaierie ex Lucchini di Piombino.
Le istituzioni pubbliche e la nuova proprietà hanno siglato l’Accordo di Programma. C’è un importante interlocutore industriale, ci sono impegni assunti che andranno monitorati. Ora tocca a tutti noi scrivere una storia nuova di sviluppo, benessere, risanamento ambientale, diversificazione economica di questa parte della Toscana. Rivolgo il mio pensiero e il mio ringraziamento a chi ha lavorato per nuove certezze, a chi non ha mai rinunciato a battersi ed essere positivo, a chi anche nei momenti più duri si ostina a credere che si possano fare cose e ottenere risultati, far vincere la speranza sulla sofferenza. Avanti, insieme, con coraggio e determinazione: la sfida comincia ora di questa parte della Toscana.
Rivolgo il mio pensiero e il mio ringraziamento a chi ha lavorato per nuove certezze, a chi non ha mai rinunciato a battersi ed essere positivo, a chi anche nei momenti più duri si ostina a credere che si possano fare cose e ottenere risultati, far vincere la speranza sulla sofferenza.
Avanti, insieme, con coraggio e determinazione: la sfida comincia ora.
Enrico Rossi su “Toscana Notizie”
Oggi la firma ufficiale per la cessione di Aferpi da Cevital a Jindal Steel West. Di seguito, un intervento del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.
L’accordo di programma firmato oggi sull’area industriale di Piombino ha una valenza ambientale e industriale. Con esso, le istituzioni pubbliche dopo il passaggio di proprietà avvenuto tra privati definiscono il rapporto con il subentrante proprietario Jindal Steel West.
- In base al nuovo accordo, Jindal si impegna a produrre acciaio costruendo due forni elettrici per una produzione di almeno due milioni di tonnellate. Una cosa mai vista e fatta a Piombino. Noi volevamo tempi più brevi dei 18 mesi richiesti dall’azienda per presentare i progetti di costruzione dei nuovi forni, ma apprezziamo anche la serietà dell’approccio e vogliamo aspettarci sorprese positive.
- In cambio di questo progetto, le istituzioni, a fronte di un piano da un miliardo e 50 milioni di investimenti, si impegnano a sostenere con un contributo di 33 milioni del Ministero dello sviluppo economico progetti di tutela ambientale e di risanamento, a cui si aggiungono 30 milioni della Regione Toscana per l’efficienza energetica e ambientale del ciclo produttivo e altri 30 milioni, sempre della Regione, per progetti di ricerca e formazione. La Regione quindi mette a disposizione 60 milioni in totale a cui si sommano i 33 milioni del Ministero dello sviluppo economico: oltre 90 milioni che stanno nel quadro dei contributi tipicamente erogati in queste situazioni, cioè circa il 10% dell’investimento complessivo.
- Inoltre, Jindal si è mostrato molto interessato anche al porto di Piombino realizzato dalla Regione Toscana. Presenterà presto un piano e potrà avere le concessioni dalla Port authority.
- Con l’atto del passaggio di proprietà l’occupazione di oltre 2000 addetti — confermata da Rebrab-Cevital, che per questo ringraziamo — passa automaticamente a Jindal. Non ci sarà subito il reimpiego di tutti i lavoratori. Si inizierà con 435 lavoratori ai laminatoi a settembre, cresceranno a 600, conteggiando anche gli impieghi per le demolizioni, fino a 1500 con l’allestimento degli impianti di produzione dell’acciaio. Per questo chiediamo al governo la protezione sociale della cassa integrazione. L’accordo alla fine prevede il riassorbimento di tutti i lavoratori.
- Sul piano ambientale, l’azienda si impegna sulle demolizioni e a riorganizzare lo stabilimento in modo da allontanare le produzioni dal centro di Piombino e a fare i risanamenti ambientali. Bisogna sottolineare che verrà ridotto consistentemente l’impatto ambientale in termini di qualità dell’aria. Per tutti questi interventi, si può parlare tranquillamente di riconversione ecologica della siderurgia di Piombino.
- La Regione e il presidente mantengono il ruolo di coordinamento del comitato esecutivo che ha il compito di monitorare e agevolare l’attuazione dell’accordo di programma.
La firma di oggi è un successo dei lavoratori e della loro lotta senza la quale non saremmo a questo punto. E’ un successo anche della serietà delle istituzioni, Comune, Regione e Stato. Ringrazio l’ex ministro Calenda e l’attuale ministro Di Maio.
Avevo preso impegno che a Piombino o si sarebbe tornati a colare acciaio o mi sarei dimesso. Sono contento di quest’accordo per i lavoratori e per la Toscana. Vigileremo perché si attui compiutamente.
Circolo fabbriche Pd
JSW, uno dei più importanti gruppi industriali del pianeta, è da oggi il nuovo proprietario del polo siderurgico ex Lucchini di Piombino.
Nelle scorse ore le Istituzioni, a tutti i livelli, hanno siglato assieme alla nuova proprietà, un nuovo accordo di programma. È un momento storico per questo territorio, per i lavoratori e per le loro famiglie. Dopo un periodo di stallo terribile, finalmente è possibile guardare con rinnovata fiducia e ottimismo al futuro di questo angolo della Toscana. Sviluppo sostenibile, rinnovamento ambientale, lavoro e diversificazione economica diventano opportunità da cogliere e non semplici buoni propositi.
Siamo soddisfatti ma allo stesso tempo consapevoli che la sfida inizi adesso.
Facendo tesoro del recente passato, sappiamo che ci sono ancora importanti nodi da sciogliere, ad esempio la questione del sostegno al reddito delle famiglie per tutto il periodo necessario a mettere in atto il piano industriale, periodo che necessiterà di un costante e puntuale lavoro di controllo e verifica da parte delle Istituzioni, ad ogni livello.
Piano industriale che ancora non conosciamo in dettaglio nella sua veste definitiva.
In questo momento rivolgiamo un pensiero ed un ringraziamento a tutti coloro Che, anche nei momenti peggiori e più bui, a tutti i livelli, hanno lavorato perchè si giungesse a questo nuovo e difficile inizio.
A chi non si é dato per vinto, a chi si é ostinato a credere che si possano fare cose e ottenere risultati per il bene comune con il lavoro e l’impegno quotidiano. A chi non si é adagiato nel brodo rassicurante del pessimismo e della polemica, interessata o fine a se stessa.
La sfida comincia adesso.
Fiom Cgil
“La firma di oggi è molto importante sia per il risultato del lavoro di questi mesi sia per le possibili prospettive per Piombino”, dichiara Mirco Rota, coordinatore Fiom per la siderurgia. Questo, prosegue il sindacato, comporta da subito 450 posti di lavoro, che il piano Jindal prevede di portare a circa 750 agli inizi del 2019 con il pieno riavvio anche dei laminatoi per vergella e barre. Poi 18 mesi per studiare e mettere in ordine un’acciaieria elettrica a cui seguirà il progetto di un nuovo treno di laminazione per prodotti piani, sui quali Jindal conta per il definitivo rilancio dello stabilimento. Un piano complesso e ambizioso che richiederà un investimento di circa un miliardo di euro e che, alla fine del 2024, potrebbe portare l’ex Lucchini a produrre circa 3 milioni di tonnellate di prodotti finiti, tra i quali coils zincati e preverniciati. Per Rota, “questo risultato, anche se parziale è dovuto alla caparbietà dei lavoratori ex Lucchini che hanno saputo gestire questa vertenza con molta convinzione e determinazione. Ci sono le basi affinché Piombino torni a produrre acciaio e possa tornare a essere un sito siderurgico importante, non solo sul piano nazionale. Al governo continueremo a chiedere non solo la garanzia degli ammortizzatori sociali per gestire questa fase ma che continui a vigilare rispetto agli impegni assunti da parte di Jindal”.
“Questo risultato, anche se parziale – continua – è dovuto alla caparbietà dei lavoratori ex Lucchini che hanno saputo gestire questa vertenza con molta convinzione e determinazione. Ci sono le basi affinché Piombino torni a produrre acciaio e possa tornare a essere un sito siderurgico importante, non solo sul piano nazionale. Al governo continueremo a chiedere non solo la garanzia degli ammortizzatori sociali per gestire questa fase ma che continui a vigilare rispetto agli impegni assunti da parte di Jindal”.
UGL
“Bene accordo di programma, ora nuovo incontro su ammortizzatori sociali per lavoratori diretti e dell’indotto”. Si è tenuto oggi presso il ministero dello Sviluppo Economico, l’incontro che di fatto segna l’inizio di una nuova gestione da parte di Jindal nella ex Lucchini di Piombino con la firma del passaggio da Cevital a Jsw e dell’accordo di programma alla presenza del Sottosegretario Dario Galli”.
“Ora occorre prendere visione concreta del piano industriale e fissare, in tempi brevi, un nuovo incontro con il Mise per la definizione degli ammortizzatori sociali dei lavoratori diretti e dell’indotto, vista l’imminente scadenza degli stessi in previsione della realizzazione del nuovo piano industriale per il sito”.
Lo affermano in una nota congiunta Antonio Spera, Segretario Generale Ugl Metalmeccanici, Sabrina Nigro, Segretario Ugl Livorno, e Claudio Lucchesi, Coordinatore provinciale Ugl Metalmeccanici.
“Importante sarà anche – affermano in conclusione — conoscere nei dettagli gli scenari previsti relativamente agli smantellamenti e alle bonifiche dell’intera area industriale”.
UILM
Lorenzo Fusco ha dichiarato: «Lo stabilimento in questo momento è totalmente fermo e senza ordini e clienti. È fondamentale che la nuova proprietà parta con un piano di fornitura di semiprodotti costante per tutti e tre i treni di laminazione per far quanto prima ripartire la produzione e poter riacquisire così il mercato perso da ormai troppo tempo, a partire dalla commessa delle Ferrovie dello Stato fondamentale per il nostro stabilimento. Successivamente sarà fondamentale il ritorno alla produzione di acciaio nel minor tempo possibile con i due forni elettrici previsti per garantire il futuro di tutti i lavoratori, diretti e dell’indotto».
FIM
Dopo il passaggio di Aferpi al gruppo Jindal, «adesso è necessario aprire un confronto al ministero del Lavoro con la nuova proprietà affinché si garantisca la copertura degli ammortizzatori sociali per tutta la durata del piano industriale e relativo sostegno al reddito». Lo affermano il segretario generale Fim Cisl Marco Bentivogli e il coordinatore nazionale siderurgia Fim Cisl Raffaele Apetino. «Con l’azienda inizieremo da subito una discussione per la riduzione dei tempi del cronoprogramma degli investimenti — sottolineano Bentivogli e Apetino in una nota -. I lavoratori e le famiglie aspettano oramai da troppo tempo, bisogna che piombino torni a colare acciaio al più presto, soprattutto in un momento in cui c’è una forte domanda di acciaio che da troppo tempo importiamo dall’estero a scapito delle aziende e dei lavoratori siderurgici italiani».
Said Benikene, amministratore delegato di Cevital
Sono soddisfatto che tutti gli sforzi che abbiamo fatto in questi mesi per risolvere una questione così importante e difficile siano stati coronati dal successo, con l’aiuto del Ministero e della Regione, e che gli impianti e i suoi lavoratori abbiano la possibilità di proseguire la loro attività.
Federazione Pd Piombino Val di Cornia Elba
La notizia dell’acquisto da parte di Jsw (Jindal) di Aferpi non è semplicemente una questione formale, ma è la sintesi di un lavoro veramente complesso e articolato che ha portato alla risoluzione di una lunga e annosa problematica che teneva col fiato sospeso una intera comunità.
Un lavoro costruito e tenuto in piedi dall’ex Ministro Calenda, dalla Regione Toscana e dal comune di Piombino, senza dimenticare l’apporto fondamentale delle sigle sindacali.
Un punto di partenza, una condizione necessaria ma non sufficiente per dare vita e gambe ad una nuova visione di territorio.
Sì, perché Jindal è un partner industriale del settore, ma sia chiaro che niente sarà facile e soprattutto breve, dovremo usare i piedi di piombo su una vicenda che da anni sta martoriando il nostro territorio.
Nessun passo indietro sarà fatto sulla sicurezza dei lavoratori, sui temi ambientali e sugli spazi industriali che dovranno essere impiegati, tutti temi su cui dovremo trovare le sintesi migliori; il Pd e le sue amministrazioni avranno un polso fermo e deciso per guidare le scelte per il migliore bene comune.
Il posto di lavoro dovrà essere sicuro senza se e senza ma, gli standard ambientali dovranno essere rispettati senza alcuna possibilità di dilazione, e gli spazi da utilizzare dovranno essere adeguati ai nuovi impianti e lontani dalla cinta urbana.
Abbiamo sofferto e compreso appieno sulla nostra pelle il rischio della monocultura industriale, il nostro è un territorio magnifico con infinite possibilità, che passano dal turismo alla manifatturiera senza dimenticare i servizi.
Le aree adiacenti alla città dovranno essere il polmone sia per dare respiro a nuovi insediamenti produttivi sia per creare la viabilità per un porto che ha potenzialità enormi.
Il lavoro che ci attende è complesso e lungo, ma al tempo stesso eccitante, una partita da giocare con le migliori risorse di cui disponiamo che permetterà alla città di essere pronta per le sfide che la attendono.
Marcello Maio responsabile industria segreteria Federazione Pd
Massimiliano Roventini segretario Pd federazione Pd