Accordo di programma: se ne riparla il 25 giugno

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PIOMBINO 21 giug­no 2018 — Se ne sarebbe dovu­to ripar­lare il 21 ed invece tut­to è slit­ta­to al 25. Non è la pri­ma vol­ta che riu­nioni e deci­sioni ampol­losa­mente annun­ci­ate slit­tano. Da anni ormai si gira la stes­sa sce­na e questo dovrebbe tes­ti­mo­ni­are del­la cred­i­bil­ità degli annun­ci­a­tori che via via si sono pre­sen­tati ma il giudizio su tut­to ciò lo las­ci­amo ai let­tori.
Forse vale la pena di cer­care di chiarire di cosa si sta dis­cu­ten­do: lo stru­men­to e l’ogget­to. Che ci sia poca chiarez­za lo dimostra­no i tan­ti comu­ni­cati stam­pa emes­si di vol­ta in vol­ta da rap­p­re­sen­tan­ti di ogni tipo. Anche l’ul­ti­mo recen­tis­si­mo (20 giug­no 2018) delle orga­niz­zazioni sin­da­cali Fim, Fiom e Uilm (cfr in fon­do all’ar­ti­co­lo, ndr) non fa eccezione alla rego­la.

Il 30 giug­no 2015 fu fir­ma­to in par­al­le­lo ad un’al­tra fir­ma, quel­la del con­trat­to di ven­di­ta ad Afer­pi del­la ex Luc­chi­ni, un accor­do di pro­gram­ma, per l’attuazione del prog­et­to inte­gra­to di mes­sa in sicurez­za, ricon­ver­sione indus­tri­ale e svilup­po eco­nom­i­co pro­dut­ti­vo nell’area dei com­p­lessi azien­dali di Piom­bi­no cedu­ti dal­la Luc­chi­ni in ammin­is­trazione stra­or­di­nar­ia (arti­co­lo 252-bis d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152), tra Min­istro dell’ambiente e del­la tutela del ter­ri­to­rio e del mare, Min­istro del­lo svilup­po eco­nom­i­co, d’intesa con Regione toscana, Agen­zia del demanio, Autorità por­tuale di Piom­bi­no, Provin­cia di Livorno, Comune di Piom­bi­no e Afer­pi. Oltre ai doc­u­men­ti buro­crati­ci su Afer­pi for­ma­vano parte inte­grante e sostanziale del­l’ac­cor­do i seguen­ti alle­gati:
A) Planime­tria dell’area di inter­ven­to
A‑bis) Elen­co par­ti­celle cat­a­stali ogget­to del­la ces­sione ad AFERPI S.p.A.
B) Piano indus­tri­ale AFERPI S.p.A.
C) Linee Gui­da inter­ven­to di MISO AFERPI S.p.A.
D) Stu­dio di fat­tibil­ità Invitalia/IAP;
E) Delib­er­azione del Comi­ta­to Por­tuale n. 10 del 29.04.2015
F) Planime­tria nuovi svilup­pi aree AFERPI S.p.A.
G) Nota Min­is­tero dei beni e delle attiv­ità cul­tur­ali e del tur­is­mo.
Questi gli argo­men­ti affrontati nel­l’ac­cor­do di pro­gram­ma:
Inter­ven­ti di mes­sa in sicurez­za a cari­co di Afer­pi,
Inter­ven­ti di mes­sa in sicurez­za finanziati con risorse pub­bliche in dan­no dei sogget­ti respon­s­abili,
Coor­di­na­men­to degli inter­ven­ti di mes­sa in sicurez­za,
Mon­i­tor­ag­gio, con­trol­lo e ges­tione degli inter­ve­nen­ti di mes­sa in sicurez­za a cari­co di Afer­pi,
Inter­ven­ti di ricon­ver­sione indus­tri­ale e di svilup­po eco­nom­i­co – impianti indus­tri­ali,
Inter­ven­ti di ricon­ver­sione indus­tri­ale e di svilup­po eco­nom­i­co — Con­ces­sione aree dema­niali,
Inter­ven­ti di ricon­ver­sione indus­tri­ale e di svilup­po eco­nom­i­co — Costi ener­geti­ci,
Inter­ven­ti di ricon­ver­sione indus­tri­ale e di svilup­po eco­nom­i­co- Impeg­ni di Afer­pi,
Cred­i­to di impos­ta per l’acquisizione di nuovi beni stru­men­tali,
Garanzie Finanziarie per gli inter­ven­ti ambi­en­tali,
Garanzie per gli inter­ven­ti di rein­dus­tri­al­iz­zazione.
Com­par­i­vano anche gli impeg­ni sul ver­sante del­l’oc­cu­pazione: «Afer­pi si impeg­na ad assumere e quin­di trasferire alle pro­prie dipen­den­ze, nei ter­mi­ni pre­visti dall’Accordo Sin­da­cale e comunque entro e non oltre il 6.11.2016, tut­ti i n. 2183 lavo­ra­tori dipen­den­ti dei Com­p­lessi Azien­dali Luc­chi­ni Piom­bi­no, del Ramo Vertek Piom­bi­no e del Ramo Luc­chi­ni Servizi e man­tenere alle pro­prie dipen­den­ze cias­cuno dei n. 2.183 (duemi­la cen­tot­tan­ta­tre) lavo­ra­tori dipen­den­ti dei Com­p­lessi Azien­dali Luc­chi­ni Piom­bi­no, del Ramo Vertek Piom­bi­no e del Ramo Luc­chi­ni Servizi per un peri­o­do di almeno due anni da com­putar­si, con rifer­i­men­to a cias­cuno di essi, a decor­rere dal­la data di assun­zione alle dipen­den­ze di Afer­pi».
Dal momen­to che Jin­dal vuole acquistare i beni di Afer­pi e dal momen­to che, come sem­bra da tutte le dichiarazioni, si opera in un Sito di inter­esse nazionale (SIN) sogget­to a bonifi­ca e si dis­cute anche di inter­ven­ti pub­bli­ci incen­ti­van­ti (non si è capi­to bene se richi­esti da Jin­dal o offer­ti dalle isti­tuzioni) e infra­strut­turali, indis­pens­abili per la stes­sa attiv­ità pro­dut­ti­va, quel­l’ac­cor­do di pro­gram­ma va riscrit­to pur rima­nen­do all’in­ter­no dell’ arti­co­lo 252-bis d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (cfr in fon­do all’ar­ti­co­lo, ndr), cosa per­al­tro affer­ma­ta da sem­pre  dal pres­i­dente del­la Regione Toscana Enri­co Rossi. e recen­te­mente rib­a­di­ta nel­la Risoluzione in mer­i­to agli svilup­pi in cor­so sulle acciaierie di Piom­bi­no approva­ta dal Con­siglio regionale il 5 giug­no 2018.
Nat­u­ral­mente la cosa non è affat­to sem­plice, di qui l’as­so­lu­ta non cred­i­bil­ità dei tem­pi di con­clu­sione fino­ra prospet­tati, per­ché impli­ca l’e­sisten­za di un piano indus­tri­ale, di cui per ora esistono solo le linee gui­da, sub­or­di­nate a quelle ver­i­fiche di fat­tibil­ità eco­nom­i­ca e finanziaria delle quali si con­tin­ua a far fin­ta di nul­la come se non esistessero, ad accor­di sin­da­cali di cui ad oggi esiste solo un ver­bale d’in­con­tro, a con­dizioni poste dal Comune di Piom­bi­no. Ecco, queste mer­i­tano un po’ di atten­zione. “ Il Comune di Piom­bi­no, ha affer­ma­to il sin­da­co Mas­si­mo Giu­liani,  ha comunque invi­a­to una pro­pos­ta di emen­da­men­to che prevede essen­zial­mente tre cose fon­da­men­tali: la garanzia che nel nuo­vo accor­do sia recepi­to l’ind­i­riz­zo piani­fi­ca­to­rio del com­par­to indus­tri­ale deciso da questo Comune con l’ap­provazione del­la cosid­det­ta Vari­ante Afer­pi lo scor­so dicem­bre. Una vari­ante che prevede infat­ti la com­p­lessi­va delo­cal­iz­zazione e con­cen­trazione degli impianti siderur­gi­ci nelle aree a est del­la cit­tà e del por­to e la con­seguente lib­er­azione di quelle vicine al tes­su­to urbano…Il sec­on­do aspet­to è quel­lo rel­a­ti­vo alla tem­at­i­ca dei cumuli seques­trati e delle modal­ità con le quali ver­ran­no smalti­ti gli scar­ti di proces­so una vol­ta che ripren­der­an­no nuo­va­mente le oper­azioni di lam­i­nazione e poi la pro­duzione del­l’ac­ciaio. I principi…L’altra ques­tione è quel­la delle con­ces­sioni por­tu­ali e del­la logis­ti­ca nelle aree retro­por­tu­ali sot­trat­te alla siderur­gia, un’al­tra tem­at­i­ca impor­tante da risol­vere e da riportare nel­l’ac­cor­do di pro­gram­ma”. Temi non da poco dato che

  • il pri­mo impli­ca un piano indus­tri­ale deter­mi­na­to, pre­ciso, scan­di­to nei tem­pi, insom­ma sicuro, e cala­to sul ter­ri­to­rio che ad oggi non esiste,
  • il sec­on­do è il tema dei rifiu­ti indus­tri­ali ad oggi mai affronta­to e comunque non affronta­to nel prece­dente accor­do,
  • il ter­zo riguar­da le prece­den­ti soluzioni delle con­ces­sioni dema­niali marit­time a tut­to van­tag­gio di Afer­pi legate anche ad attiv­ità non siderur­giche oggi scom­parse, men­tre le inten­zioni di Jin­dal, anche rima­nen­do nel solo set­tore siderur­gi­co, non  sono defin­i­tive.

Se vogliamo aggiun­gere anche le incertezze sul  ver­sante occu­pazionale ed i con­seguen­ti prob­le­mi aper­ti sug­li stru­men­ti delle politiche del lavoro (non solo gli ammor­tiz­za­tori sociali per i dipen­den­ti ex Luc­chi­ni) abbi­amo la con­fer­ma del­la den­sità del­la neb­bia che anco­ra non si è soll­e­va­ta né si sta soll­e­van­do. Vedremo il 25 prossi­mo.

Ma vi è un altro prob­le­ma di non irril­e­vante impor­tan­za che vale la pena di accennare. Non a caso il sin­da­co di Piom­bi­no il 19 giug­no 2018 al ter­mine del­l’en­nes­i­mo incon­tro con fir­ma riman­da­ta ha det­to: “Il Comune di Piom­bi­no ha parte­ci­pa­to al tavo­lo pro­po­nen­do, insieme alla Regione, tut­ta una serie di mod­i­fiche e di aggior­na­men­ti all’accordo del 2014”. O si è sbaglia­to o pro­prio all’ac­cor­do del 24 aprile 2014 si riferi­va, quel­lo sul­la Dis­ci­plina degli inter­ven­ti per la riqual­i­fi­cazione e la ricon­ver­sione del polo indus­tri­ale di Piom­bi­no. Ed in effet­ti tra i due accor­di di pro­gram­ma vi è un legame stret­to dal momen­to che quel­lo del 2014 par­la di argo­men­ti ai quali l’al­tro si richia­ma:

  • Prog­et­to di ricon­ver­sione, effi­cien­te­mente ener­geti­co e miglio­ra­men­to ambi­en­tale, anche con riduzione com­p­lessi­va dei gas cli­ma­te­ri­anti, del ciclo pro­dut­ti­vo del­lo sta­bil­i­men­to Luc­chi­ni di Piom­bi­no,
  • Prog­et­to inte­gra­to di mes­sa in sicurez­za e di rein­dus­tri­al­iz­zazione delle aree sit­u­ate nel Comune di Piom­bi­no, di pro­pri­età e in attuale con­ces­sione dema­niale alla Luc­chi­ni S.p.A. ai sen­si del­l’art. 252 — bis del D.lgs 152/2006,
  • Poten­zi­a­men­to del­la infra­strut­tura viaria del­l’area por­tuale di Piom­bi­no Com­ple­ta­men­to del­la bretel­la di col­lega­men­to del­l’au­tostra­da A12 Tir­reni­ca al Por­to di Piom­bi­no — Lot­to Gag­no-Momtege­moli,
  • Poten­zi­a­men­to pro­dut­ti­vo delle attiv­ità indus­tri­ali por­tu­ali volte allo sman­tel­la­men­to, alle manuten­zioni e refit­ting navale,
  • Inter­ven­ti di raf­forza­men­to pro­dut­ti­vo del­l’area di crisi indus­tri­ale di Piom­bi­no,
  • Razion­al­iz­zazione delle infra­strut­ture ener­getiche del polo indus­tri­ale di Piom­bi­no,
  • Azioni per la riqual­i­fi­cazione del per­son­ale inter­es­sato dal­la crisi indus­tri­ale del­l’area,
  • Mis­ure per il reimpiego anche in prog­et­ti di ricon­ver­sione.

Vero è che la mag­gior parte delle pre­vi­sioni sono rimaste sul­la car­ta, piet­ri­f­i­can­do ogni altra azione pos­si­bile di riqual­i­fi­cazione e di ricon­ver­sione ma pro­prio per questo le isti­tuzioni fir­matarie dovreb­bero ren­dere pub­bli­co lo sta­to del­l’arte ed aggiornare il tut­to nel quadro del­la riscrit­tura totale del­l’ac­cor­do del 30 giug­no 2015.
Dubiti­amo molto che lo faran­no men­tre aspet­ti­amo un’al­tra riu­nione e le sue con­clu­sioni. Vedremo comunque il 25 prossi­mo.

Fim, Fiom, Uilm
Si sarebbe dovu­ta tenere domani a Roma pres­so il Mise il pre­vis­to incon­tro del Comi­ta­to Esec­u­ti­vo per apportare mod­i­fiche all’Ac­cor­do di Pro­gram­ma.
Incon­tro in ser­a­ta rin­vi­a­to al 25 mat­ti­na.
Non sono note le ragioni del rin­vio, ma ad oggi le OOSS dei metalmec­ca­ni­ci Fim Fiom Uilm a tut­ti i liv­el­li non han­no rice­vu­to, nonos­tante le moltepli­ci sol­lecitazioni, alcun invi­to a parte­ci­pare a tale incon­tro.
E se da una parte si reg­is­tra la pre­sen­za dei rap­p­re­sen­tan­ti azien­dali in un organ­is­mo in cui non è pre­vis­to che vi siano sogget­ti diver­si dei fir­matari dell’accordo di pro­gram­ma, si com­prende la loro pre­sen­za a pre­ciso pre­sidio dei loro inter­es­si ma non si com­prende per­ché anco­ra oggi non si accol­ga la richi­es­ta del­la pre­sen­za delle orga­niz­zazioni sin­da­cali a pre­sidio dell’interesse dell’occupazione diret­ta indi­ret­ta di questo ter­ri­to­rio.
Per le orga­niz­zazioni sin­da­cali ques­ta è almeno una man­can­za di atten­zione inac­cetta­bile ed un errore grave.
Da quel­lo che com­pren­di­amo la vari­azione all’AdP riguarderà ele­men­ti eco­nomi­ca­mente ril­e­van­ti e tem­po­ral­mente impeg­na­tivi per questo ter­ri­to­rio, e non come si cer­ca di derubri­care, un sem­plice vari­azione al dis­pos­i­ti­vo del­l’art. 252 bis Codice del­l’am­bi­ente.
Basti pen­sare alle con­ces­sioni pluri­en­nali per il por­to e gli ingen­ti incen­tivi derivan­ti dal­la effi­cien­za ener­get­i­ca “cer­ti­fi­cati bianchi”.
Sarebbe un fat­to gravis­si­mo se nell’accordo di pro­gram­ma le isti­tuzioni al pari di ciò che è sta­to fat­to in altri ter­ri­tori non assumessero e pre­tendessero in maniera chiara e inequiv­o­ca­bile un impeg­no Sul­la risoluzione com­p­lessi­va occu­pazionale di questo ter­ri­to­rio a fine del per­cor­so di inves­ti­men­ti.
Così come rite­ni­amo deb­ba essere chiaro il piano pre­sen­ta­to alle­ga­to all’accordo di pro­gram­ma che scan­dis­co con certez­za gli impeg­ni che l’azienda a fronte delle disponi­bil­ità eco­nomiche impor­tan­ti e delle disponi­bil­ità con­ces­sion­ar­ie ril­e­van­ti si prende con questo ter­ri­to­rio.
Come ovvio cias­cuno si assume le respon­s­abil­ità di fronte al ter­ri­to­rio intero.

ART. 252-bis
((Siti di pre­m­i­nente inter­esse pub­bli­co per la ricon­ver­sione Indus­tri­ale
1. Con uno o piu’ decreti del Min­istro per lo svilup­po eco­nom­i­co, di con­cer­to con il Min­istro del­l’am­bi­ente e del­la tutela del ter­ri­to­rio e del mare e pre­via inte­sa con la Con­feren­za per­ma­nente per i rap­por­ti tra lo Sta­to, le Regioni e le province autonome di Tren­to e Bolzano, sono indi­vid­uati i siti di inter­esse pub­bli­co ai fini del­l’at­tuazione di pro­gram­mi ed inter­ven­ti di ricon­ver­sione indus­tri­ale e di svilup­po eco­nom­i­co pro­dut­ti­vo, con­t­a­m­i­nati da even­ti anteceden­ti al 30 aprile 2006, anche non com­pre­si nel Pro­gram­ma Nazionale di bonifi­ca di cui al decre­to min­is­te­ri­ale 18 set­tem­bre 2001, n. 468 e suc­ces­sive mod­i­fiche ed inte­grazioni, nonche’ il ter­mine, com­pre­so fra novan­ta e tre­cen­toses­san­ta giorni, per la con­clu­sione delle con­feren­ze di servizi di cui al com­ma 5. In tali siti sono attuati prog­et­ti di riparazione dei ter­reni e delle acque con­t­a­m­i­nate assieme ad inter­ven­ti mirati allo svilup­po eco­nom­i­co pro­dut­ti­vo. Nei siti con aree dema­niali e acque di fal­da con­t­a­m­i­nate tali prog­et­ti sono elab­o­rati ed approvati, entro dod­i­ci mesi dal­l’adozione del decre­to di cui al pre­sente com­ma, con apposi­ti accor­di di pro­gram­ma stip­u­lati tra i sogget­ti inter­es­sati, i Min­istri per lo svilup­po eco­nom­i­co, del­l’am­bi­ente e del­la tutela del ter­ri­to­rio e del mare e del­la salute e il Pres­i­dente del­la Regione ter­ri­to­rial­mente com­pe­tente, sen­ti­ti il Pres­i­dente del­la Provin­cia e il Sin­da­co del Comune ter­ri­to­rial­mente com­pe­ten­ti. Gli inter­ven­ti di riparazione sono approvati in dero­ga alle pro­ce­dure di bonifi­ca di cui alla parte IV del tito­lo V del pre­sente decre­to.
2. Gli oneri con­nes­si alla mes­sa in sicurez­za e alla bonifi­ca nonche’ quel­li con­seguen­ti all’ac­cer­ta­men­to di ulte­ri­ori dan­ni ambi­en­tali sono a cari­co del sogget­to respon­s­abile del­la con­t­a­m­i­nazione, qualo­ra sia indi­vid­u­a­to, esistente e solvi­bile. Il pro­pri­etario del sito con­t­a­m­i­na­to e’ obbli­ga­to in via sus­sidiaria pre­via escus­sione del sogget­to respon­s­abile del­l’in­quina­men­to.
3. Gli accor­di di pro­gram­ma assi­cu­ra­no il coor­di­na­men­to delle azioni per deter­mi­narne i tem­pi, le modali­ta’, il finanzi­a­men­to ed ogni altro con­nes­so e fun­zio-nale adem­pi­men­to per l’at­tuazione dei pro­gram­mi di cui al com­ma 1 e dis­ci­plinano in par­ti­co­lare:
a) gli obi­et­tivi di rein­dus­tri­al­iz­zazione e di svilup­po eco­nom­i­co pro­dut­ti­vo e il piano eco­nom­i­co finanziario degli inves­ti­men­ti da parte di cias­cuno dei pro­pri­etari delle aree com­p­rese nel sito con­t­a­m­i­na­to al fine di con­seguire det­ti obi­et­tivi;
b) il coor­di­na­men­to delle risul­tanze delle carat­ter­iz­zazioni ese­gui­te e di quelle che si inten­dono svol­gere;
c) gli obi­et­tivi degli inter­ven­ti di bonifi­ca e riparazione, i rel­a­tivi obb­lighi dei respon­s­abili del­la con­t­a­m­i­nazione e del pro­pri­etario del sito, l’even­tuale cos­ti­tuzione di con­sorzi pub­bli­ci o a parte­ci­pazione mista per l’at­tuazione di tali obb­lighi nonche’ le inizia­tive e le azioni che le pub­bliche ammin­is­trazioni si impeg­nano ad assumere ed a finanziare;
d) la quan­tifi­cazione degli effet­ti tem­po­ranei in ter­mi­ni di perdi­ta di risorse e servizi causati dal­l’in­quina­men­to delle acque;
e) le azioni idonee a com­pen­sare le perdite tem­po­ra­nee di risorse e servizi, sul­la base del­l’Al­le­ga­to II del­la diret­ti­va 2004/35/CE; a tal fine sono preferite le mis­ure di miglio­ra­men­to del­la sosteni­bili­ta’ ambi­en­tale degli impianti esisten­ti, sot­to il pro­fi­lo del miglio­ra­men­to tec­no­logi­co pro­dut­ti­vo e del­l’im­ple­men­tazione del­l’­ef­fi­ca­cia dei sis­te­mi di depu­razione e abbat­ti­men­to delle emis­sioni.
f) la prestazione di idonee garanzie finanziarie da parte dei pri­vati per assi­cu­rare l’adem­pi­men­to degli impeg­ni assun­ti;
g) l’even­tuale finanzi­a­men­to di attivi­ta’ di ricer­ca e di sper­i­men­tazione di tec­niche e metodolo­gie final­iz­zate al trat­ta­men­to delle matri­ci ambi­en­tali con­t­a­m­i­nate e all’ab­bat­ti­men­to delle con­cen­trazioni di con­t­a­m­i­nazione, nonche’ ai sis­te­mi di mis­urazione e anal­isi delle sostanze con­t­a­m­i­nan­ti e di mon­i­tor­ag­gio del­la quali­ta’ eco­log­i­ca del sito;
h) le modali­ta’ di mon­i­tor­ag­gio per il con­trol­lo del­l’adem­pi­men­to degli impeg­ni assun­ti e del­la real­iz­zazione dei prog­et­ti.
4. La stip­u­la del­l’ac­cor­do di pro­gram­ma cos­ti­tu­isce riconosci­men­to del­l’in­ter­esse pub­bli­co gen­erale alla real­iz­zazione degli impianti, delle opere e di ogni altro inter­ven­to con­nes­so e fun­zionale agli obi­et­tivi di risana­men­to e di svilup­po eco­nom­i­co e pro­dut­ti­vo.
5. I provved­i­men­ti rel­a­tivi agli inter­ven­ti di cui al com­ma 3 sono approvati ai sen­si del com­ma 6 pre­vio svol­gi­men­to di due con­feren­ze di servizi, aven­ti ad ogget­to rispet­ti­va­mente l’in­ter­ven­to di bonifi­ca e l’in­ter­ven­to di rein­dus­tri­al­iz­zazione. La con­feren­za di servizi rel­a­ti­va all’in­ter­ven­to di bonifi­ca e’ indet­ta dal Min­is­tero del­l’am­bi­ente e del­la tutela del ter­ri­to­rio e del mare, che cos­ti­tu­isce l’am­min­is­trazione proce­dente. La con­feren­za di servizi rel­a­ti­va all’in­ter­ven­to di rein­dus­tri­al­iz­zazione e’ indet­ta dal Min­is­tero del­lo svilup­po eco­nom­i­co, che cos­ti­tu­isce l’am­min­is­trazione proce­dente. Le due con­feren­ze di servizi sono indette ai sen­si del­l’ar­ti­co­lo 14 e seguen­ti del­la legge 7 agos­to 1990, n. 241 e ad esse parte­ci­pano i sogget­ti pub­bli­ci coin­volti nel­l’ac­cor­do di pro­gram­ma di cui al com­ma 1 e i sogget­ti pri­vati pro­po­nen­ti le opere e gli inter­ven­ti nei siti di cui al medes­i­mo com­ma 1. L’assen­so espres­so dai rap­p­re­sen­tan­ti degli enti locali, sul­la base delle deter­mi­nazioni a provvedere degli organi com­pe­ten­ti, sos­ti­tu­isce ogni
atto di per­ti­nen­za degli enti medes­i­mi. Alle con­feren­ze dei servizi sono ammes­si gli enti, le asso­ci­azioni e le orga­niz­zazioni sin­da­cali inter­es­sati alla real­iz­zazione del pro­gram­ma.
6. Fat­ta sal­va l’ap­pli­cazione delle norme in mate­ria di val­u­tazione di impat­to ambi­en­tale e di autor­iz­zazione ambi­en­tale inte­gra­ta, all’e­si­to delle due con­feren­ze di servizi, con decre­to del Min­istro del­l’am­bi­ente e del­la tutela del ter­ri­to­rio e del mare e del Min­istro del­lo svilup­po eco­nom­i­co, d’in­te­sa con la regione inter­es­sa­ta, si autor­iz­zano la bonifi­ca e la even­tuale mes­sa in sicurez­za nonche’ la costruzione e l’e­ser­cizio degli impianti e delle opere annesse.
7. In con­sid­er­azione delle finali­ta’ di tutela e ripristi­no ambi­en­tale perse­gui­te dal pre­sente arti­co­lo, l’at­tuazione da parte dei pri­vati degli impeg­ni assun­ti con l’ac­cor­do di pro­gram­ma cos­ti­tu­isce anche attuazione degli obb­lighi di cui alla diret­ti­va 2004/35/CE e delle rel­a­tive dis­po­sizioni di attuazione di cui alla parte VI del pre­sente decre­to.
8. Gli obi­et­tivi di bonifi­ca dei suoli e delle acque sono sta­bil­i­ti dal­la Tabel­la I del­l’Al­le­ga­to 5 al tito­lo V del pre­sente decre­to. Qualo­ra il prog­et­to pre­lim­inare dimostri che tali lim­i­ti non pos­sono essere rag­giun­ti nonos­tante l’ap­pli­cazione, sec­on­do i prin­cipi del­la nor­ma­ti­va comu­ni­taria, delle migliori tec­nolo­gie disponi­bili a costi sop­porta­bili, la Con­feren­za di Servizi indet­ta dal Min­is­tero del­l’Am­bi­ente e del­la Tutela del Ter­ri­to­rio e del Mare puo’ autor­iz­zare inter­ven­ti di bonifi­ca e ripristi­no ambi­en­tale con mis­ure di sicurez­za che garan­tis­cano, comunque, la tutela ambi­en­tale e san­i­taria anche se i val­ori di con­cen­trazione residui pre­visti nel sito risul­tano supe­ri­ori a quel­li sta­bil­i­ti dal­la Tabel­la I del­l’Al­le­ga­to 5 al tito­lo V del pre­sente decre­to. Tali val­ori di con­cen­trazione residui sono deter­mi­nati in base ad una metodolo­gia di anal­isi di ris­chio riconosci­u­ta a liv­el­lo inter­nazionale.
9. In caso di man­ca­ta parte­ci­pazione all’ac­cor­do di pro­gram­ma di cui al com­ma 1 di uno o piu’ respon­s­abili del­la con­t­a­m­i­nazione, gli inter­ven­ti sono prog­et­tati ed effet­tuati d’uf­fi­cio dalle ammin­is­trazioni che han­no dirit­to di rival­sa nei con­fron­ti dei sogget­ti che han­no deter­mi­na­to l’in­quina­men­to, cias­cuno per la parte di com­pe­ten­za. La pre­sente dis­po­sizione si appli­ca anche qualo­ra il respon­s­abile del­la con­t­a­m­i­nazione non adem­pia a tutte le obbligazioni assunte in base all’ac­cor­do di pro­gram­ma.
10. Restano ferme la tito­lari­ta’ del pro­ced­i­men­to di bonifi­ca e le altre com­pe­ten­ze attribuite alle Regioni per i siti con­t­a­m­i­nati che non rien­tra­no fra quel­li di inter­esse nazionale di cui all’ar­ti­co­lo 252.

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