Acqua potabile e di buona qualità a Piombino

· Inserito in Teoria e pratica

PIOMBINO 5 mag­gio 2019 — Acqua pota­bile e di buona qual­ità a Piom­bi­no e nel­la Val di Cor­nia. Le anal­isi effet­tuate con il meto­do riconosci­u­to dall’Europa e dal Min­is­tero del­la Salute a par­tire dal 2015 sull’acqua dis­tribui­ta a Piom­bi­no, han­no ril­e­va­to val­ori infe­ri­ori al lim­ite stru­men­tale, in sin­te­si pari allo zero tec­ni­co. Tut­ti i ril­e­va­men­ti effet­tuati dal 2015 al 2017, pren­den­do in con­sid­er­azione le fontanelle di Riotor­to, Calam­oresca, piaz­za Dante, Barat­ti, risul­tano pari a 0 oppure infe­ri­ori al lim­ite infe­ri­ore stru­men­tale pari a 367. Solo nel 2014, con il vec­chio meto­do di anal­isi, era sta­to ril­e­va­to un solo val­ore prossi­mo a 0,00147milioni di fibre litro, su un lim­ite di 7 mil­ioni di fibre litro, cor­rispon­dente allo 0,014% del val­ore mas­si­mo con­sen­ti­to.
A Piom­bi­no i val­ori ril­e­vati risul­tano comunque pari allo zero stru­men­tale, con una con­seguente cam­pagna di anal­isi bien­nale. Nuove anal­isi ver­ran­no quin­di effet­tuati  per il 2019 entro giug­no, come da cal­en­dario .
Questo sec­on­do il  rego­la­men­to adot­ta­to dall’Autorità idri­ca toscana (AIT), che risul­ta essere  molto severo da questo pun­to di vista e impone ai sogget­ti gestori la sos­ti­tuzione delle tubazioni entro 4 anni in caso di indi­vid­u­azione di pun­ti crit­i­ci. L’Autorità Idri­ca Toscana, in col­lab­o­razione con Regione Toscana e Sis­tema San­i­tario, nonché con tut­ti i gestori di Servizio Idri­co Inte­gra­to, ha pro­mosso infat­ti un sis­tema di mon­i­tor­ag­gio omo­ge­neo sul ter­ri­to­rio toscano volto a ver­i­fi­care l’effettiva pre­sen­za di fibre di amianto nell’acqua dis­tribui­ta. Tale meto­do deter­mi­na un “fat­tore di ris­chio” in fun­zione del­la qual­ità dell’acqua (aggres­siv­ità), dell’estensione del baci­no di dis­tribuzione servi­to e del­la per­centuale di reti in amianto, attra­ver­so il quale è pos­si­bile deter­minare i pun­ti di pre­lie­vo sig­ni­fica­tivi e la fre­quen­za di cam­pi­ona­men­to. I risul­tati delle anal­isi per­me­t­tono quin­di di quan­tifi­care il fenom­e­no e val­utare le azioni da met­tere in cam­po, che potran­no con­cretiz­zarsi anche nel­la sos­ti­tuzione di trat­ti di tubazione.
Da sot­to­lin­eare inoltre che le tubazioni in fibro­ce­men­to, speci­fi­ca una relazione di Asa, non rilas­ciano fibre gra­zie anche alla pel­li­co­la pro­tet­ti­va che il cal­care for­ma nel perimetro inter­no del­la tubazione, che impedisce il con­tat­to tra la tubazione e le acque dis­tribuite.
Asa ha comunque in pro­gram­ma un piano di inves­ti­men­ti che  prevede  la sos­ti­tuzione di trat­ti di tubazione in fibro­ce­men­to per cir­ca 21 mil­ioni di euro pari a cir­ca cen­tomi­la metri, di cui 3.200 mil­ioni euro di inves­ti­men­ti des­ti­nati agli acque­dot­ti del­la Val di Cor­nia per cir­ca sedicim­i­la metri entro il 2032.

Uffi­cio stam­pa Comune di Piom­bi­no

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