Acqua: tariffe più basse e gestione pubblica
Il 10 Maggio 2013 i Sindaci della Conferenza Territoriale n.3 Mediovaldarno (Firenze, Pistoia, Prato, Mugello e Valdisieve) hanno bocciato all’unanimità la nuova tariffa idrica 2012–2013 dell’AEEG (Autorità per l’Energia Elettrica e Gas) che non ha recepito l’esito referendario, nascondendo sotto altro nome, la remunerazione del capitale cioè il profitto garantito in bolletta. La delibera dell’assemblea sottolinea anche che la mancata determinazione dei costi standard non permette di verificare il costo degli interventi fatti dai gestori, ponendo al di fuori del controllo dei Sindaci le cifre contabilizzate come investimenti. E’ in atto una spaccatura all’interno dell’autorità toscana tra i Sindaci dell’ex ATO3 e 4 (Alto Valdarno), che hanno rigettato la nuova tariffa chiedendo l’applicazione del referendum, e gli altri che, invece, votano per la sua applicazione. Piombino si colloca, ancora una volta, dalla parte sbagliata. Perfino nella storicamente ubbidiente Val di Cornia, il 6 Maggio è stata approvata dal Consiglio Comunale di San Vincenzo una mozione che impegna il Sindaco e la Giunta ad attivarsi per rivedere il nuovo sistema tariffario e per realizzare un graduale passaggio ad una gestione di diritto pubblico. Il MoVimento 5 Stelle Piombino ricorda che più di 1,8 milioni di cittadine/i toscane/i hanno esplicitamente richiesto che la gestione dell’acqua fosse pubblica e che tale “bene comune” non fosse utilizzato per fare profitto. Se il Sindaco avesse dei dubbi su come fare per rappresentare il volere di propri concittadini, ricordiamo che ben 18.408 cittadini hanno dato mandato esplicito attraverso il referendum. Tale cifra, teniamo a sottolineare, rappresenta circa 5.000 cittadini in più di quanti portarono alla sua elezione alle ultime amministrative. Perché si scrive acqua, ma si legge democrazia.
MOVIMENTO 5 STELLE PIOMBINO