Acque depurate buttate via anche con la siccità

· Inserito in Spazio aperto

CAMPIGLIA 13 giug­no 2017 — Le attiv­ità pro­dut­tive del­la Val di Cor­nia sono a ris­chio. Quest’an­no il prob­le­ma, strut­turale e tut­t’al­tro che stra­or­di­nario, del­la sic­c­ità è così grave da minac­cia­re seri­amente le attiv­ità agri­cole e l’in­tera econo­mia del ter­ri­to­rio.
Occorre un impeg­no stra­or­di­nario per assi­cu­rare ques­ta risor­sa fon­da­men­tale per qual­si­asi attiv­ità umana e una seria polit­i­ca di riduzione degli sprechi e dei con­su­mi che par­ta dal­la ges­tione ordi­nar­ia alla piani­fi­cazione del ter­ri­to­rio. Nel­l’im­me­di­a­to è assur­do e incon­cepi­bile che uno degli inves­ti­men­ti più onerosi real­iz­za­ti nel nos­tro ter­ri­to­rio, ovvero l’ac­que­dot­to del “Cor­nia indus­tri­ale” che con­voglia le acque depu­rate al polo siderur­gi­co piom­bi­nese, in questo momen­to butti acqua buona in mare.
Alla nos­tra sol­lecitazione la pri­ma cit­tad­i­na di Campiglia ha rispos­to soste­nen­do che del prob­le­ma si occu­pa da sem­pre e ci sono tavoli che lavo­ra­no alacre­mente per real­iz­zare quan­to nec­es­sario. Ne siamo feli­ci, ci dispi­ace non esser­ci accor­ti di quest’im­peg­no ma vor­rem­mo sapere, al di là delle dichiarazioni d’in­ten­ti, quale prog­et­to sia sta­to pre­dis­pos­to per il recu­pero delle acque del “Cor­nia indus­tri­ale”, quali siano i costi da sostenere e quali i tem­pi di real­iz­zazione.
Ad oggi, col treno rotaie fer­mo, lo spre­co d’ac­qua è asso­lu­to ma fac­ciamo notare che l’alto­forno è spen­to da più di tre anni e da quel momen­to in poi le neces­sità di acqua per l’in­dus­tria si sono ridotte in modo sig­ni­fica­ti­vo. Tre anni ci sem­bra­no un las­so di tem­po più che suf­fi­ciente per real­iz­zare un inter­ven­to fon­da­men­tale nel­l’in­ter­esse pub­bli­co di questo ter­ri­to­rio, invece gio­va evi­den­ziare che non è mai sta­ta nep­pure affronta­ta la ques­tione nelle sedi isti­tuzionale com­pe­ten­ti.
Al di là delle polemiche, tor­ni­amo a chiedere un impeg­no con­cre­to e stra­or­di­nario per garan­tire il riu­so delle acque depu­rate a fini agri­coli.

Comune dei Cit­ta­di­ni

Commenta il post