Acquedotto colabrodo ma le bollette sono puntuali

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CAMPIGLIA 30 mar­zo 2016 — Ennes­i­ma perdi­ta di acqua a Ven­tu­ri­na. Le famiglie res­i­den­ti in via Dante Alighieri, lamen­tano l’im­por­tante perdi­ta d’ac­qua che ha trasfor­ma­to la stra­da davan­ti alle abitazioni in una gigan­tesca poz­zanghera. Ci pre­fis­si­amo di con­sumare poca acqua ma siamo ai ver­ti­ci per dis­per­sione idri­ca: è questo il quadro che emerge dal rap­por­to qual­ità ambi­ente urbano nel nos­tro Comune, con falle che si aprono peri­odica­mente in un acque­dot­to ora­mai allo stremo dei rat­top­pa­men­ti. Rite­ni­amo che ques­ta sia l’occasione propizia per fare un pun­to del­la situ­azione, affrontan­do per pri­ma cosa le tante perdite seg­nalate dai cit­ta­di­ni in varie zone del­la cit­tà, dopodiché il con­teg­gio di risor­sa spre­ca­ta e non per ulti­mo la manuten­zione delle con­dut­ture con la rimozione di even­tu­ali tuba­ture in cemen­to-amianto por­tan­do avan­ti opere di svec­chi­a­men­to delle tuba­ture che han­no perdite con­sis­ten­ti come quest’ul­ti­ma ver­i­fi­cat­a­si in via Dante Alighieri a Ven­tu­ri­na Terme. Acqua che nes­suno può bere a causa delle con­tin­ue rot­ture e che a volte arri­va alle uten­ze con il con­tagoc­ce. Non serve neanche per cucinare. Ci si pos­sono solo lavare i pan­ni. Neanche i piat­ti, per­ché poi vi si deve man­gia­re. Le bol­lette, però, arrivano pun­tu­ali e sen­za scon­ti. E allo­ra, che la protes­ta inizi! Una protes­ta civile, nat­u­ral­mente, mag­a­ri gri­da­ta. Come han­no fat­to i cit­ta­di­ni di tante altre cit­tà ital­iane che si sono indig­nate per la man­can­za di un servizio pri­mario che dovrebbe essere la pri­ma pre­oc­cu­pazione degli ammin­is­tra­tori che han­no a cuore la salute e il benessere dei pro­pri concit­ta­di­ni. A questo pun­to pen­si­amo che le bol­lette non dovreb­bero essere pagate per intero. Fan­no bene i cit­ta­di­ni che protes­tano, fan­no male quel­li che tac­ciono. Una situ­azione insosteni­bile e per la quale l’amministrazione comu­nale deve pren­dere nec­es­sari­a­mente dei provved­i­men­ti, tenen­do anche in con­sid­er­azione il fat­to che molte attiv­ità del luo­go uti­liz­zano l’acqua comu­nale per lavoro e questo com­por­ta un prob­le­ma da non poco con­to.
Rite­ni­amo altresì impro­prio l’ag­gravio in bol­let­ta per i cit­ta­di­ni, notizia ven­tiala­ta dai gestori i quali sosten­gono che tali opere siano a cari­co dei con­tribuen­ti, a det­ta nos­tra invece gli oneri a cari­co dei cit­ta­di­ni per rifare le tuba­ture, seg­nano un pas­so indi­etro, dovreb­bero essere a cari­co dei gestori e non in bol­let­ta. Come si suol dire oltre al dan­no la bef­fa!!!!!
Vis­to che quest’ul­ti­ma perdi­ta riguar­da un tubo in fibro­ce­men­to, una vol­ta det­to anche cemen­to-amianto o dal nome del mag­giore pro­dut­tore che vis­to le con­seguen­za ci gela il sangue nelle vene “Eternit”.….chiediamo all’Am­min­is­trazione locale che inter­ven­ga pronta­mente ed affron­ti una vol­ta per tutte il prob­le­ma che riguar­da il nos­tro acque­dot­to, che ironi­ca­mente fa acqua da tutte le par­ti.…
Il vec­chio prob­le­ma delle tubazioni in cemen­to amianto: le province di Livorno e Pisa sono quelle che con­tano il mag­gior numero di chilometri di tuba­ture in cemen­to-amianto. Asa, la soci­età di ges­tione del­l’ac­qua, fa sapere che sono in amianto 417 chilometri di tubi su un totale di 3.553, per l’e­sat­tez­za nel Comune di Campiglia Marit­ti­ma abbi­amo km 7,89 su 212,96 km totali di tuba­ture in cemen­to-amianto non anco­ra sos­ti­tu­ite. La doman­da sorge spon­tanea: “Ma quan­do bevi­amo l’ac­qua del rubi­net­to, inge­ri­amo anche trac­ce di amianto?”. I gestori del­la Toscana, nonos­tante fac­ciano pagare delle bol­lette tra le più care d’Italia, han­no le reti peg­giori con tuba­ture abso­lete e sem­pre in cemen­to amianto nonos­tante sia ban­di­to già dagli anni 90, con dichiarazioni da parte di alcu­ni agghi­ac­cianti nel ritenere migliori le tuba­ture in cemen­to amianto, per­ché meno prob­lem­atiche nel­la manuten­zione. C’è una risoluzione del Par­la­men­to europeo del 2013 che mette in guardia dal­l’amianto inger­i­to nel­l’ac­qua pota­bile. Teni­amo a sot­to­lin­eare che l’i­nalazione di fibre trasportate nel­l’aria e l’inges­tione di acqua con­te­nente tali fibre pos­sono causare tut­ti i tipi di malat­tie legate all’amianto: tumore al pol­mone, mesote­lioma pleuri­co, ma anche diver­si tipi di tumori che pos­sono insorg­ere anche dopo alcu­ni decen­ni, e in alcu­ni casi addirit­tura dopo; para­dos­salmente, ma non trop­po, molto dipende dal­la capac­ità dei cit­ta­di­ni attivi far riemerg­ere il prob­le­ma. Ma rite­ni­amo che non tut­ti sono a conoscen­za del­la spa­da di Damo­cle che abbi­amo tut­ti con­fic­ca­ta in tes­ta. La can­cero­genic­ità dell’amianto in altri organi extra­toraci­ci, come l’ovaio, il tes­ti­co­lo, il peri­to­neo, il peri­car­dio è sta­ta recen­te­mente con­fer­ma­ta dall’Istituto supe­ri­ore di San­ità, da IARC e dal Par­la­men­to europeo. Occor­reran­no altri moltepli­ci anni di mor­ti evitabili e di mas­sa per togliere i tubi in cemen­to amianto dall’acqua pota­bile???????

I con­siglieri M5S Campiglia
Daniele Fioret­ti
Chesi Cristi­na 

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