Ad Hattingen la riconversione si è fatta così
PIOMBINO 15 aprile 2015 — Pino Bertelli, invitato ad Hattingen dal LWL Industriemuseum Henrichshütte (http://www.lwl.org/LWL/Kultur/wim/portal/S/hattingen/ort/) , con Paola Grillo, documentalista e sua moglie che si occupa di raccogliere piccole storie e d’altro di più importante, è stato nella città e nelle fabbriche a fare fotografie (http://ruhrkanalnews.de/glueck-auf-ist-lieblingsbegriff/) per una mostra che dovrebbe essere fatta tra un po’ di tempo. Si tratta di un lavoro sull’archeologia industriale e l’importanza di riconvertire la storia e la memoria di una città dell’acciaio in altre possibilità culturali. L’altoforno, un tempo attivo, è oggi meta di visitatori e scuole e decine di piccole fabbriche moderne hanno preso il posto delle grandi acciaierie.
Hattingen è una città di 57.324 abitanti della Renania Settentrionale-Vestfalia, in Germania. Appartiene al distretto governativo (Regierungsbezirk) di Arnsberg e al circondario (Kreis) Ennepe-Ruhr-Kreis. Hattingen si trova sulla riva sud del fiume Ruhr, nel sud della regione della Ruhr.
Le prime testimonianze sulla città risalgono al 1396 quando il duca della regione diede il permesso di costruire il municipio della città. Nel 1554 Hattingen divenne parte della Lega Anseatica, divenendo una base importante per i traffici commerciali della regione. Nel 1720, sul territorio, erano attive 52 miniere di carbone. La produzione di ferro comincò nel diciannovesimo secolo quando aprì la più importante acciaieria del territorio. La produzione terminò nel 1987. Oggi Hattingen è un centro turistico molto attivo grazie al suo aspetto medievale e ai vari monumenti e musei che la città offre.
(Foto di Pino Bertelli)