Ad oggi quel manifesto è un vero fallimento
CAMPIGLIA 13 gennaio 2017 — La Giunta di Campiglia Marittima nella sua ultima seduta dell’anno ha approvato la delibera che licenzia il manifesto della partecipazione del progetto Facciamo Centro Insieme, cofinanziato dalla Regione Toscana attraverso la L.R. 46/2013. Il percorso era cominciato il 7 dicembre 2015 con l’obiettivo di migliorare il centro storico di Campiglia attraverso un programma di idee condivise tra i principali attori locali e con la partecipazione diretta dei cittadini (sia residenti che fruitori abituali del centro storico, quali turisti e lavoratori o volontari).
Di seguito il commento del Comitato per Campiglia:
Analizzando i dati riportati nei consuntivi delle fasi del progetto partecipativo e le percentuali riportate nel Manifesto, viene fuori che dopo avere intervistato 12 persone, è stato realizzato un incontro (prima palestra della partecipazione) al quale hanno partecipato circa 25 persone su 100 previste (25%) e infine, visto il fallimento della palestra, in alternativa a quanto originariamente programmato, è stato messo a punto un questionario inviato ai circa 1000 residenti in Campiglia e Case Nuove. I questionari compilati analizzati sono stati 88 e quindi quando nel manifesto si parla di percentuali di gradimento sulle proposte scelte che vanno dal 25% al 50%, in realtà stiamo parlando delle preferenze di 22–44 persone.
C’è da chiedersi se di fronte a numeri così esigui non è il caso di parlare di scarsa validità dei risultati. Sarebbe anche importante fare chiarezza sull’evidente distacco tra azioni politiche e cittadini e sulle capacità organizzative visto che non pochi questionari non sono giunti a destinazione. Il primo e più significativo risultato che emerge dalla vicenda è che è indispensabile che i politici ritornino ad un certo tipo di “porta a porta” per una “informazione assistita” in grado di ricostruire un rapporto anche umano con i cittadini di Campiglia centro storico.
Entrando nel merito dei contenuti si può dire che una scelta di temi basata su maggioranze relative di numeri insignificanti, ha portato ad un preoccupante impoverimento dei temi emersi durante il percorso partecipativo, impoverimento al quale ha contribuito anche un’amministrazione che nelle sue scelte ha privilegiato interventi quasi tutti basati su investimenti che quantitativamente possono essere molto contenuti se non risibili in rapporto alla gravità della situazione.
La riduzione della Tari per nuovi residenti, insieme alla riduzione del canone di occupazione di suolo pubblico e oneri di urbanizzazione per interventi di ristrutturazione che coinvolgano facciate e esterni su aree contigue a quelle pubbliche insieme a premi sui contributi già esistenti sugli affitti delle attività se esiste un impegno anche ad “aperture fuori stagione”, rappresentano uno sforzo che può essere minimo visto che non si quantificano i contributi né i tempi di apertura minimi richiesti.
La riqualificazione dei campetti sintetici alla Fonte di Sotto non è una azione nuova ma solo la dovuta manutenzione di un bene pubblico.
Più interessane è il progetto di corsi di qualificazione professionale di operatori del centro storico. Purtroppo le categorie alle quali si rivolgeranno i corsi non vengono definite per cui non si capisce, ad esempio, se gli addetti all’edilizia che hanno non poche volte distrutto per ignoranza elementi decorativi significativi del centro storico, potranno usufruire di corsi e riconoscimenti nell’ambito del restauro. Anche in questo caso non avendo definito gli investimenti potremo trovarci a risultati significativi o meno.
Le proposte relative al miglioramento di viabilità e parcheggi non specificano se si intende realizzare una vera innovazione nei collegamenti con Venturina o se ci si rivolge solo alle aree dentro e immediatamente fuori le mura. Anche in questo caso mancando qualunque indicazione di investimento, non si può capire se la proposta è sostanziale o meno, certo è che si parla di fare un progetto e non di realizzare le opere con una evidente differenza di impegni finanziari.
Altrettanto si può dire del progetto di nuova cartellonistica che sembra riguardare il solo centro storico quando il problema è quello di far conoscere l’esistenza di Campigla a quanti passano da Venturina e transitano sul sistema viario provinciale e nazionale per i quali Campiglia è solo un nome su cartelli standard, spesso mal tenuti, e che non invogliano certo a fare una deviazione.
Unico progetto innovativo è quello di creare una sala musicale attrezzata per gruppi musicali al Mannelli sperando che cominci a crearsi un movimento reciproco tra centro e centri, tra centro e frazioni.
Se si analizza la capacità di incidenza degli interventi decisi dalla Giunta per riqualificare e rivitalizzare il centro storico contrastando la situazione attuale di drammatica criticità, il Comitato rileva la mancanza di proposte volte a modifiche sostanziali delle azioni pubbliche che hanno portato di fatto per incapacità, miopia e poca inventiva alla attuale situazione. La scomparsa tra le attività finanziabili di proposte come la realizzazione di una figura istituzionale in grado di proporre e coordinare iniziative di promozione culturale e turistica è certo un errore visto che fino ad oggi il declino del paese ha dimostrato la mancanza di competenze del genere, all’interno della attuale struttura comunale. Infine con l’operazione di censura già denunciata e che ha portato alle dimissioni del Comitato per Campiglia dal Comitato per la Partecipazione,a si è volutamente escluso qualunque dichiarazione di volontà dell’amministrazione nell’ottica di provvedere alla eliminazione di vecchie previsioni urbanisticamente perverse o di affrontare il problema della mancata rinaturalizzazione delle cave le cui concessioni sono prossime a scadenza.
Si è detto che erano argomenti fuori tema o che la sede non era corretta per la gravità e complessità dei temi stessi benché tutti sappiano che sono elementi sostanziali per favorire o meno lo sviluppo turistico di Campiglia. Il risultato è che per l’ennesima volta l’amministrazione procede senza un progetto generale leggibile politicamente, e si preoccupa di non toccare mai argomenti che coinvolgano i veri interessi dominanti sulla comunità. Con questo progetto partecipato che avrebbe dovuto rappresentare una svolta culturale e politica nella risoluzione del tema di un importante centro storico in stato di progressivo abbandono, l’amministrazione si è limitata alla fine a fare il conto dei pareri di meno di cento persone senza neppure metterci qualcosa di suo che rappresenti una idea di città.
Il Comitato per Campiglia spera che almeno in tempi brevi l’amministrazione dia corpo ai progetti che dice di volere portare avanti , dettagliandoli e dicendo quanto vuole investirci a breve e medio termine.
Allo stato attuale il Comitato per Campiglia ritiene che un manifesto programmatico approvato dalla Giunta basato su numeri poco significativi, privo di qualunque indicazione anche di massima sulle risorse necessarie, rimandato nella definizione quasi completamente alla fine del mandato e macchiato dall’uso della censura di alcuni temi, sia politicamente e culturalmente un fallimento.
Ad oggi il processo di partecipazione “FACCIAMO CENTRO INSIEME” sembra essersi ridotto ad una operazione di facciata senza contenuti incisivi e che rimanda ancora una volta la soluzione del distacco tra il centro storico e Venturina e del loro non riconoscersi come due poli che dovrebbero operare insieme per potenziarsi a vicenda. Il tema non è certo di facile soluzione, ma purtroppo dobbiamo constatare che chi da anni amministra il Comune continua a dimostrare la sua incapacità nel dare risposte credibili al problema della morte del Centro Storico e alla sua marginalizzazione rispetto a quello che economicamente e politicamente è diventato il vero centro del Comune : Venturina.
Comitato per Campiglia