Aferpi: accordo di cessione meglio del commissario
PIOMBINO 9 febbraio 2018 — La presente accelerazione nelle procedure di estromissione del gruppo Cevital dalla gestione dello stabilimento ex Lucchini di Piombino è un passaggio che non avremmo voluto affrontare ma, nostro malgrado e in conseguenza delle gravi inadempienze del gruppo algerino, il Pd si trova adesso a dover gestire. Riteniamo che l’azione intrapresa dal ministro fosse ormai ineluttabile. I termini decisi con cui Carlo Calenda la sta portando avanti ci conforta, benchè nessuno di noi si illuda che sia cosa facile riuscire a individuare una modalità rapida e condivisa che possa portare in tempi brevissimi ad un nuovo scenario. Passare nuovamente attraverso una amministrazione straordinaria e mettere lo stabilimento sul mercato porterebbe via mesi preziosi che non ci possiamo permettere. Il tempo non è una variabile indipendente per i lavoratori, le loro famiglie e il commercio cittadino. Per questo auspichiamo che, anche attraverso misure e sforzi eccezionali, si riesca a giungere ad un accordo di cessione da parte dell’imprenditore algerino ed all’arrivo di un nuovo e più credibile interlocutore. Piombino ha dato moltissimo alla siderurgia italiana ed alla vita della nazione, nella sua storia, ricevendo in cambio per lungo tempo una fonte di lavoro e un reddito medio pro capite abbondantemente più alto della media nazionale. Negli ultimi decenni questo equilibrio virtuoso è venuto meno e la fabbrica, a ridosso dell’abitato, é divenuta fin troppo “ingombrante”. Questa impostazione non è più sostenibile per un territorio che giustamente coltiva anche altre legittime aspirazioni. L’ambiziosa visione del futuro del territorio racchiusa nell’accordo di programma del 2014 guardava proprio in questa direzione, mirando al superamento di una gloriosa monocultura industriale, allontanando gli impianti dal centro cittadino e liberando aree preziose, riassegnandole nuovamente a fini produttivi. In quest’ottica il piano Aferpi era stato da noi accolto positivamente e a nostro parere, nonostante il naufragio del progetto Cevital, quella visione non deve andare perduta. Chiediamo quindi a tutti gli attori in gioco, presenti e futuri, di avere la forza ed il coraggio di portare avanti quella che era una idea valida che Cevital non è riuscita ad attuare.
Partito democratico, Circolo delle fabbriche