Aferpi, adesso è il momento delle scelte nette

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PIOMBINO 4 aprile 2017 — Non è più il tem­po dei rin­vii e dei gal­leg­gia­men­ti, adesso occorre chiarez­za. Bene han­no fat­to tutte le isti­tuzioni ed i sin­da­cati a pre­tender­la e bene Cal­en­da a con­vo­care un ulte­ri­ore incon­tro. Che deve però essere l’ul­ti­mo.
Dob­bi­amo sapere se Piom­bi­no può tornare a colare acciaio, in quali tem­pi e con quali risorse certe che finanziano tali inves­ti­men­ti.
Dob­bi­amo sapere se nel frat­tem­po Piom­bi­no può tornare a pro­durre acqui­s­tan­do i semi­prodot­ti per tut­ti e tre i treni di lam­i­nazione, con quali tem­pi e con quali finanzi­a­men­ti che sosten­gono tali pro­duzioni.
Dob­bi­amo sapere su quali set­tori pro­dut­tivi par­tirà l’a­groin­dus­tri­ale, quan­do par­tirà e come sarà finanzi­a­to.
Infine dob­bi­amo sapere se l’in­ter­esse sul por­to e quin­di l’opzione accor­da­ta a Piom­bi­no Logis­tics per il “banchi­none” si potrà con­cretiz­zare, in quali tem­pi, con quali investi­tori e con­cen­tran­dosi su quali mer­cati.
Tante domande, forse troppe, per un piano indus­tri­ale che anco­ra non con­vince al di là delle buone inten­zioni. Per­ché se è vero che sino ad adesso non pote­va­mo che dare cred­i­to ad un impren­di­tore che è per­sona seria e rispet­ta­ta nel mon­do, che risorse nel suo Paese ne ha, che comunque oltre 100 mil­ioni li ha investi­ti e gli impeg­ni occu­pazion­ali li ha man­tenu­ti, oggi, con l’ap­prossi­mar­si del 30 giug­no, non pos­si­amo rimanere appe­si solo alla buona volon­tà. Occorre con­cretez­za ed occorre essere pron­ti a qual­si­asi sce­nario. Anzi, occorre preparare e favorire anche altri sce­nari, sapen­do bene che non abbi­amo la fila di altri sogget­ti siderur­gi­ci pron­ti a venire e che le migliori ipote­si pre­scindono, almeno ad oggi, da una ripresa del­la pro­duzione del­l’ac­ciaio e si con­cen­tra­no solo sul­la lam­i­nazione. Ma anche quegli sce­nari, oggi, van­no pre­si in con­sid­er­azione e quin­di diven­ta essen­ziale lavo­rare su altro per recu­per­are quei posti di lavoro.
Abbi­amo un por­to che gra­zie alle isti­tuzioni ed al prece­dente pres­i­dente del­l’Au­torità por­tuale Guer­ri­eri ha anco­ra spazi che pos­sono occu­pare tante per­sone, ma occorre che Cevi­tal ci dica cosa vuol fare: se è disponi­bile a trovare part­ner­ship che potreb­bero essere trovate già adesso, oppure se vuol abban­donare l’opzione che ha su quelle aree e quin­di le isti­tuzioni pos­sono riv­ol­ger­si ad altre imp­rese inter­es­sate. Avrem­mo aree indus­tri­ali che se non più uti­liz­z­abili da Cevi­tal potreb­bero essere riquali­ifi­cate e messe a dis­po­sizione per altri uti­lizzi con un nuo­vo accor­do di pro­gram­ma da scri­vere cel­er­mente. Abbi­amo una pro­gram­mazione urban­is­ti­ca che col nuo­vo piano strut­turale, che pren­derà avvio entro giug­no, dovrà fare del tur­is­mo una vera e pro­pria indus­tria che crea lavoro e red­di­ti indi­vid­uan­do nuove aree per inse­di­a­men­ti tur­is­ti­co ricettivi. Abbi­amo risorse sul­la for­mazione da gestire con la Regione per favorire le nuove pro­fes­sioni.
Adesso è il momen­to delle scelte nette.

Coor­di­na­men­to Spir­i­to Libero per Piom­bi­no

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