Aferpi annuncia riduzioni del monte ore di lavoro

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PIOMBINO 24 gen­naio 2019 — La scor­sa set­ti­mana, dopo un incon­tro tra Seg­reterie Fim-Fiom-Uilm e Coor­di­na­tori Rsu con la Direzione Afer­pi, era­no sta­ti fis­sati una serie di incon­tri per capire le reali inten­zioni dell’azienda rispet­to a riduzione dei costi postazione per postazione.
Sono sta­ti suf­fi­ci­en­ti due incon­tri di appro­fondi­men­to con la Direzione azien­dale da parte dei Coor­di­na­tori Rsu per accer­tar­si che le ras­si­cu­razioni for­nite dall’azienda non cor­rispon­dono alle esi­gen­ze di sicurez­za e di riavvio degli impianti che questo sta­bil­i­men­to neces­si­ta.
L’azienda ha comu­ni­ca­to la volon­tà di pro­cedere con riduzioni del monte ore di lavoro che rite­ni­amo inutili oltre che dan­nose per la sal­va­guardia del­lo sta­bil­i­men­to e del­la sicurez­za dei lavo­ra­tori.
Inutili per­ché lo sta­bil­i­men­to per com­in­cia­re a pro­durre utili ha un solo mez­zo: fare gli inves­ti­men­ti nec­es­sari e puntare a ricon­quistare ordi­ni e cli­en­ti.
Dan­nose per­ché quan­do si pen­sa di ridurre la manuten­zione e la sal­va­guardia di impianti da trop­po tem­po fer­mi ed usurati si rischia seri­amente di dete­ri­o­rare ulte­ri­or­mente lo sta­bil­i­men­to.
Peri­colosi per­ché quan­do si riduce le ore di lavoro in postazioni di con­trol­lo si mette a ris­chio la sicurez­za di tut­ti i lavo­ra­tori.
Tut­to questo avviene in una fase in cui ci si avvia alla riparten­za delle tre linee di lam­i­nazione, quan­do occorre invece la mas­si­ma atten­zione e la mas­si­ma osser­van­za delle pro­ce­dure.
Come più volte abbi­amo rib­a­di­to, i lavo­ra­tori han­no già subito pesan­ti rior­ga­niz­zazioni e tagli, non ci sono mar­gi­ni d’intervento ed ogni ulte­ri­ore riduzione incide ormai diret­ta­mente sul­la salute e sicurez­za dei lavo­ra­tori.
Ne è dimostrazione purtrop­po il recente grave infor­tu­nio avvenu­to nel repar­to CND durante lo scari­co di bil­lette per il TMP.
Spes­so il tim­o­re di essere un pos­si­bile taglio e la pres­sione eserci­ta­ta dai pro­pri diret­ti respon­s­abili, spinge a lavo­rare sen­za il rispet­to delle cor­rette pro­ce­dure e pratiche oper­a­tive.
Chiedi­amo un con­trib­u­to da parte dei lavo­ra­tori di infor­mare in questi casi diret­ta­mente le Rls del­lo sta­bil­i­men­to, affinché pos­sano inter­venire rap­i­da­mente per esigere il rispet­to delle pro­ce­dure per tute­lare la salute e sicurez­za dei lavo­ra­tori.
Infine anche gli accor­di sull’inserimento di fig­ure con regole con­di­vise di rispettare i cod­i­ci di lavoro pre­gres­si risul­ta non rispet­ta­to dall’azienda, che con una tale deci­sione, rischia di mascher­are esuberi veri e pro­pri.
In questo quadro le seg­reterie di Fim-Fiom-Uilm non con­di­vi­dono le deci­sioni prese uni­lat­eral­mente dall’azienda e si atti­vano fin da subito, orga­niz­zan­do un Con­siglio di Fab­bri­ca per Lunedì con tutte le Rsu Afer­pi e Piom­bi­no Logis­tics, per met­tere in cam­po tutte le inizia­tive nec­es­sarie.
Il sin­da­ca­to è disponi­bile ad affi­an­care le scelte di un impren­di­tore che investe per far ripar­tire lo sta­bil­i­men­to piom­bi­nese nel rispet­to di tem­p­is­tiche certe e garan­tite, ma non può con­di­videre l’utilizzo di ammor­tiz­za­tori sociali solo ed esclu­si­va­mente per ridurre i costi.
Rite­ni­amo grave che, a 6 mesi dall’arrivo del nuo­vo impren­di­tore, il gov­er­no non abbia anco­ra con­vo­ca­to le orga­niz­zazioni sin­da­cali e l’imprenditore, per mon­i­torare un prog­et­to che riguar­da il futuro di un com­pren­so­rio oltre che di migli­a­ia di famiglie.
La verten­za Piom­bi­no deve avere lo spazio che meri­ta, la fab­bri­ca piom­bi­nese è il sec­on­do polo siderur­gi­co nazionale e l’unico pro­dut­tore di rotaie, prodot­to ritenu­to più volte strate­gi­co dal­lo stes­so esec­u­ti­vo.

Seg­reterie Fim Fiom Uilm, Coor­di­na­tori RSU Afer­pi e Piom­bi­no Logis­tics

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