Aferpi riguarda tutti ma ne discute solo Piombino

PIOMBINO 3 dicem­bre 2016 — Mart­edì mat­ti­na a Piom­bi­no si svol­gerà un con­siglio comu­nale monotem­ati­co sul­la vari­ante AFERPI, dove sono sta­ti invi­tati i Sin­daci del­la Val di Cor­nia, i rap­p­re­sen­tan­ti dell’impresa, i sin­da­cati e le asso­ci­azioni.
Non è però ciò che era sta­to chiesto dalle liste civiche attra­ver­so l’ODG che ave­vano pre­dis­pos­to e già approva­to nel con­siglio comu­nale di Campiglia. La richi­es­ta era chiara: un con­siglio comu­nale con­giun­to di tut­ti i Comu­ni del­la Val di Cor­nia, in un luo­go che potesse ospitare un gran numero di per­sone, dove potessero inter­venire i grup­pi con­sil­iari, le asso­ci­azioni e i sin­goli cit­ta­di­ni. Sarebbe sta­to un momen­to di con­fron­to fra tutte le par­ti sociali del ter­ri­to­rio per una vicen­da indus­tri­ale che non può riguardare solo Piom­bi­no, che da anni viene dis­cus­sa solo sui gior­nali e nei palazzi, anziché nei con­sigli comu­nali.
Intan­to la situ­azione si fa sem­pre più crit­i­ca: lo sta­bil­i­men­to sta caden­do a pezzi, la pro­duzione non riparte, non ci sono certezze sui finanzi­a­men­ti nec­es­sari per gli inves­ti­men­ti e, addirit­tura, nep­pure per la ges­tione cor­rente dell’azienda. Intan­to i lavo­ra­tori sono garan­ti­ti solo dagli ammor­tiz­za­tori sociali del­lo Sta­to men­tre per quel­li dell’indotto non c’è certez­za.
Nonos­tante questi impor­tan­ti inter­rog­a­tivi che gra­vano sui piani indus­tri­ali di Cevi­tal, Gov­er­no, Regione e Comune di Piom­bi­no stan­no con­seg­nan­do a Issad Rebrab, patron di Cevi­tal, attra­ver­so l’accettazione acrit­i­ca del cosid­det­to mas­ter­plan Afer­pi, le sor­ti del­la cit­tà e del ter­ri­to­rio. Un piano che non riguar­da solo le zone des­ti­nate alla pro­duzione dell’acciaio, ma anche di vastis­sime aree por­tu­ali per fumosi prog­et­ti nel cam­po del­la logis­ti­ca e dell’industria agroal­i­menta­re di cui nes­suno, anco­ra oggi, conosce con­tenu­ti, fat­tibil­ità, finanzi­a­men­ti nec­es­sari e disponi­bili.
Quin­di nes­sun dibat­ti­to aper­to alla cit­tad­i­nan­za, sarà un con­siglio comu­nale inges­sato, autoref­eren­ziale per i sogget­ti politi­ci, dove anco­ra una vol­ta si vuole tenere fuori la popo­lazione dal conoscere la realtà dei fat­ti.
Da ques­ta crisi si esce solo met­ten­do a con­fron­to idee, com­pe­ten­ze, sce­nari di ricon­ver­sione fon­dati sul­la val­oriz­zazione di tutte le nos­tre risorse. L’e­sat­to oppos­to di quan­to ci pro­pone da decen­ni il Pd con prog­et­ti calati dal­l’al­to, tut­ti fal­li­ti.

Liste Civiche Unite (Comune dei Cit­ta­di­ni, Un’altra Piom­bi­no,
Assem­blea San­vin­cen­z­i­na, Assem­blea popo­lare Suvere­to)

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