Aferpi scopre le carte….

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PIOMBINO 9 luglio 2016 — Un solo forno elet­tri­co e una sola acciaieria; un set­tore agroin­dus­tri­ale qua­si scom­par­so; un aumen­to dei numeri (a regime) del set­tore logis­ti­co; com­p­lessi­va­mente un numero di addet­ti infe­ri­ore di 5/600 unità rispet­to ai numeri fis­sati negli accor­di fir­mati; la scom­parsa dell’indotto, con i lavo­ra­tori Afer­pi che faran­no anche le manuten­zioni ed i servizi fino ad ora ester­nal­iz­za­ti; tem­pi dilazionati fino al 2022.
Tut­to questo in un doc­u­men­to invi­a­to alla Regione per garan­tir­si un allunga­men­to dei tem­pi di approvazione per la costruzione del forno elet­tri­co, vis­to che non ha neanche un euro per far­lo subito!!
Di fronte a noi che denun­ci­amo ques­ta truf­fa e al comi­ta­to degli iscrit­ti Fiom che riprende la nos­tra denun­cia nes­suna rispos­ta. Come al soli­to Afer­pi sfugge al con­fron­to diret­to e preferisce affi­dare la sua dife­sa ai suoi pro­tet­tori: sin­da­ca­to ed isti­tuzioni.
Da qui, sin­da­cati con­vo­cati come vas­sal­li e accolti da un paio di imp­ie­gati di bas­so liv­el­lo, per rice­vere istruzioni su come fare per “cal­mare le provo­cazioni”.
Da qui, il com­por­ta­men­to del­la Regione che non denun­cia il con­tenu­to scan­daloso del doc­u­men­to.
Da qui, l’atteggiamento dell’Amministrazione comu­nale che pre­dispone gli stru­men­ti urban­is­ti­ci nec­es­sari per con­cedere ad Afer­pi la zona del quaglio­dro­mo, con­tin­uan­do la dis­truzione del ter­ri­to­rio.
Ci chia­mano provo­ca­tori, ci chia­mano dis­fat­tisti, ma nes­suno può negare che da un anno noi dici­amo esat­ta­mente la ver­ità:
che non sono state richi­este suf­fi­ci­en­ti garanzie (soprat­tut­to sul piano delle finanze) a Cevi­tal, che va incalza­to giorno per giorno, ed obbli­ga­to a ono­rare gli impeg­ni fir­mati;
che solo la mobil­i­tazione dei lavo­ra­tori e dei cit­ta­di­ni può garan­tire la gius­ta for­ma di pres­sione;
che sin­da­cati ed isti­tuzioni devono fare il loro ruo­lo di inter­preti dei bisog­ni dei lavo­ra­tori e dei cit­ta­di­ni e non gli eterni gius­ti­fi­ca­tori delle sban­date di Rebrab.
Se davvero cre­di­amo nel prog­et­to di rilan­cio del­la siderur­gia a Piom­bi­no bisogna incalzare chi lo deve real­iz­zare, sec­on­do i rec­i­pro­ci impeg­ni che i lavo­ra­tori han­no già abbon­dan­te­mente ono­ra­to e che l’imprenditore ha già alle­gra­mente dis­at­te­so.
Mobil­i­tazione del­la Val di Cor­nia a Roma, per obbli­gare il Gov­er­no, pri­mo garante dell’accordo, ad inter­venire.

Coor­di­na­men­to Arti­co­lo 1 – Camp­ing CIG 

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