Aferpi sembra un’azienda che deve chiudere
•
PIOMBINO 12 maggio 2019 — Fatto l’accordo tra il produttore indiano JSW Steel e Duferco, uno dei maggiori trader internazionali, vale a dire un’intesa cash-for-steel in cui viene fissato a priori il prezzo delle forniture.
Le indiscrezioni raccolte dall’agenzia di stampa parlano di 1 milione di tonnellate di acciaio per 600 milioni di euro.
A questo punto ci interroghiamo sul fatto che JSW a Piombino non ha ancora messo un euro. L’unico investimento giustamente fatto sono gli spogliatoi che ormai erano inesistenti. Parliamoci chiaro, lo stato dello stabilimento si sa come è: dal mezzo pontile, dove arrivano e partono le navi, da rifare totalmente ai treni di laminazione, che alla fine sono molto funzionali ma di cognizione vecchia, a un treno a rotaie dove in molti posti non esiste più neppure il tetto del capannone. Ma soprattutto è un continuo pensare a risparmiare il più possibile, sul personale e sul materiale: siamo arrivati a livelli assurdi, non sembra un’azienda che deve prendere forza, una azienda nuova, sembra una azienda che deve chiudere. È dal 1998 che al treno rotaie non viene fatto un vero revamping. Ormai la parola d’ordine dentro lo stabilimento è risparmio.
Ma Jindal crede in Piombino o no? Con i soldi freschi presi in Europa da Duferco potrebbe iniziare a pensare che per avere un buon prodotto si deve anche investire sugli impianti. Si parla del nuovo impianto da 30 milioni, per la durezza del fungo della rotaia che il mercato richiede, ma tutto il resto del treno? E dei treni ?
Jindal deve iniziare a pensare veramente al progetto Piombino, se ci crede. I prodotti non si fanno con il risparmio, un buon prodotto si fa anche modernizzando i treni esistenti, cosa ancora non fatta. Per non parlare della logistica dove assistiamo alla strana situazione per cui quando arrivano due navi insieme si deve chiedere l’aiuto dei portuali pur essendoci 1000 lavoratori a casa.
USB Piombino