Aferpi: si delinea un futuro sempre più incerto
PIOMBINO 27 novembre 2015 — Fino a pochi giorni fa la divisione tra i protagonisti nella vicenda Aferpi era tra i pessimisti (spesso indicati come gufi !) e chi invece, all’insegna dell’ottimismo, dava per scontato che tutto procedesse secondo gli accordi, accettando i ritardi con fiducia.
Le ultime notizie sulle intenzioni di Aferpi di scorporare l’ azienda per creare una società per la gestione del pontile e della logistica , le notizie su un possibile trasferimento di impianti in Brasile e sull’acquisizione della Leali, nonché l’ipotesi della partnership con JSW, le vicende tutt’altro che chiare in Algeria, gli avvicendamenti al vertice del CdA, unite alle problematiche del mercato dell’acciaio soggetto a un massiccio flusso di importazioni di prodotti cinesi, dimostrano che tutto quello che fino ad ora è stato messo in piedi si regge su un quoziente di precarietà molto elevato . Perfino il Pd oggi sente la necessità di intervenire per chiedere chiarezza quando fino ad ieri dava dei “gufi” a chi manifestava interrogativi sulla effettiva volontà di Aferpi di attuare il programma concordato.
Non c’è dubbio che lo scenario siderurgico è tutt’altro che incoraggiante, ma anche qui sono evidenti sia l’ incapacità dell’Europa a fronteggiare gli effetti di dumping che alterano il mercato sia la non volontà del Governo Renzi di attuare una politica industriale specifica per un settore che rimane strategico.
In un contesto così incerto, pieno di incognite e con notizie tutt’altro che buone, porsi seri interrogativi sul progetto Aferpi è più che legittimo. Lo ripetiamo ancora: ora basta con gli annunci! Serve rispetto per le centinaia di lavoratori/trici oggi in grave sofferenza. Così come ci sentiamo di suggerire al sindacato che, a questo punto, tenere un profilo “basso” non è proficuo proprio in relazione all’obbiettivo di rilancio della siderurgia e dell’avvenire del territorio.
Lo sciopero e la manifestazione del 2 dicembre sono un’ importante iniziativa, ma ora più che mai crediamo che sarebbe stato opportuno coinvolgere la città tutta e il territorio, stante la situazione di depressione esistente nel commercio, nelle piccole imprese e nell’indotto siderurgico .
L’incontro a fine mese deve essere risolutivo rispetto alle vere intenzioni del gruppo Cevital. Da tempo abbiamo sostenuto che i tempi e gli accordi non erano affatto chiari. Ma oggi è certo che questo tira e molla non è più accettabile.
In ultimo continuiamo a dire all’Autorità portuale, al Comune, alla Regione, che le aree demaniali non devono essere concesse prima dell’avvio operativo degli impegni nella siderurgia, così come per le altre attività, e devono essere commisurate alle effettive necessità.
Rimane molta amarezza nel constatare una evidente incapacità di programmazione politica, sia nell’amministrazione locale che in quella regionale, che si traduce in un atteggiamento di attesa e di subalternità all’imprenditore di turno, nelle cui mani si sono affidate le sorti di un intero territorio.
*Carla Bezzini è consigliere comunale di UN’ALTRA PIOMBINO