Aferpi: siamo preoccupati malgrado le rassicurazioni
PIOMBINO 12 settembre 2015 - I termini usati nei comunicati stampa riguardanti la questione Aferpi, riferiti a quanto dichiarano Tidjani e Zambon sono inquietanti. Viene rilevata “la volontà” di fare, “l’impegno” profuso, oppure si parla di “segnali “ riguardo l’acquisto del forno elettrico che “dovrebbe” avvenire a fine mese, così come a fine mese è “possibile” l’acquisto del treno rotaie che è legato a un presunto investimento in Senegal, inoltre siamo sempre alla “ricerca di accordi” con chi ci deve vendere i blumi , e sempre entro fine mese “potrebbe” essere assegnato l’appalto per lo smantellamento dell’area a caldo. Se i vari rappresentanti delle Istituzioni (sindaco, consigliere regionale, presidente della Regione..) sono rassicurati e fiduciosi da tutti questi “potrebbe” e “dovrebbe”, da questi “impegno” e “volontà” sull’andamento dei lavori, noi siamo invece parecchio preoccupati perché ci chiediamo: quali lavori? Ad oggi non c’è ancora un management preposto a fare acciaio, non ci sono ordinativi sia di materiale che di acquirenti, non c’è la data dell’acquisto del forno elettrico anche perché non c’è un piano che specifichi quale tipo di acciaio vogliamo fare, non c’è nessun piano urbanistico per la realizzazione dell’agroindustriale, non c’è un piano di bonifiche. Le uniche certezze sono la mancanza di lavoro, la negata integrazione ai Cds, la Cig, l’assenza di risposte su un eventuale rientro di altri lavoratori. Qualche tempo fa anche i sindacati espressero forti preoccupazioni sui ritardi, e ne avevano ben donde, ma oggi quali iniziative intendono prendere insieme ai lavoratori? Forse oltre alla preoccupazione, non sarebbero necessarie azioni più incisive? Comunque, questi sono i fatti, è inutile ciurlarla nel manico.
Rifondazione Comunista