Aferpi: una nuova società sulle banchine

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PIOMBINO 26 novem­bre 2015 — Sec­on­do fonti ben infor­mate sem­br­erebbe che  ieri l’azien­da abbia con­vo­ca­to i seg­re­tari provin­ciali di FIOM, FIM e UILM e comu­ni­ca­to loro l’in­ten­zione di scindere una parte del­la logis­ti­ca per oper­are sul pon­tile Afer­pi e anche sulle ban­chine del por­to di Piom­bi­no, for­man­do così una nuo­va soci­età, anche se col­le­ga­ta sem­pre alla soci­età madre, con i lavo­ra­tori attual­mente imp­ie­gati negli impianti marit­ti­mi (IMA), quel­li del movi­men­to fer­roviario (MOF), quel­lo stradale (MOS) e forse anche la vig­i­lan­za, sen­za nes­sun rien­tro di lavo­ra­tori dal­la cas­sa inte­grazione.
Se l’ipotesi espos­ta sopra cor­rispon­desse effet­ti­va­mente al vero noi dici­amo che:

1) lo scor­poro del­la logis­ti­ca può far pen­sare che l’azien­da si stia preparan­do a puntare sul­la cosa a cui è inter­es­sa­ta davvero , cioè il por­to e le aree annesse, com­in­cian­do ad abban­donare la parte siderur­gi­ca, anche in relazione al val­ore sem­pre più bas­so del­l’ac­ciaio e alle dif­fi­coltà di far uscire i cap­i­tali dal­l’Al­ge­ria per gli inves­ti­men­ti pre­visti a Piom­bi­no, con gravi riper­cus­sioni sull’occupazione;

2) se si accettasse questo pas­sag­gio si aprirebbe una por­ta attra­ver­so la quale potreb­bero pas­sare altre divi­sioni soci­etarie facen­do diventare la fab­bri­ca una specie di ” spez­zati­no ” in base al prin­ci­pio divi­di et impera in cui la soci­età madre è lib­era di fare qual­si­asi scelta e i lavo­ra­tori sono fram­men­tati, mag­a­ri con con­trat­ti e con­dizioni diverse, sen­za pos­si­bil­ità di far ” mas­sa” per difend­ere i loro dirit­ti e il loro salario;

3) pro­prio in relazione a questo non sap­pi­amo quali garanzie ci sono che i lavo­ra­tori che dovreb­bero pas­sare nel­la nuo­va soci­età vedano rispet­ta­to, per il pre­sente e per il futuro, i con­trat­ti e le con­dizioni attuali (sen­za pas­sare, poi, a con­dizioni peg­gio­ra­tive);

4) comunque, i sin­da­cati pri­ma di esprimere qual­si­asi parere in mer­i­to devono con­sultare i lavo­ra­tori ed atten­er­si al loro parere;

5) infine, queste scelte così improvvise e sen­za chiare gius­ti­fi­cazioni valide  che fac­ciano per­cepire l’u­til­ità’ orga­niz­za­ti­va (se non i motivi, non det­ti, esposti al pun­to 1 ) aumen­tano le pre­oc­cu­pazioni rispet­to alla reale volon­tà e capac­ità del­l’azien­da di real­iz­zare quan­to promes­so e se c’è un cam­bi­a­men­to di rot­ta i lavo­ra­tori lo devono sapere vis­to che c’è un accor­do scrit­to e approva­to dai lavo­ra­tori con il ref­er­en­dum e ad oggi dis­at­te­so;

6) altresì chiedi­amo il coin­vol­gi­men­to delle isti­tuzioni (Comune, Regione e Gov­er­no) a garanzia degli impeg­ni più volte assun­ti, con il mod­el­lo Piom­bi­no, ver­so i lavo­ra­tori e i cit­ta­di­ni.

Grup­po Mino­ran­za Sin­da­cale — Camp­ing CIG

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