Affanno per un piano strutturale sia pur ristretto
CAMPIGLIA MARITTIMA 23 marzo 2019 — Sabato 16 marzo si è svolta la giornata conclusiva del percorso partecipativo “strategie d’@trazione” relativo alla formazione del nuovo Piano Strutturale dei Comuni di Piombino e Campiglia Marittima.
Nei tre giorni del 5/6/7 marzo sono stati affrontati i temi considerati strategici nell’avvio del procedimento: il territorio aperto, il mare, la città. Ogni tema è stato visto per sottotemi : ambiente (acqua, natura e territorio), agricoltura, mare , turismo, città, i luoghi dell’abitare. Per ogni sottotema è stato presentato un inquadramento e una serie di relazioni introduttive alle quali è seguita la formazione di tavoli di discussione ai quali hanno partecipato cittadini, rappresentanti di associazioni e imprenditori coordinati da facilitatori di Sociolab.
I partecipanti ai tavoli sono stati 20/30 ed hanno presentato vari aspetti della realtà locale che sono stati letti come elementi positivi, elementi negativi, opportunità e difficoltà. Il Comitato per Campiglia ha partecipato a cinque incontri dei sei, sottolineando le ricadute negative della gestione delle attività estrattive e dei rifiuti sia sull’ambiente che sul turismo.
Altri sono intervenuti sottolineando fattori che determinano ricadute positive o negative su temi trattati e comunque si è evidenziata la assoluta necessità di creare pianificazione e gestione improntate alla intercomunalità per potere realmente incidere in un nuovo processo di utilizzazione virtuosa del patrimonio naturale del territorio (agricoltura di alta qualità, filiera del pomodoro, alta qualità del paesaggio e del patrimonio archeologico, compatibilità tra turismo balneare e itticoltura, termalismo, ecc.).
Questa esigenza di lavorare insieme e di mettere a punto una copianificazione è stata molto spesso sottolineata dai relatori che hanno visto in questo piano redatto per i Comuni di Piombino e Campiglia Marittima, un esempio importante di copianificazione nella scia di una tradizione dei Comuni della Val di Cornia.
Al Comitato per Campiglia questo è invece sembrato l’ultimo atto della fine della copianificazione, visto che via via siamo passati da pianificazione che riguardava cinque Comuni, a quattro poi a tre ed oggi a due soli Comuni che costruiscono un piano urbanistico insieme supportati da un impegno molto generico di altri due Comuni (San Vincenzo e Sassetta) di raccordare i propri piani strutturali a quello di Piombino e Campiglia.
Numerosi sono stati i temi sollevati dai partecipanti a vario titolo e numerose le sollecitazioni dei consulenti che hanno sottolineato che gli interventi proposti dal piano strutturale dovranno garantire la sostenibilità: questa potrà verificarsi solo se ogni intervento proposto soddisferà contemporaneamente la sostenibilità economica, sociale e ambientale.
Ma oltre questo non si è andati in quanto si è avuto sì una descrizione delle indagini sullo stato di fatto dei temi significativi, ma non è stata indicata alcuna strategia che inevitabilmente, per poter essere sostenibile deve privilegiare alcuni aspetti e mettere la sordina ad altri: secondo il Comitato per Campiglia non può aversi sviluppo sostenibile se si privilegia il settore estrattivo facendo della Val di Cornia il polo regionale degli inerti (come vorrebbe la Provincia) e se il settore smaltimento rifiuti è inteso come accumulo di rifiuti speciali di mezza Italia e non esclusivamente come occasione di recupero delle scorie di cento anni di attività metallurgica.
Infine quello che più ha stupito il Comitato è che, secondo i tecnici dell’ufficio di pianificazione, la variante al Piano strutturale (di fatto un nuovo piano strutturale come ha dichiarato un tecnico dell’Ufficio di Piano) sarà adottata verso il 15 aprile. A questo punto nasce una domanda inevitabile: visto che i consiglieri dei Comuni di Piombino e Campiglia Marittima dovranno avere con qualche giorno di anticipo i documenti per studiarli ed esprimere il loro voto a ragion veduta, e visto che, causa elezioni amministrative, l’ultimo giorno per deliberare su questioni non urgenti (catastrofi naturali, ecc.) è il 1° aprile, come farà l’ufficio di piano ad elaborare tutti i documenti di legge in poco più di dieci giorni dalla chiusura del percorso partecipativo?
I casi sono due:
- o era già tutto pronto e il percorso partecipativo è servito solo a fare bella figura,
- o i progettisti dell’ufficio del piano hanno doti da super eroi, riuscendo a tenere conto di tutto quanto detto e a preparare materiale cartografico e relazioni propositive definitive in tempi a dir poco mai visti nelle pubbliche amministrazioni.
Come si è detto la adozione da parte di queste amministrazioni deve avvenire entro e non oltre i 1° aprile mentre il tempo ultimo per legge di adozione del Piano Strutturale per i Comuni di Piombino e Campiglia Marittima è il 27 novembre 2019. Non si ravvisa quindi nessun problema di urgenza e quindi non si possono ammettere escamotages sui tempi di legge.
La adozione del nuovo Piano Strutturale potrà benissimo essere rimandata alla nuova amministrazione che scaturirà dalle elezioni del maggio.
*Alberto Primi è coordinatore del Comitato per Campiglia