Alcune ragioni per preferire la provincia di Grosseto
La passione con la quale ha preso sostanza il dibattito su un’eventuale migrazione del nostro territorio nella Provincia di Grosseto è un elemento di novità, da valorizzare e non da mortificare.
I livelli di discussione devono svolgersi nelle molteplici forme che la democrazia mette a disposizione. Nel rispetto e nell’esaltazione dei rispettivi ruoli non penso si possa affermare che la spontanea iniziativa di molti cittadini debba andare in coda o essere subordinata alle legittime prerogative di Amministrazioni e Consigli Comunali.
Certamente tutti soffriamo di una compressione dei tempi e questo probabilmente non giova all’approfondimento, ma non sempre si può avere il margine che desidereremmo.
Questa è una di quelle rare occasioni nelle quali la politica può dimostrare di non essere quel corpo pachidermico verso cui i cittadini segnalano insofferenza. Discutiamo nei tempi e nelle modalità che abbiamo a disposizione, non abbiamo altra scelta. Come istituzioni dobbiamo reagire con prontezza e capacità di dialogo alle scelte urgenti che l’attualità ci mette di fronte.
Dal dibattito emerge chiaramente che ognuno ha la propria ricetta, tratteggiando di conseguenza il proprio mondo ideale. E’ una bella cosa e dimostra coinvolgimento personale ed intellettuale. Non concordo però con chi dimentica di misurarsi con l’assetto costituzionalmente definito; in parole povere fintanto che le province esisteranno, anche nella mostruosa forma con cui il governo le ha pensate, è con quelle che dovremo confrontarci. Se poi il territorio saprà esprimere una propria e nuova omogeneità (Comune Unico, Unione dei Comuni, associazione di funzioni..ecc) tanto meglio sarà per il governo dei territori, ma oltre ad evocare modelli occorrerà trovare sostanza e capacità di attualizzarli nel nostro mutato scenario socio-economico.
Personalmente trovo ricca di argomenti la proposta di immaginare la nostra città ed il nostro territorio inserito nell’area sud, Grosseto/Siena, della nostra regione. Molti i punti già ben sottolineati. Voglio solo aggiungere la questione della gestione della fascia costiera e dei parchi. In entrambi casi vi è una contiguità non solo amministrativa ma anche, e soprattutto, geografica e morfologica che imporrebbe una gestione omogenea con i territori posti a sud di Piombino. L’unitarietà del Golfo di Follonica con tutte le sue virtù e problematiche (erosione costiera, salvaguardie, fruizione turistica…) e di per sé argomento solido per pensare che l’attuale modello di gestione spezzato in due province sia sbagliato. Idem dicasi per il sistema dei Parchi che a sud trova interessanti affinità e relazioni con gli ambiti collinari delle aree minerarie fin giù al Parco della Maremma e il territorio di Orbetello, con quegli aspetti naturalistici così simili alle nostre pianure e paludi costiere.
Per queste, e per altre ragioni, ho trovato normale apporre la mia firma all’iniziativa dei cittadini, un gesto semplice che aiuta tutti a coltivare e ridare slancio positivo alla rete di relazioni della nostra comunità, soprattutto, come in questo caso, quando ci si attiva “per qualcosa” e non “contro qualcosa”.
Marco Chiarei