Alla stazione di Campiglia una brutta lottizzazione
CAMPIGLIA 13 maggio 2014 — Negli anni ’80 la Regione Toscana previde di realizzare un centro intermodale ferro/gomma nell’ambito della Stazione di Campiglia Marittima. Benché tale ipotesi svanisse alla fine degli anni ’80 il Comune mantenne una previsione del genere nei suoi strumenti urbanistici.
Da questa scommessa su un futuro di sviluppo delle relazioni tra Aurelia, linea ferroviaria Genova-Roma e porto di Piombino nelle quali il ruolo di Campiglia doveva essere strategico, nacque la lottizzazione chiamata “AREA SERVIZI PER L’ASSISTENZA ALL’UOMO ED AL VEICOLO” che, approvata il 28-10-1998, venne convenzionata il 20 Aprile 1999 con conseguente completamento entro il 20 Aprile 2009. La lottizzazione con i suoi circa 100.000 metri quadrati di superficie interessata, rappresentava uno degli interventi edificatori più estesi di tutto il Comune e vi si dovevano realizzare residenze, albergo e area commerciale, officine e fabbricati artigianali per assistenza meccanica, autosalone, motorizzazione civile, spazi stoccaggio per autotrasportatori, lavaggio automezzi, eliporto.
Il progetto di lottizzazione era dimensionalmente molto pesante (mc. 30.000 di residenze e commerciale e circa mq. 20.000 di edifici artigianali-commerciali-servizi) ma estremamente modesto da un punto di vista urbanistico. In esso infatti si mescolano fenomeni urbani residenziali e fenomeni prettamente artigianali e di servizio, senza però trovare alcuna soluzione in grado di coniugare questi due aspetti. Lo stesso verde urbano attrezzato non rappresentava un fatto aggregativo ma si riduceva a concentrarsi in aree periferiche e residuali delle aree edificate e inedificabili in quanto in massima parte di rispetto alla Aurelia e al torrente Corniaccia. In pratica siamo di fronte non a un nuovo pezzo di città ma a un mediocre esempio di anonima periferia urbana.
In realtà le previsioni del piano di lottizzazioni presenteranno molto presto delle criticità, infatti fino dal 2003 comincia la presentazione di una serie ininterrotta di varianti che denunciano una situazione di difficoltà ad immettere sul mercato quanto previsto e questo anche prima della crisi del 2008. Nel 2005 viene firmata la convenzione di una prima variante presentata nel 2003. Nel 2007 viene presentata una seconda variante la cui convenzione viene stipulata nel 2010 (la lottizzazione era scaduta nel 2009). Tutto ciò non è ancora sufficiente a fare decollare l’operazione e nel 2012 la proprietà presenta una ulteriore variante, approvata nel 2013 e ancora da convenzionare.
Ad oggi ci troviamo di fronte ad una parte del territorio del Comune di Campiglia importante per dimensione e per impatto visivo (il biglietto da visita del Comune per chi viene in treno), completamente disastrato: strade non completate, marciapiedi inesistenti o sconnessi sui quali crescono erbacce, illuminazione carente o mancante, terreni abbandonati su quali si accumulano inerti e terre di scavo, una strada principale priva di qualunque piantumazione prevista, verde pubblico inesistente, la strada tangente alla lottizzazione lasciata a metà e piena di buche e pozzanghere, edifici artigianali costruiti e mai finiti in mancanza di un acquirente, edifici artigianali abbandonati per cessazione di attività, A questo quadro possiamo aggiungere un albergo nuovo relegato alla fine di una strada costeggiato da aree incolte, un vecchio albergo abbandonato, abitazioni prive di qualunque servizio commerciale di supporto.
Di fronte ad un esempio così indecente di occupazione di suolo e di distruzione del territorio, la cosa che è difficile perdonare ad una amministrazione è di non avere cercato in tutti questi anni di rimediare ad un errore previsionale macroscopico e ad un progetto urbanistico che, come dimostra quello che è già stato realizzato, era, ed è, totalmente inadeguato.
L’unica cosa fatta è quella di assumere un atteggiamento molto comprensivo per le difficoltà dei proprietari concedendo proroghe e destinazioni sempre più ampie e “pregiate” che nulla ormai hanno a che vedere con gli scopi iniziali insiti nel titolo “AREA SERVIZI PER L’ASSISTENZA ALL’UOMO ED AL VEICOLO”. In questo modo si è però perso di vista il diritto di chi vive nei pressi, di tutti i cittadini in genere e di chi arriva o parte da Campiglia di avere a disposizione degli spazi almeno decenti e dignitosi.
Arch. Alberto Primi, Comitato per Campiglia