Altro che consiglio di fabbrica, occorre mobilitarsi!
PIOMBINO 23 ottobre 2015 — Nell’assemblea del 9 di ottobre i lavoratori decisero che, nel caso in cui entro una settimana non fossero emerse novità concrete e positive, si sarebbe andati immediatamente alla mobilitazione, secondo le testuali parole del segretario nazionale Fiom, Faticanti. Non solo non è stato rispettato quell’impegno, ma dopo l’esito negativo dell’incontro del 22 ottobre tra Azienda e Sindacato, quest’ultimo si limita ad annunciare la riunione del consiglio di fabbrica.
Le risposte avute dal sindacato nell’incontro del 22, sono state senza dubbio negative:
a) Ad oggi non rientrerà nessun lavoratore dalla cassa integrazione;
b) Non si ottiene niente rispetto alla decurtazione salariale (par, contributo mensa, ecc. ) di cui, fra l’altro, il sindacato si era ben guardato di accennare nell’assemblea. È probabile che l’azienda, dopo aver ottenuto un accordo capestro per i lavoratori, non lo stia neanche rispettando;
c) Nel comunicato il sindacato, nei fatti, ammette perfino che l’azienda non rispetterà l’impegno di aumentare i volumi di produzione per il mese di Novembre, come era stato invece sottoscritto nel verbale di incontro al Mise, solo pochi giorni or sono;
d) Nonostante questo si rimanda tutto ad altri incontri, all’infinito, accettando ogni cosa. In pratica delle conclusioni e di quanto annunciato da Faticanti non è rimasto niente.
Noi diciamo al sindacato:
1) Considerati i ritardi, è stato tradito il mandato dei lavoratori che avevano dato l’ultimatum all’azienda;
2) Chiediamo che si organizzino iniziative di forte mobilitazione di tutto il territorio, senza aspettare un giorno in più;
3) Se qualcuno del sindacato non vuole applicare il mandato democratico dei lavoratori deve trarne le conseguenze e dimettersi subito;
4) Il sindacato è tenuto a organizzare subito iniziative di mobilitazione, da decidere al più presto riunendo l’assemblea di tutti i lavoratori alla presenza dei segretari nazionali per far rispettare totalmente mandato dei lavoratori; non basta certo riunire il consiglio di fabbrica a parte chiuse.
Da luglio non vi è stato alcun cambiamento in positivo, nessun passo in avanti, nessun progresso. Al sindacato diciamo che siamo stanchi di questo infinito tira e molla che sta logorando tutti lavoratori e le loro famiglie. Non si può continuare a lasciar calpestare i nostri bisogni e diritti, la nostra dignità e a questo punto anche la nostra intelligenza.
Gruppo di minoranza sindacale-Camping CIG e altri lavoratori e lavoratrici