Alzarsi all’alba per un prelievo al distretto

· Inserito in Spazio aperto

Non tut­ti i dis­tret­ti san­i­tari sul ter­ri­to­rio sono uguali, ma a Ven­tu­ri­na per un pre­lie­vo del sangue bisogna anco­ra met­ter­si in fila all’alba, pri­ma che apra il dis­tret­to, e atten­dere ore. I pre­lievi sono con­tin­gen­tati, mas­si­mo 40, e non esiste nes­suna preno­tazione. Per capire se puoi toglier­ti il sangue devi per forza andare al dis­tret­to la mat­ti­na presto. Gli infer­mieri fan­no il pos­si­bile per effet­tuare qualche pre­lie­vo in più, ma chi arri­va dopo deve ritornare un altro giorno, speran­do di farcela. Tan­ta gente in atte­sa, pochi oper­a­tori, assen­za di pri­va­cy, una quan­tità infini­ta di cartel­li infor­ma­tivi alle pareti dai quali è impos­si­bile capire come fun­zio­nano i servizi, mod­uli da riem­pire per dichiarare fas­cia di red­di­to e codice fis­cale. Sono infor­mazioni che la pub­bli­ca ammin­is­trazione possiede e che dovrebbe reperire negli uffi­ci pub­bli­ci. Invece sono gli uten­ti, spes­so anziani e con dis­a­gi fisi­ci, a dover­li fornire ogni vol­ta in con­dizioni assurde: man­cano tavoli e penne, i mod­uli sono illeg­gi­bili, si devono ricor­dare dati che spes­so non si conoscono. Una situ­azione che per­du­ra da anni sen­za che siano state trovate soluzioni adeguate. A sen­tire ASL e ammin­is­tra­tori locali va tut­to bene. Forse non fre­quen­tano il dis­tret­to di Ven­tu­ri­na e non con­sid­er­a­no che serve cir­ca 10.000 per­sone.
In realtà il prob­le­ma delle file nel dis­tret­to di Ven­tu­ri­na è la spia di una cadu­ta di atten­zione ver­so i servizi san­i­tari sul ter­ri­to­rio dove, in col­lab­o­razione con gli stes­si medici di famiglia, potreb­bero essere ero­gate mag­giori prestazioni di pre­ven­zione e cura, riducen­do la pres­sione sull’ospedale e garan­ten­do mag­giore assis­ten­za. Non sono azioni mar­gin­ali: la buona san­ità inizia con la pre­ven­zione e la pre­ven­zione sta a monte dell’ospedale. Di questo non si par­la più.

 

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