Ampliamento cave: è il nuovo modello di sviluppo
PIOMBINO 4 novembre 2018 – Pare persino poco credibile. È passato poco più di un mese da quando il Comune di San Vincenzo ha approvato la convenzione con i Comuni di Sassetta e Suvereto per la gestione associata dell’elaborazione e redazione del piano strutturale intercomunale (il più importante strumento di pianificazione urbanistica comunale ed intercomunale) e già smentisce quella decisione. Con due deliberazioni del 30 ottobre la Giunta comunale ha formulato l’indirizzo operativo agli uffici comunali perché vengano predisposti gli atti per promuovere l’accordo di pianificazione per l’ampliamento della cava di Montecalvi, come da richiesta della Cave di Campiglia spa, e della cava Solvay di San Carlo, come da richiesta della società Solvay Chimica spa.
Naturalmente nelle deliberazioni ci sono ben pochi dati tecnici ma per capire cosa significano gli ampliamenti di cui si parla basta dare un’occhiata alle due planimetrie sottostanti, tratte dalle delibere stesse per verificare l’imponenza degli ampliamenti previsti:
Il Comitato per Campiglia ha ricostruito la somma delle due nuove aree di cava che sarebbero così estese da “ricongiungersi in un unico enorme fronte cava che da San Carlo si dipanerà fino alla povera Rocca di San Silvestro”:
Ma se ne capisce il significato anche leggendo l’elenco degli strumenti urbanistici e pianificatori che debbono essere o definiti o variati:
- variazione del PIT (approvato con deliberazione del Consiglio regionale n.37 del 27 marzo 2015) per l’inserimento della nuova localizzazione nei caratteri idrogeomorfologici dei bacini idrografici e dei sistemi morfogenetici (Invariante I) e caratteri eco-sistemici del paesaggio (Invariante l);
- variazione del PTTC della Provincia di Livorno approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 52 del 25.03.2009;
- variazione del Piano strutturale del Comune di San Vincenzo approvato con la D.C.C. n° 76 del 05/08/2015, integrata dalla D.C.C. n° 11 del 08/01/2016 pubblicato sul B.U.R.T. n°. 6 il 10.02.2016;
- variazione del Regolamento Urbanistico approvato con D.C.C. n°. 32 il 0 6.07.2013;
- definizione dell’inserimento della proposta di localizzazione nel Piano Regionale Cave (PRC) in corso di formazione;
- variazione del Piano delle Attività Estrattive di Recupero delle aree escavate e riutilizzo dei residui recuperabili della Regione Toscana (PRAER) approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 27 del 27 febbraio 2007;
- variazione del Piano delle Attività Estrattive di Recupero delle aree escavate e riutilizzo dei residui recuperabili della Provincia di Livorno (PAERP).
È un atto dovuto quello del Comune di San Vincenzo in conseguenza della richiesta dei due privati? Non sembra dalla lettura delle leggi regionali citate. Appare piuttosto una volontà del Comune e del solo Comune che non a caso non cita nemmeno nelle due deliberazioni la convenzione per la redazione del nuovo piano strutturale che lo lega a Sassetta e Suvereto.
Sarà interessante capire l’opinione di questi due Comuni.
Ma non solo di loro.
Nella suddetta convenzione si sono approvati anche gli obiettivi strategici contenuti nel documento politico del 17 luglio 2018, quello che anche i Comuni di Piombino e Campiglia hanno posto a base del piano strutturale che hanno deciso di redarre ed approvare. Cosa pensano i Comuni di Campiglia e Piombino, un simile ampliamento delle cave è in linea con quella “nuova stagione di pianificazione urbanistica come strumento di sviluppo economico, delle vocazioni e delle ambizioni territoriali” tanto recentemente declamata?
È questa la qualità ambientale per la quale, parole del Comune di Piombino, “il territorio della Val di Cornia sceglie di rileggere e aggiornare il proprio modello di sviluppo puntando sulla sostenibilità ambientale. Sostegno al lavoro e rispetto dell’ambiente devono essere due aspetti interconnessi e non in conflitto per una reale diversificazione economica, con economia circolare, nuove sfide dell’agricoltura, turismo legato al benessere, potenziamento del sistema dei parchi”?
Un’ultima considerazione: in genere quando si lavora per rinnovare uno strumento urbanistico come il piano strutturale le varianti che si fanno sono in riduzione non in aumento, se non altro per lasciare un più ampio margine di scelta e decisione finale e per rendere quello strumento più coerente con la visione dell’assetto territoriale che politicamente si ha in mente. In questo caso, ma non è il solo e non solo nel Comune di San Vincenzo, si è fatto il contrario.
Ed anche queste sono valutazioni politiche.
(Foto di Pino Bertelli)
Ma il rispetto e il recupero dell’ambiente sono solo una retorica elettorale?!?! Eppure usciamo freschi freschi da un disastro che ha lasciato il segno! Boh…incredibile!