Anche a San Vincenzo l’alternativa è possibile
SAN VINCENZO 15 gennaio 2014 — Da anni ho ormai chiarito che non ho intenzione di presentarmi per la terza volta alle amministrative e il movimento politico che ho rappresentato ha messo a disposizione l’ipotesi di non presentarsi per favorire la costituzione di un’unica lista di cittadini che possa realizzare concretamente le istanze di cambiamento così presenti nel nostro Comune.
Nessuno più difende l’operato dell’Amministrazione che ha dimostrato inerzia nel dare risposta ai problemi economici, incapacità di perseguire una coerente politica urbanistica e una predisposizione allo spreco di denaro pubblico insostenibile in periodi di crisi.
Tutti si scoprono paladini del rinnovamento, persino nel PD. La debolezza della Giunta Biagi ha balcanizzato la maggioranza e spinto gli assessori a preparare ciascuno la propria campagna elettorale. Su tutti Bandini e Cecchini che dovranno però confrontarsi con il candidato renziano come ha ricordato Pini.
In queste future ipotesi amministrative non esiste possibilità di cambiamento. Credo che con un lavoro meno miope, il quadro delle alternative avrebbe potuto partire avvantaggiato nella corsa alle elezioni. La presenza di un unico fronte di alternativa avrebbe creato il caos nella compagine di maggioranza acuendo divisioni e personalismi. Ad oggi invece le alternative partono divise ed in lotta tra di loro.
Gli unici che hanno ricercato un dialogo con tutte le forze presenti a San Vincenzo per presentarsi come alternativa di governo, sono i ragazzi e le ragazze di Assemblea Sanvincenzina, un soggetto effettivamente trasversale che parte da valori certi e precisi, da un’ampia partecipazione e da un solido consenso. Il M5S tuttavia ha affermato che pretende presentare il proprio simbolo sebbene i dati sin qui ottenuti alle amministrative in tutt’Italia non siano comparabili con quelli delle elezioni politiche e nonostante molti promotori dell’AS siano elettori del M5S. Neppure siAmo San Vincenzo sembra disposta a dialogare per cambiare l’amministrazione di questo comune. Infatti nel caso di questa lista civica, dai toni e contenuti riconducibili ad una destra — destra, non si transige sul candidato sindaco. Così l’esasperazione dei personalismi e delle appartenenze separano cittadini che potrebbero appoggiare il medesimo progetto politico.
Il quadro è tuttavia ancora incerto. Soprattutto non è chiaro se il PD riuscirà a presentare un solo candidato o si verificheranno delle scissioni. Molti cittadini, me compreso, non rinunceranno a pretendere un cambiamento e a votare chi ha lavorato perché questo potesse concretizzarsi dialogando con tutti e sfidando, a partire da un chiaro progetto amministrativo, l’attuale blocco di potere rappresentato dal PD.