Anche per l’industria ma senza acciai al piombo
PIOMBINO 22 marzo 2019 — Da un colosso dell’acciaio quale è Jindal ci aspettiamo un serio rilancio del nostro stabilimento in termini produttivi ed occupazionali nel mondo della siderurgia, un progetto che dia un futuro certo a tutti i dipendenti coinvolti in questa vicenda e, di conseguenza, un equilibrio economico al territorio stesso. Come futura amministrazione di questa città ci impegneremo, sin da subito, a collaborare costantemente con il gruppo indiano, per arrivare presto ad ottenere tali risultati senza però dimenticarci mai che alla base di ogni tavolo, di ogni trattativa ed accordo metteremo sempre davanti a tutto due punti per noi inderogabili: la salvaguardia dell’ambiente e la salute dei nostri concittadini. Queste regole varranno per Jindal e per tutti quegli imprenditori che operano, o decideranno di venire ad operare, all’interno del nostro territorio. Detto questo, è notizia di questi giorni la volontà della proprietà Jindal di effettuare dei test di lavorazione degli acciai automatici o acciai al piombo presso il reparto Tmp di Aferpi. Una scelta che, se confermata, non possiamo che giudicare negativamente e non in linea con le attese di una città che da questa società si aspetta il ritorno ad una produzione d’acciaio pulito, che si ottiene solo con l’utilizzo di impianti all’avanguardia e non certo con strutture vetuste, che daranno soltanto nuova vita a lavorazioni superate ed ormai bandite da Piombino già decenni fà, per l’ impatto negativo sulla salute di chi vive nella nostra città. Non possiamo né vogliamo assolutamente permetterlo. Se i cittadini ci sceglieranno quali amministratori della nostra Piombino, è nostra ferma volontà creare un tavolo permanente con Aferpi (così come con le altre grandi realtà imprenditoriali in crisi che operano sul territorio comunale). Questo perchè, per il bene di tutti coloro che vivono e lavorano a Piombino, crediamo fermamente in un progetto unico votato alla sinergia fra tutti i soggetti protagonisti sul territorio. Crediamo fermamente in questo. Proprio in quest’ottica chiederemo collaborazione agli imprenditori: in questo caso, ad esempio, è nostra precisa intenzione quella di discutere con Aferpi di quegli spazi concessi, ma oggi non più necessari, ovvero quelle porzioni di suolo pubblico limitrofe alla città, al porto e al quagliodromo. Ribadiamo quindi che il nostro impegno sarà orientato ad una Piombino attenta alla salute del proprio territorio e dei suoi cittadini, le concrete forze motrici del vero cambiamento che vogliamo assolutamente portare.