Anche per l’industria ma senza acciai al piombo

· Inserito in Spazio aperto
Francesco Ferrari

PIOMBINO 22 mar­zo 2019 — Da un colos­so del­l’ac­ciaio quale è Jin­dal ci aspet­ti­amo un serio rilan­cio del nos­tro sta­bil­i­men­to in ter­mi­ni pro­dut­tivi ed occu­pazion­ali nel mon­do del­la siderur­gia, un prog­et­to che dia un futuro cer­to a tut­ti i dipen­den­ti coin­volti in ques­ta vicen­da e, di con­seguen­za, un equi­lib­rio eco­nom­i­co al ter­ri­to­rio stes­so. Come futu­ra ammin­is­trazione di ques­ta cit­tà ci impeg­ner­e­mo, sin da subito, a col­lab­o­rare costan­te­mente con il grup­po indi­ano, per arrivare presto ad ottenere tali risul­tati sen­za però dimen­ti­car­ci mai che alla base di ogni tavo­lo, di ogni trat­ta­ti­va ed accor­do met­ter­e­mo sem­pre davan­ti a tut­to due pun­ti per noi indero­ga­bili: la sal­va­guardia del­l’am­bi­ente e la salute dei nos­tri concit­ta­di­ni. Queste regole var­ran­no per Jin­dal e per tut­ti quegli impren­di­tori che oper­a­no, o decider­an­no di venire ad oper­are, all’in­ter­no del nos­tro ter­ri­to­rio. Det­to questo, è notizia di questi giorni la volon­tà del­la pro­pri­età Jin­dal di effet­tuare dei test di lavo­razione degli acciai auto­mati­ci o acciai al piom­bo pres­so il repar­to Tmp di Afer­pi. Una scelta che, se con­fer­ma­ta, non pos­si­amo che giu­di­care neg­a­ti­va­mente e non in lin­ea con le attese di una cit­tà che da ques­ta soci­età si aspet­ta il ritorno ad una pro­duzione d’ac­ciaio puli­to, che si ottiene solo con l’u­ti­liz­zo di impianti all’a­van­guardia e non cer­to con strut­ture vetuste, che daran­no soltan­to nuo­va vita a lavo­razioni super­ate ed ormai ban­dite da Piom­bi­no già decen­ni fà, per l’ impat­to neg­a­ti­vo sul­la salute di chi vive nel­la nos­tra cit­tà. Non pos­si­amo né vogliamo asso­lu­ta­mente per­me­t­ter­lo. Se i cit­ta­di­ni ci sceglier­an­no quali ammin­is­tra­tori del­la nos­tra Piom­bi­no, è nos­tra fer­ma volon­tà creare un tavo­lo per­ma­nente con Afer­pi (così come con le altre gran­di realtà impren­di­to­ri­ali in crisi che oper­a­no sul ter­ri­to­rio comu­nale). Questo per­chè, per il bene di tut­ti col­oro che vivono e lavo­ra­no a Piom­bi­no, cre­di­amo fer­ma­mente in un prog­et­to uni­co vota­to alla sin­er­gia fra tut­ti i sogget­ti pro­tag­o­nisti sul ter­ri­to­rio. Cre­di­amo fer­ma­mente in questo. Pro­prio in quest’ot­ti­ca chieder­e­mo col­lab­o­razione agli impren­di­tori: in questo caso, ad esem­pio, è nos­tra pre­cisa inten­zione quel­la di dis­cutere con Afer­pi di quegli spazi con­ces­si, ma oggi non più nec­es­sari, ovvero quelle porzioni di suo­lo pub­bli­co lim­itrofe alla cit­tà, al por­to e al quaglio­dro­mo. Rib­a­di­amo quin­di che il nos­tro impeg­no sarà ori­en­ta­to ad una Piom­bi­no atten­ta alla salute del pro­prio ter­ri­to­rio e dei suoi cit­ta­di­ni, le con­crete forze motri­ci del vero cam­bi­a­men­to che vogliamo asso­lu­ta­mente portare.

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