Anche se uno volesse non possiamo offrire niente

· Inserito in Teoria e pratica
Riccardo Gelichi

PIOMBINO 17 giug­no 2017 — A trat­ti non pare, ma è fal­li­ta la prin­ci­pale indus­tria siderur­gi­ca toscana ed è in atto una rad­i­cale trasfor­mazione socioe­co­nom­i­ca, un depau­pera­men­to dei servizi gen­er­ali e del deco­ro. Al net­to delle riven­di­cazioni sin­da­cali, delle prese di posizione politiche e del­la facile retor­i­ca, per­cepi­amo un impeg­no cogente, uno sfor­zo par­ti­co­lare, eccezionale, che dovrebbe richiedere un momen­to così esclu­si­vo? Non avver­ti­amo affat­to la dif­feren­za fra area comune e area di crisi com­p­lessa e, se fos­se un prob­le­ma buro­crati­co, esiste un tavo­lo di con­fron­to per­ma­nente sui temi urban­is­ti­ci per una vera diver­si­fi­cazione, con la Regione Toscana? Abbi­amo una piani­fi­cazione inges­sa­ta, un rego­la­men­to urban­is­ti­co ina­dat­to a dare risposte alla situ­azione attuale. Tradot­to sig­nifi­ca che se un investi­tore vuole venire a Piom­bi­no, non può fare prati­ca­mente niente. Esaurite le aree disponi­bili, niente espan­sione edilizia, blin­da­ta la poten­zial­ità ricetti­vo tur­is­ti­ca. Non è vero che non ci sareb­bero impren­di­tori. Ammes­so che qual­cuno li cer­casse, il prob­le­ma è che non abbi­amo nul­la da offrire, o meglio, non ci pos­sono essere prog­et­ti attual­iz­z­abili, se non qualche chiosco. Le regole preve­dono un nuo­vo piano strut­turale, ser­vono due anni, gli uffi­ci comu­nali sono oberati. Bene! La lista civi­ca Ascol­ta Piom­bi­no attra­ver­so una mozione, cercherà di impeg­nare l‘amministrazione comu­nale a intrapren­dere in tem­pi rapi­di con­tat­ti con la Regione Toscana per isti­tuire un tavo­lo per­ma­nente, per gestire l’in­tero riordi­no urban­is­ti­co del­la stru­men­tazione di rifer­i­men­to. Chieder­e­mo inoltre di pren­dere ulte­ri­ore atto del­la neces­sità di un impeg­no stra­or­di­nario in ter­mi­ni eco­nomi­ci e strate­gi­ci del­la Regione Toscana, per accel­er­are l’avvio del pro­ced­i­men­to del nuo­vo piano strut­turale d’area, attra­ver­so uffi­ci di con­sulen­za ester­na, meglio se piom­bi­ne­si. Obbi­et­ti­vo: sei mesi al mas­si­mo per l’adozione del nuo­vo piano.

*Ric­car­do Gelichi è Por­tav­oce Lista Civi­ca Ascol­ta Piom­bi­no

(Foto di Pino Bertel­li)

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