Ancora osservazioni alla VIA per l’impianto CREO
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PIOMBINO 5 settembre 2017 — È di nuovo in pubblicazione ai fini del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) il progetto “Realizzazione dell’impianto di recupero di rifiuti organici sito nel Comune di Piombino (LI) in Loc. Colmata, Area Apea”. Dal 1° settembre 2017 decorrono i 45 giorni entro cui qualunque cittadino può presentare osservazioni. La ripubblicazione si è resa necessaria a seguito di richieste di informazioni aggiuntive e chiarimenti formulate dalla Regione Toscana. Tutta la documentazione può essere scaricata dal sito http://www.regione.toscana.it/-/progetti-sottoposti-a-procedura-di-valutazione-di-impatto-ambientale
Le osservazioni ed integrazioni richieste dalla Regione Toscana riguardano i seguenti capitoli:
0. Aspetti generali
1. Aspetti programmatici
2. Aspetti progettuali
3. Aspetti Ambientali
3.1 — Componente Ambiente idrico, suolo e sottosuolo
3.2 Emissioni in atmosfera e emissioni odorigene
3.3 Componente Rifiuti
3.4 Componente Rumore
3.5 Traffico indotto.
La Regione Toscana richiede anche di formulare le proprie controdeduzioni alle osservazioni già presentante dal pubblico.
Come si vede si tratta di un elenco corposo di argomenti molto importanti tra i quali ne scegliamo alcuni ai quali, peraltro, se ne aggiungono altri altrettanto importanti:
0. Aspetti Generali
b) si chiede a CREO srl di :
— indicare quali opere civili di preparazione del sito siano a proprio carico (sia in termini di progettazione che di realizzazione e con particolare riferimento al progetto della struttura edilizia che ospiterà l’impianto), e quali invece siano a carico del SG, provvedendo conseguentemente ad integrare/aggiornare gli elaborati progettuali ed ambientali con le suddette opere;
— indicare le modalità di coordinamento del progetto in esame con l’attuazione delle infrastrutture previste nell’area APEA.
0.2 — Trattandosi di un impianto innovativo, di cui si è a conoscenza dell’esistenza di un solo altro impianto funzionante con la medesima tecnologia HTC situato a Valencia in Spagna, e considerato che l’impianto in progetto risulta risulta di dimensioni molto maggiori (60000t/a contro le 14000 t/a) e con una tipologia di rifiuti in ingresso molto più ampia rispetto all’impianto spagnolo, si chiede al proponente:
— di indicare le motivazioni che lo hanno portato a prevedere il trattamento di numerosi codici CER a fronte del limitato numero di codici CER in ingresso all’esistente impianto di Valencia;
— di effettuare una valutazione circa la fattibilità di avviare lo stabilimento per stadi successivi, introducendo progressivamente i diversi rifiuti trattati, al fine di mettere a punto la gestione dell’impianto, nonché la mitigazione degli impatti attesi.
2.3 – La documentazione progettuale ed ambientale presenta numerose contraddizioni e meri errori di battitura, si chiede pertanto di verificare la coerenza interna della stessa, fornendo precisazioni in merito.
1. Aspetti programmatici
1.1 — Premesso che l’intenzione manifestata dalla ditta Creo è quella di inserire l’impianto all’interno del sistema di gestione dei rifiuti organici da raccolta differenziata della Regione Toscana e di altre Regioni, intercettando quei flussi di urbani non coperti da adeguati impianti di trattamento, fino a coprire un fabbisogno di FORSU per una percentuale pari al 60% della produzione stimata in Toscana, si ritiene opportuno ricordare che i fabbisogni di trattamento della FORSU e l’assetto impiantistico necessario a garantire il loro corretto recupero (nella fase a regime) sono individuati dalla pianificazione vigente in materia di rifiuti (PRB regionale).
Considerato che l’impianto in progetto non risulta tra quelli pianificati per il servizio di gestione integrata (a cui è destinato il conferimento della FORSU), considerato altresì che non è preclusa la possibilità di trattare rifiuti urbani a recupero anche al di fuori degli impianti
indicati dalla pianificazione, si ricorda tuttavia che non esiste alcun obbligo da parte della Pubblica Amministrazione di garantire flussi costanti in ingresso ad impianti non individuati dalla pianificazione.
In considerazione di quanto sopra esposto, atteso che la proposta progettuale (impianto di recupero rifiuti non pericolosi da 60.000 t/a) viene giustificata principalmente con la necessità di trattamento della FORSU prodotta a livello regionale (vedasi il riferimento ai paragrafi 7–8 della rel.1.10), si ritiene che la fattibilità del progetto venga valutata anche in relazione all’ipotesi di flussi di rifiuti in ingresso diversi dalla FORSU di derivazione regionale.
1.2 — In riferimento all’analisi dei criteri localizzativi definiti dal Piano Regionale Rifiuti e Bonifiche Siti Inquinati (PRB), la documentazione prodotta non appare esaustiva in quanto non approfondisce e contestualizza le problematiche rilevate per l’area interessata dall’intervento
(classificazione dell’area a pericolosità idraulica elevata I3, presenza di nuclei di limitate dimensioni al limite dei 200 mt dall’impianto, ecc).
Si richiede pertanto al Proponente di verificare puntualmente la congruità dell’area dell’impianto con tutti i criteri di localizzazione definiti dal PRB per la tipologia di impianto in progetto, ovvero con riferimento ai seguenti punti dell’allegato 4:
• 3.5 “altri impianti di recupero o smaltimento diversi dai precedenti autorizzati in procedura ordinaria” per quanto riguarda i rifiuti speciali
• 2.2 “impianti a tecnologia complessa” per quanto riguarda rifiuti urbani.
Tale verifica dovrà:
• dimostrare l’assenza di criteri escludenti;
• individuare eventuali criteri penalizzanti, indicando, se del caso, eventuali misure di mitigazione necessarie a definire l’idoneità dell’area alla realizzazione dell’impianto;
• essere documentata con adeguati elaborati tecnici.
1.3 — Premesso che nell’area APEA sono ricompresi i seguenti siti oggetto di procedimenti di bonifica art. 242 del D.Lgs. 152/2006e s.m.i.:
• Area “Ex Cimimontubi” perimetrata nel SIN di Piombino e restituita all’uso legittimo con Verbale della Conferenza dei Servizi decisoria del MATTM del 18 novembre 2010, non essendo stata evidenziata alcuna contaminazione dei suoli relativamente agli analiti ricercati;
• Area Co&Ci sottoposta ad interventi di decontaminazione (D.D. n. 659 del 9 luglio 2013 del Comune di Piombino), in attesa di certificazione di avvenuta bonifica da parte della Provincia.
Si chiede al proponente di verificare l’ubicazione dell’area in cui prevede di inserirsi mediante sovrapposizione di una planimetria georeferenziata con quella della perimetrazione SIN, al fine di chiarire lo stato attuale dei vincoli esistenti sul sito in relazione al procedimento di bonifica ancora in corso.
1.4 — Per quanto riguarda la rispondenza alla lettera d) del D.Lgs.184-ter “l’utilizzo della sostanza o dell’oggetto non porterà a impatti complessivi negativi sull’ambiente o sulla salute umana”, si esprimono perplessità in merito al recupero di un EoW come combustibile fossile quale la lignite, alla luce della produzione per combustione della stessa di una quantità di CO2 superiore ad altri combustibili come l’antracite o il gas naturale; ciò può costituire un fattore di incompatibilità con l’obiettivo del VII Piano di Azione Ambientale Europeo (“Europa 2020”), e, a caduta, della pianificazione ambientale nazionale e regionale, che si prefigge di passare ad un’economia a basse emissioni di carbonio. Deve essere pertanto fornita una implementazione dello studio di coerenza del SIA con gli aspetti legati alla riduzione delle emissioni di CO2 di cui al VII Piano di Azione Ambientale Europeo, in riferimento alla produzione di lignite come combustibile.
2. Aspetti progettuali
2.1 – Considerato che in relazione ai prodotti end of Waste previsti in uscita dal processo, la documentazione progettuale risulta non sufficientemente chiara e presenta varie contraddizioni (ad esempio in parti diverse della documentazione presentata oltre alla green lignite che secondo il Proponente rispetta la norma UNI, si menzionano anche: green lignite di tipo A e di tipo B ‑per un totale di 16.000 t/a o in alcune sezioni 15.000 t/a‑, fertilizzante/ammendante/concentrato , TEE, acqua purificata per uso industriale 20.000 t/a), si chiede al proponente di fornire un quadro esaustivo di tutti i possibili prodotti end of Waste (EoW) riportati nella documentazione di progetto, indicando per ciascun prodotto le modalità individuate per uscire dal campo di applicazione della parte IV del D.Lgs. 152/06 ivi compresa la destinazione dei singoli flussi di prodotti.