Ancora senza chiarezza l’accordo con Cevital

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 7 otto­bre 2015 — Il con­siglio comu­nale di Piom­bi­no del 5 otto­bre si è svolto con i lim­i­ti di un rego­la­men­to sicu­ra­mente meno demo­c­ra­ti­co di quel­lo di altri Comu­ni. Nonos­tante ciò, e nonos­tante che Cevi­tal abbia respin­to l’in­vi­to del Comune ad essere pre­sente, il liv­el­lo di parte­ci­pazione e dibat­ti­to ha dimostra­to che ave­vano ragione le quat­tro asso­ci­azioni, le quali lo han­no chiesto sen­za stan­car­si dal­lo scor­so mar­zo. E, con esse, i con­siglieri di oppo­sizione che, facen­do pro­pria tale richi­es­ta, han­no fat­to sì che l’Am­min­is­trazione comu­nale non potesse con­tin­uare a sot­trar­si. Momen­ti analoghi di pub­bli­co con­fron­to demo­c­ra­ti­co devono diventare peri­od­i­ci (ogni 2 o 3 mesi), come ripro­pone coer­ente­mente il doc­u­men­to avan­za­to dalle quat­tro asso­ci­azioni. Il doc­u­men­to dovrà essere ogget­to di dis­cus­sione e votazione in con­siglio comu­nale al più tar­di ai pri­mi di novem­bre, sec­on­do l’im­peg­no assun­to dal pres­i­dente del con­siglio comu­nale Ange­lo Trot­ta. Uni­ta­mente alle asso­ci­azioni pro­po­nen­ti, ringrazi­amo i capi­grup­po di quelle forze politiche di oppo­sizione che han­no volu­to pren­der­si l’im­peg­no di pre­sen­tar­lo comunque, affinché in ogni caso sia pos­to in votazione.
Nel mer­i­to, appare scan­daloso il prez­zo di ven­di­ta del­lo sta­bil­i­men­to a Cevi­tal da parte del com­mis­sario gov­er­na­ti­vo. Il prez­zo risul­ta scan­daloso anche con­sideran­do i costi delle boni­fiche, i quali per­al­tro solo in parte gra­vano sul­l’ac­quirente e in gran parte invece sulle casse pub­bliche. Nel cor­so del dibat­ti­to, è emer­so pure che l’ac­cor­do sul cos­to dell’ ener­gia elet­tri­ca, fon­da­men­tale per la com­pet­i­tiv­ità del­l’ac­ciaieria con forno elet­tri­co, nonché del­la Mag­o­na, è ben lon­tano da una con­clu­sione. Non capi­amo poi la seg­retez­za su con­dizioni e impeg­ni con­tenu­ti nel­l’ac­cor­do: essi riguardano il futuro del­la Val di Cor­nia e del Paese! Non vor­rem­mo che ques­ta man­ca­ta trasparen­za nascon­desse l’in­con­sis­ten­za delle garanzie for­nite da Cevi­tal.
Una ragione di più per esigere nei fat­ti — a par­tire dal­l’in­con­tro dell’8 otto­bre al Mise — il rispet­to degli impeg­ni da parte di Cevi­tal-Afer­pi, nonché la con­seguente ver­i­fi­ca del­la sua effet­ti­va solvi­bil­ità nel nos­tro Paese. Un modo per oper­are nei fat­ti risiede nel sub­or­dinare all’­ef­fet­ti­vo sta­to di avan­za­men­to degli impianti indus­tri­ali Afer­pi per la pro­duzione di acciaio la dura­ta del­la con­ces­sione, da parte del­l’Au­torità por­tuale gov­er­na­ti­va, delle aree por­tu­ali (tan­to care a Cevi­tal), attual­mente pre­vista per la dura­ta ster­mi­na­ta di 50 anni: ci aspet­ti­amo che isti­tuzioni e sin­da­cati si pro­nun­ci­no in mer­i­to.

Grup­po di mino­ran­za sin­da­cale-Camp­ing CIG

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