Ancora sullo scempio del Romitorio

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PIOMBINO 8 feb­braio 2018 — Fac­ciamo il pun­to sul­lo “SCEMPIO DEL ROMITORIO”, la stra­da real­iz­za­ta su un anti­co sen­tiero delle colline castag­ne­tane al con­fine con San Vin­cen­zo, con­tro la quale il 14 agos­to oltre 100 cit­ta­di­ni risposero all’ap­pel­lo lan­ci­a­to da Legam­bi­ente e di numerose asso­ci­azioni del ter­ri­to­rio e “cam­mi­narono” per richiedere il bloc­co dei lavori.
In segui­to alle richi­este di Legam­bi­ente di ver­i­fi­care la cor­rispon­den­za dei lavori effet­tuati a quan­to comu­ni­ca­to dall’Azienda Agri­co­la La Valle di Dono­rati­co, i Cara­binieri Fore­stali han­no accer­ta­to e ver­bal­iz­za­to irre­go­lar­ità, per le quali gli atti sono sta­ti trasmes­si al Comune di Castag­ne­to Car­duc­ci ed alla Procu­ra del­la Repub­bli­ca di Livorno.
In par­ti­co­lare l’en­tità degli inter­ven­ti ril­e­vati dai Cara­binieri Fore­stali sono tali da richiedere la “autor­iz­zazione pae­sag­gis­ti­ca” del Comune e non una sem­plice “comu­ni­cazione”, come l’Azien­da ave­va doc­u­men­ta­to e trasmes­so alle autorità com­pe­ten­ti. In prat­i­ca non si trat­terebbe (come da noi seg­nala­to) di una sem­plice “manuten­zione ordi­nar­ia” ma di un inter­ven­to di mod­i­fi­ca del ter­ri­to­rio e di “manuten­zione stra­or­di­nar­ia”.
Abbi­amo quin­di chiesto al Comune di Castag­ne­to Car­duc­ci di inter­venire nei con­fron­ti degli abusi attes­ta­ti dai Cara­binieri Fore­stali e siamo in atte­sa di vedere gli atti con­seguen­ti.
Inoltre Legam­bi­ente ha trasmes­so nuo­va doc­u­men­tazione alle autorità inquiren­ti, in quan­to ritiene che gli inter­ven­ti sull’ambiente siano sta­ti più pesan­ti di quan­to accer­ta­to fino al 15 novem­bre, chieden­do un sup­ple­men­to di indagi­ni.
Cogliamo ques­ta occa­sione per risoll­e­vare il prob­le­ma del­la acces­si­bil­ità al pub­bli­co di sen­tieri e per­cor­si che negli ulti­mi anni sono sta­ti sbar­rati da can­cel­late e divi­eti da parte degli ulti­mi acquiren­ti.
Le ammin­is­trazioni comu­nali devono tute­lare il dirit­to dei cit­ta­di­ni la fruizione dei per­cor­si stori­ci.
Ricor­diamo inoltre alle ammin­is­trazioni ed a tut­ti noi cit­ta­di­ni che se in questi ter­ri­tori è sta­to pos­si­bile dar luo­go a delle attiv­ità agri­cole di qual­ità, come viti­cul­tura, olivi­cul­tura, ecc. è per­ché era sta­ta preser­va­ta una “con­ti­nu­ità ambi­en­tale”.
Se, come sta succe­den­do negli ulti­mi decen­ni si con­cede l’interruzione del­la con­ti­nu­ità ter­ri­to­ri­ale agri­co­la per pic­coli inter­ven­ti di cas­sa com­pro­met­ter­e­mo il futuro dei nos­tri dis­cen­den­ti.

Legam­bi­ente Cir­co­lo Cos­ta Etr­usca

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