Ancora una nomina in dispregio della legge Madia
PIOMBINO 29 luglio 2015 — Un comunicato stampa del Comune di Piombino (per leggere clicca qui) informa che è stato nominato dall’ Assemblea dei soci, ed in particolare dai soci presenti (Comuni di Piombino, Campiglia e San Vincenzo che hanno votato a favore, Comune di Suvereto che si è astenuto), il nuovo Consiglio di amministrazione dell’ATM, la società partecipata dai Comuni della Val di Cornia che detiene una partecipazione (2,44%) in TIEMME SpA, che gestisce il trasporto pubbico locale nelle province di Grosseto, Siena e Arezzo, oltreché nella Val di Cornia, e lì esprime in modo congiunto la rappresentanza del territorio della Val di Cornia.
Sono statti nominati Marco Macchioni in qualità di Presidente, Rosaria Lombardo e Valerio Rossi in qualità di Consiglieri. Hanno preso il posto di Carlo Torlai, Presidente, e di Marinella Cortesi e Valerio Rossi (presente anche nel precedente CdA), consiglieri. Ai sensi dello Statuto è previsto che il nuovo Consiglio di amministrazione duri in carica fino all’approvazione del bilancio 2017, cioè presumibilmente fino al primo semestre del 2018.
I precedenti consiglieri, la cui durata era prevista fino all’approvazione del bilancio 2015 e cioè fino al primo semestre 2016, avevano messo a disposizione le loro cariche subito dopo le elezioni amministrative ma solo poco tempo fa il Sindaco di Piombino ha chiesto al Presidente Torlai le dimissioni. Torlai le ha date e lo stesso ha fatto la consigliera Cortesi e così l’intero consiglio era decaduto.
Per la verità Torlai ha messo a disposizione anche la sua carica di vicepresidente e componente del CdA di Tiemme. Tuttavia i soci, visto il lavoro positivo da lui svolto in ATM in questi anni, gli hanno chiesto di rimanere in carica almeno fino alla fine di agosto (ma la data è solo indicativa), quando presumibilmente si conoscerà l’ azienda vincitrice del bando della Regione Toscana per la gestione del servizio regionale di trasporto pubblico locale.
Nello stesso comunicato il sindaco di Piombino Giuliani afferma anche che «prosegue l’opera della nostra amministrazione, nell’ambito della razionalizzazione delle società partecipate, con l’approvazione all’unanimità da parte del consiglio comunale presentato dal Movimento 5 Stelle in merito alla liquidazione partecipata ATM in data 27 aprile 2015».
Non si possono non esprimere alcune osservazioni.
La prima riguarda il fatto che nel nuovo CdA è presente un pensionato già dipendente del Comune di Piombino, Valerio Rossi. È evidente che gli amministratori locali ancora una volta non hanno tenuto in nessun conto l’ ineleggibilità dovuta alla recente legge Madia che, appunto, esclude i soggetti in quiescenza da cariche nei CdA delle società partecipate. Recentemente il problema era stato sollevato nel caso di un componente del CdA dell’Asiu. Si ripete la situazione nonostante la chiarezza della legge e della circolare diramata il 4 dicembre 2014 dal Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione (per leggere clicca qui). Nemmeno l’escamotage della nomina per un anno senza remunerazione può essere tirato in ballo perché nell’assemblea a questo non si è fatto il minimo cenno. Anzi si sono deliberati i compensi che per il presidente sono 6.000 euro annui e per i consiglieri 300 euro a seduta di CdA.
La seconda ha a che fare la liquidazione dell’ ATM. Siccome la frase del comunicato è molto generica è bene ricordare che la mozione approvata dal Consiglio comunale di Piombino il 27 aprile 2015 (per leggere clicca qui) dice soltanto di dar mandato al Sindaco ed alla Giunta, coordinandosi anche con gli altri Comuni soci, di valutare la possibilità di porre in liquidazione la società partecipata ATM. È ancora più importante quanto stabilito nel Piano operativo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute (per leggere clicca qui) approvato dal Sindaco di Piombino ed inviato sezione regionale di controllo della Corte dei conti: «…la partecipazione in ATM spA non è da considerarsi indispensabile alle finalità istituzionali ed è opportuano prendere in considerazione lo scioglimento della società, tuttavia con l’imprescindibile condizione che venga adottata una soluzione alternativa che sia in grado di preservare il potere di rappresentanza in Assemblea Soci e Consiglio di Amministrazione di TIEMME SpA dei Comuni che attualmente compongono la compagine societaria di ATM SpA, senza polverizzare ulteriormente una posizione già numericamente marginale all’interno degli attuali assetti societari del gestore». Nello stesso Piano si stabilisce come termine per le delibere consiliari dei Comuni soci per l’approvazione della messa in liquidazione della società, delibera di scioglimento della società e sottoscrizione di un patto per l’esercizio dei diritti doi voto in assemblea di TIEMME SpA in modo congiunto la fine del 2015 e come termine della gestione della fase liquidatoria vera e propria e cancellazione della società la fine del 2016.
Fa tutto il partito e i sindaci eseguono gli ordini, tanto qualsiasi persona ci mettono è sempre un loro compagno. Strano che l’unico sindaco non allineato,non ha un carrozzone alle spalle. Ma potrà arrivare un giorno che in tutte queste aziende si possa inserire ai vertici una persona fuori dal partito, ma solo con capacità imprenditoriali? Molto difficile perchè poi anche le assunzioni del personale non possono essere piu’ gestite. CONTINUATE COSI’ TANTO L’ITALIA VA SEMPRE MEGLIO.