Approvano norme urbanistiche che non rispettano
SAN VINCENZO 19 aprile 2017 — Ancora una volta, l’amministrazione comunale di San Vincenzo dimostra come il proprio Piano Strutturale (PS) approvato sia carta straccia. Ancora una volta vediamo come Roventini non sappia, o non voglia, applicare quelle norme approvate dimostrando, ancora una volta, che l’amministrazione guidata da Bandini non applica le regole allo stesso modo e, a seconda del soggetto che si ha davanti, l’interpretazione della norma si fa diversa. Concetto fatto proprio dal sindaco Bandini, anche nei suoi anni da assessore e riproposto oggi, da Roventini, spudoratamente.
I casi di cui parliamo sono due.
Il primo è il muro di cemento armato sulla spiaggia davanti al Florida, per cui questa amministrazione non ha alzato un dito e anzi, oltre ad aver assistito alla sua costruzione ha disatteso il proclama fatto sui giornali che annunciava la sua demolizione.
Ricordiamo all’assessore e al sindaco Bandini che quel muro, oltre a non avere l’autorizzazione paesaggistica, oltre al netto contrasto con gli indirizzi del PIT è totalmente in contrasto con il Piano Strutturale dato che nell’articolo 38 (la città del mare) del PS adottato, e quindi in essere al momento della presentazione della SCIA del bagno Florida, veniva testualmente citato:
“Gli interventi sulle strutture a servizio della balneazione dovranno essere improntati al recupero e alla riqualificazione architettonica delle superfici esistenti senza aumento dei carichi insediativi attuali, alla eliminazione delle parti degradate, all’impiego di materiali leggeri ed ecocompatibili e con tecnologie in grado di non costituire alcun impatto, che consentano la facile rimozione e che valorizzino l’immagine e il paesaggio della costa urbana”
Non capiamo quindi come sia possibile non accorgersi che un muro di cemento armato, a servizio di una struttura adibita alla balneazione, non contrasti con tale indirizzo.
Il secondo caso riguarda la previsione di ampliamento del podere S. Francesco di superfici ad uso turistico ricettivo, perla realizzazione del quale, ci sembra certo, serve almeno una variante (ad hoc) per modificare il PS che non permette tale ampliamento. L’assessore Roventini, dimostrando incompetenza in materia, ha giustificato tale ampliamento con l’art. 32 delle norme del PS che prevede la possibilità di nuove superfici per potenziare attività turistiche e commerciali ESISTENTI. Ma davvero, assessore, vuol farci credere che il podere San Francesco era una struttura ricettiva? Davvero assessore lei pensa che ci beviamo le sue interpretazioni fantasiose e non ci accorgiamo della grave disparità di trattamento che questa amministrazione dimostra atto dopo atto? Se l’assessore non ha voglia di studiarsi le norme del PS o se, come sembra, l’amministrazione guidata da Bandini non ha intenzione di amministrare nel rispetto di tali norme e nell’equità di trattamento che scelgano pure il ritiro a vita privata.
Mai come oggi abbiamo bisogno di politici che diano l’esempio e non di chi, in questo sistema marcio, ci nuota fin troppo bene.
Gruppo Consiliare Assemblea Sanvincenzina
Ancora una volta siamo di fronte ad una opposizione politica che ignora o che non vuole capire o ancora peggio che capisce ma fa finta di non capire per alimentare una sterile e triste battaglia politica. Peggio ancora ci troviamo di fronte a una opposizione che ha difficoltà a leggere delle risposte scritte a una loro interrogazione.
Per quanto riguarda il muro del Florida, nella risposta scritta, si ribadisce il fatto che la conformità o meno al Pit che sbandiera AS dovrà essere accertata dalla commissione del paesaggio e successivamente dalla soprintendenza e che tale valutazione fino ad oggi non è stata di competenza degli istruttori del comune. Sempre nella risposta scritta si fa presente che la SCIA presentata risulta essere carente del nulla osta paesaggistico e che proprio per questo ha comportato l’avvio del procedimento finalizzato alla demolizione della struttura. Ma la legge, concetto astruso e interpretato a seconda di come appare più comodo ad AS, consente ai soggetti interessati di presentare le istanze di verifica paesaggistica ed urbanistica che dovranno fare tutto l’ iter previsto dalla norma stessa. Tale iter potrà concludersi con l’applicazione di una sanzione o con la demolizione. La conclusione di questo iter è disciplinato dalla legge e non dall ‘amministrazione né tantomeno dalle teorie bislacche di AS.
Per quanto riguarda il Podere San Francesco, al capogruppo di AS Riccucci e alla consigliera Boccini è stata inviata una email dal responsabile urbanistica del Comune Cosimi dopo la riunione della commissione urbanistica dove veniva spiegato che l’aumento del dimensionamento turistico del podere San francesco era possibile con una semplice variante e non con una variante del piano strutturale in quanto l’ art 32 del piano strutturale, in quel sottosistema insediativo, prevede l’ampliamento delle strutture turistico ricettive. L’incompetenza e l’ignoranza in materia le rimando al mittente con un sorriso compassionevole misto a tenerezza e carità cristiana rispondendo che gli ampliamenti dimensionali sono dati sulle previsioni urbanistiche ESISTENTI e non e che il Podere San Francesco è una previsione urbanistica esistente che ha un dimensionamento residenziale e un dimensionamento turistico.
Sinceramente non sono al corrente se AS beva, come dicono loro nel comunicato, le mie interpretazioni, ma di certo oggi con queste esternazioni hanno dimostrato di essere poco lucidi, offensivi e in malafede.
Se le parole usate oggi in questo attacco politico sgangherato sono lo specchio della capacità politica amministrativa di AS credo che avrebbero serie difficoltà anche ad amministrare un condominio, sempre che qualcuno di loro abbia la possibilità di farlo.
*Massimiliano Roventini è assessore all’urbanistica e attività produttive del Comune di San Vincenzo
Due dati, visto che c’è chi non interpreta a piacimento le norme ma tenta di limitarsi a leggerle:
A PROPOSITO DEL MURO DI CEMENTO SULLA SPIAGGIA:
-Tra le invarianti strutturali del Piano Strutturale approvato, discusso e votato anche dall’assessore Roventini, la spiaggia dove ora sorge un muro di cemento armato è classificata come “spiagge, dune ed arenili”. Non leggo muri di cemento, reputo quindi, aldilà del buon senso, la concessione nulla visto che al momento del rilascio era già adottato il PS e che comunque al momento della realizzazione del muro di cemento sulla spiaggia era approvato.
‑Sempre dal Piano Strutturale:
Dall’articolo 38 (la città del mare) del PS adottato, e quindi in essere al momento della presentazione della SCIA del bagno Florida, veniva testualmente citato:
“Gli interventi sulle strutture a servizio della balneazione dovranno essere improntati al recupero e alla riqualificazione architettonica delle superfici esistenti senza aumento dei carichi insediativi attuali, alla eliminazione delle parti degradate, all’impiego di materiali leggeri ed ecocompatibili e con tecnologie in grado di non costituire alcun impatto, che consentano la facile rimozione e che valorizzino l’immagine e il paesaggio della costa urbana”.
Mi pare anche qui ci sia un contrasto con il PS ma sai mai che l’assessore non mi smentisca ancora.
-Autorizzazione paesaggistica mancante, ma qui secondo l’amministrazione comunale può essere addirittura rilasciata dopo. Siamo i migliori a “sanare” ex post.
-Contrasto netto con il PIT.
A PROPOSITO DEL PODERE S. FRANCESCO:
A seguito della commissione, e qui sotto riporto nel virgolettato l’email inviatami dagli uffici, non solo si dice che non serve una variante al PS ma nemmeno una semplificata:
“Scusa Paolo in merito a San Francesco abbiamo letto in commissione la norma sbagliata (pds invece di Pbs).
Il Ps all’art. 32 prevede la possibilità di nuove superfici per potenziare attività turistiche e commerciali esistenti (San Francesco).
Quindi in questo caso non è variante semplificata al RU ma non occorre variante al PS.
Mi scuso per l’errata lettura”.
Secondo, sempre sull’articolo del PS incriminato. Che l’Assessore ci spieghi come un PODERE si classifica in attività turistico ricettiva ESISTENTE, questo resta un mistero ma si sa, a San Vincenzo i pollai fanno superficie, è del tutto plausibile che un podere sia considerabile attività turistico ricettiva. Altrimenti, se un ex podere non è classificabile come attività turistico ricettiva è il caso che si pensi a preparare una variantina ad hoc se si vuol proseguire.
Senza buttarla sull’offensivo, assessore, qua servono risposte, serve che la regola sia applicata e non interpretata, serve un’amministrazione forte di fronte agli abusi e al non rispetto delle regole. Spendete davvero troppo tempo per giustificare. Spendetelo meglio.
*Paolo Riccucci è Capogruppo Consiliare Assemblea Sanvincenzina
Chi non rispetta nemmeno le regole del suo partito, come fa a rispettare le regole di una amministrazione?
Le parole dell’assessore all’urbanistica e alle attività produttive Roventini cercano di distogliere l’attenzione dai dati certi, dai favori e dagli errori dell’amministrazione. Un intervento inutile, che non fa altro che sottolineare l’assoluta inadeguatezza di un assessore che confonde le responsabilità dei suoi molteplici ruoli.
Scendendo nei dettagli, tra le invarianti strutturali del Piano Strutturale approvato, discusso e votato anche dallo stesso assessore, la spiaggia dove ora sorge un muro di cemento armato è classificata come “spiagge, dune ed arenili” e non “muri di cemento”. Nell’articolo 38 (la città del mare) del Piano Strutturale adottato, in essere al momento della presentazione della SCIA dell’opera, si definiva che “gli interventi sulle strutture a servizio della balneazione dovranno essere improntati al recupero e alla riqualificazione architettonica delle superfici esistenti senza aumento dei carichi insediativi attuali, alla eliminazione delle parti degradate, all’impiego di materiali leggeri ed ecocompatibili e con tecnologie in grado di non costituire alcun impatto, che consentano la facile rimozione e che valorizzino l’immagine e il paesaggio della costa urbana”. L’autorizzazione paesaggistica, obbligatoria per interventi in aree soggette a tutela paesaggistica richiesta affinché sia accertata la compatibilità paesaggistica, è mancante. L’intervento è in contrasto netto con il Piano di indirizzo territoriale.
Per quanto riguarda il podere San Francesco un’email inviataci dagli Uffici Comunali dichiara che non serve una variante al PS e nemmeno una variante semplificata. L’assessore è misteriosamente convinto che un podere si classifichi come attività turistico ricettiva esistente. La natura di tale convinzione resta un mistero ma si sa, a San Vincenzo i pollai fanno superficie.
Basta leggere gli atti, le delibere, i piani urbanistici e gli atti di indirizzo: tutto è cristallino. La serietà di un amministratore si dimostra anche facendo rispettare le regole e accettando le obbiezioni di un’opposizione seria che vigila ed evidenzia gli errori, non con affermazioni infantili e pseudo-autoritarie che dimostrano solo l’incapacità e il disinteresse verso i cittadini e la tutela del territorio del nostro Comune.